29. Fidanzato?

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La mascot della scuola è solita visitare i giocatori in campo ogni tanto, oggi sembra uno dei famosi giorni dedicati al piccolo procione. Il ragazzo all'interno del costume saltella a bordo campo, ammicca verso i giocatori che stanno correndo e si tuffa fra le cheerleader.

Le ragazze urlano e fra saltelli e risolini coinvolgono il gigante procione in una piccola performance. Domani Naomi e le sue compagne partono per un concorso a Sacramento, non è molto lontano ma decreterà il gruppo che parteciperà alle nazionali.

Le nostre cheerleader non vincono un premio da anni ormai, i piccoli trofei, esposti nella lucida vetrina in mezzo al corridoio principale, sono ormai ricoperti di polvere. Quest'anno sono sicure di vincere i provinciali, almeno, una parte di loro lo è.

Naomi non ne sembra gran che entusiasta. Si allena con le sue compagne ma a quanto mi ha confessato, non prevede una vincita ma solo una grande delusione. Per incoraggiarla e tirarla su di morale ho ceduto alle sue preghiere, e come un tempo ero solita fare, mi sono appollaiata come una gallinella di fianco alle ragazze per correggere, ed eventualmente proporre degli aggiustamenti alla loro coreografia.

Non ho alcuna competenza in campo ma, sono ormai diversi anni che accompagno la mia amica ad ogni genere di eventi in merito. Non mi vanto del mio spiccato spirito d'osservazione inesistente ma, essendo costretta ad assistere a tutte le performance, ho assimilato involontariamente alcune delle coreografie più belle.

Durante il terzo anno sono stata costretta a dar una mano con la squadra ed inevitabilmente le mie strane ed acquisite doti da coreografa sono spiccate a galla. Non sono un'esperta ma ho buon occhio e dall'esterno riesco ad aiutarle.

In poche parole, da un paio di anni hanno iniziato a sfruttarmi prima di ogni partita per gli aggiustamenti finali.

Per chi conosce la mia situazione attuale la scena dall'esterno può sembrare molto buffa, per me non lo è per niente. Il campo come al solito è stato ceduto per un terzo alle ragazze, queste come impazzite urlettano e saltano insieme ad un procione gigante. Vicino a loro ma comunque a debita distanza, una ragazza dai particolari capelli fucsia, è seduta in modo alquanto strambo su una panchina, ha lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi tristi ma un'espressione scocciata in volto.

Per chiarezza, la ragazza in questione sarei io e se possibile gradirei anche un paio di tappi per le orecchie.

Nell'altra parte del campo i Raccoon, i giocatori di football della scuola, stanno correndo da diversi minuti spronati dalle urla del coach. Tra quei corpi sudati e doloranti si trova un ragazzo, il più affascinante e stralunato fra tutti.

Allen Cross, il moro dagli occhi zaffiro per eccellenza. Ormai il suo passo è strisciato, è stato spintonato un paio di volte per aver rallentato la corsa ma nonostante ciò è ancora perso nei suoi pensieri. É evidente che preferirebbe esser da qualsiasi altra parte che su quel campo.

A nessuno dei numerosi adolescenti su quel campo sono passati inosservate le occhiate ripetute ed insistenti della ragazza e del ragazzo. Quando lo sguardo dei due si incrocia le guance della ragazza si tingono di rosso accesso, viene ripresa dalle amiche e distoglie lo sguardo. Il ragazzo inciampa e diverse volte rischia la caduta sul duro prato.

Beh, direi che risulta piuttosto esilarante per un occhio esterno. Nonostante ciò non riesco proprio a consolarmi. Siamo entrambi bloccati su questo campo per ancora un ora senza poter parlare, guardare gli occhi dell'altro, ridere alle battute del compagno e molto altro.

Mi manca il mio miglior amico, mi manca Allen Cross e il suo insopportabile ego, le sue battute e la sua capacità d'esser premuroso con chiunque. É inevitabile il magnetismo che i miei occhi provano verso la sua figura.

Come il cielo a mezzanotte Where stories live. Discover now