02. Corsi differenti

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Da dove vengo io, oltre alla leggenda di mia nonna, ammirare il tramonto con una persona lega due destini.

La magia dei colori vivaci che il sole crea, destinati a scomparire in un immenso blu notte fatto di stelle e sogni, è da gustare solo con una persona speciale al proprio fianco. Le stelle, piccoli puntini lontani fatti della nostra stessa materia, sono infinite.

Mi sento prigioniera della terra quando osservo l'oceano di galassie sopra la mia testa. "e mi sovvien l'eterno", come Leopardi.

Infondo il tramonto è solo un alba vista da dietro, forse, in un altra vita saremo felici ammirando due albe al giorno, ammirando entrambi i fratelli.

Mi abbraccio le nuvole di giorno, danzo fra le stelle di notte ma, mi perdo solo nel tramonto. Nei suoi colori che mi riscaldano, quasi in un calore materno, la pelle. Tra i due fratelli è quello che più amo, quello che più mi capisce e mi culla.

Mi perdo nel cielo perché è l'unico che mi sa contenere, l'unica gabbia che mi trattiene. Questo me l'ha insegnato mio nonno, quando ancora della mia malattia non vi era traccia. Lui però si sentiva sempre di troppo su questa terra, sapeva che la sua vera vita sarebbe comicità solo la su. Nel poco tempo che abbiamo passato insieme, mi ha sempre insegnato ad amare il cielo, ad apprezzarlo come una magnifica gabbia.

Prima che morisse ha condiviso moltissimi anni in compagnia di mia nonna, è stato lui a trasmetterle la passione per l'astrologia e tutto ciò che lega il cielo a noi mortali.

Sposto lo sguardo frenetico dalle stelle all'asfalto. Siamo arrivati nella nuova casa di Tommy, una normale villetta a schiera, con tanto di giardino.

«Grazioso», commento a denti stretti, osservando la miriade di fiori che circondano la casa. Sono d'avvero tanti, colorati ed estremamente profumati.

Nonostante la miriade di specie i colori e i profumi si sposano a meraviglia, creando un piccolo paradiso di fronte all'asfalto nero. Dev'essere opera di mia madre, solo lei e il suo tocco magico avrebbero potuto arrangiare tale magnificenza.

Nella nostra cittadina è l'unica fioraia, ma è di sicuro molto più amata di altri in tutta la regione. Tutto del suo lavoro è magico.

«Era dei miei genitori». Kim apre la porta con le chiavi e ci invita ad entrare.

«Oh no, scusate ma devo proprio andare».

«Insisto, entra pure, nessun disturbo». Kim mi lancia uno sguardo smielato, e dopo aver posato la valigia in casa, ritorna da me.

Non voglio intrufolarmi nel primo ricordo di Tommy con la sua nuova famiglia, non vi appartengo. Una fitta mi attraversa a quel pensiero ma mi faccio da parte. «Casa mia dista circa dieci minuti e sono ormai da un pezzo in ritardo per cena. Passero un altro giorno».

Era vero, nonostante l'evidente allontanamento che io e i miei genitori avevamo subito negli ultimi anni, la cena in famiglia era rimasta una nostra tradizione.

«Oh, d'accordo.. Tommy, saluta Kathryn. Passeremo a trovarla non appena ti avremo sistemato come si deve». La donna sorride calorosa verso Tommy, abbracciandolo piano.

Ho osservato Kim e Dominic da quando abbiamo lasciato l'orfanotrofio, i conti sono già stati fatti e le carte firmate, ma non avevano ancora ricevuto la mia approvazione.

In questo istante, però, lo sguardo sul viso di Kim cancella ogni mio dubbio. Nonostante la giovane età, e la velocità con cui hanno adottato il piccolo Tommy, sembra d'avvero amare il bambino.

Non riesco a capacitarmene del tutto, lo conoscono da così poco, eppure lo amano già come se fosse sempre stato figlio loro.

La guardo per qualche istante, lei ricambia il mio sguardo e sorride piena di dolcezza. Immagino che dopo tutto Tommy si troverà bene con loro, non riesco ad immaginare posto migliore per lui.

Come il cielo a mezzanotte Where stories live. Discover now