16. Questo

166 10 1
                                    

Rigiro fra le mani il bicchiere ancora mezzo pieno di birra, neanche l'alcol sembra lenirmi questa sera. Il cielo già di suo nuvoloso, è poco visibile per colpa dei numerosi lampioni sparsi sulla strada, solo la luce della luna è appena percepibile dietro alle nuvole.

Sono poche le persone ancora di fronte a me, nel giardino. La festa si è spostata in casa e insieme ad essa - per mia fortuna - la maggior parte degli invitati. Il legno duro della veranda inizia ad infastidirmi, dovrebbero farle più comode le verande, magari aggiungendo dei cuscini o qualcosa di simile..

Scuoto la testa, come a scacciare un brutto pensiero, e bevo un altro piccolo sorso dalla bevanda. Di fianco a me il cellulare si illumina nuovamente. Poco prima mia madre mi ha telefonato, probabilmente per informarsi sulle condizioni di casa, io non le ho risposto, naturalmente.

Appoggio il bicchiere di fianco a me, e prendo il telefono in mano, la sua domanda lampeggia in anteprima, bianca sullo sfondo dei Jonas Brothers, ignoro il "Non dirmi che hai dato una festa in casa come l'ultima volta" e rispondo semplicemente con un "stai tranquilla".

Se c'è qualcuno che sa organizzare una festa in grande quella sono io, penso tutti lo sappiano, i miei genitori fin troppo bene. Purtroppo in questo momento, i pensieri annebbiati di stamattina sono scomparsi e non ho la minima intenzione di litigare con loro, per lo meno non ora, e non per telefono.

Dietro di me due ragazze si stanno sorreggendo a vicenda, palesemente ubriache ridono sguaiatamente. «Dana forza, tirati su» la più alta delle due sorregge la mora che le si è bellamente accasciata sopra.

«Alma, da quando ti sono cresciute così tanto le tette?». Quella che ho scoperto chiamarsi Dana, affonda la faccia fra i seni dell'amica provocando una sua risata in risposta.

«Oh lo sai benissimo, le vedi ogni giorno» divertita, con un evidente tono strisciato, Alma alza la testa di Dana e le stampa con durezza un bacio sulle labbra. Quest'ultima non sembra sorpresa, anzi ricambia di buon gusto tirandosi finalmente in piedi. «Pensavo toccasse a me ubriacarmi stasera». La bionda afferra la mano destra dell'altra e insieme mi superano.

Camminano per un bel pezzo del giardino prima che Dana risponda alla domanda. «Da sobria non avrei il coraggio di fare questo..» con uno slancio la mora afferra prepotentemente la vita di Alma e le divora la faccia in quello che non sembra per niente un bacio casto.

Si allontanano definitivamente dalla mia visuale dopo un paio di minuti. In lontananza sento ancora le loro risate gioiose. Avrei scattato loro una foto se avessi avuto con me la mia fotocamera. Sono questi momenti, i ricordi rubati da altre vite, a riempirmi di tranquillità quando la realtà sembra troppo lontana.

Ne ho letto qualcosa su internet una volta, sul senso, sull'emozione che ci pervade quando realizziamo la vastità umana. Quella condizione che si verifica quando realmente smettiamo di pensare solo a noi stessi, e realizziamo che ogni umano, ogni passante di fianco a noi ha una sua via; dei problemi da affrontare ogni giorno, una famiglia, degli amici... proprio come noi.

È come osservare per tutta la vita il cielo, senza vederlo realmente. Quando ciò accade un senso assurdo di inferiorità, stupore e quasi nostalgia t'invade. C'è una parte di me che è quasi in cerca di tutto questo, di queste emozioni così uniche e diverse dalla banale tristezza, dalla rabbia e dalla felicità.

Per un secondo il fiato mi si blocca in gola, spaventata da qualcosa che nemmeno io comprendo. Un sentimento leopardiano, la completezza dell'infinito, la vastità "dell'oltre la siepe". Chiudo gli occhi e ne assaporo ogni istante, ogni particella.

Quando scoppierò chi ci sarà per me? Chi mi stringerà nonostante le mie proteste? Mia nonna, il mio supporto non c'è più, l'unica di cui io mi sia mai fidata completamente. Chi ci sarà quando il mio mondo colorerà e sarò costretta a crearmene uno nuovo? Chi ci sarà mai quando soffocherò in questa enorme gabbia?

Come il cielo a mezzanotte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora