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La cosa che più detesto al mondo è passare la notte in bianco. Diamine, nemmeno se bevessi litri di caffè riuscirei a restare sveglio, pigro come sono.

Sbuffo e mi alzo dal letto. Infilo le pantofole e scendo piano le scale per non fare rumore. Credo che mamma sia in cucina perché sento odore di caffè.

«Lando, tesoro, cosa ci fai sveglio a quest'ora?»

«Notte in bianco», mi limito a dire e mi verso una tazza di caffè.

Sono le 6:00 del mattino e tra mezz'ora mia mamma deve andare in ospedale. Chissà se tornerà per cena.

«Sto pensando di trovare un lavoro».

«Hai già qualcosa in mente?» domanda, poggiandosi contro il bancone.

«Sì. Posso parlare con il padre di Pierre. Mi può spiegare come lavorare con il trading»

«Sai che devi avere a che fare con grafici, fondi di investimento...?»

Annuisco e finisco di bere il caffè.

«Tranquilla, mamma. Me la caverò», dico e sospira.

La stringo tra le mie braccia e restiamo per una manciata di minuti in questa posizione.

Vorrei tanto che si prendesse delle ferie per riposarsi. Ma mamma è testarda e non c'è nessuno che possa farle cambiare idea.

Torno nella mia camera e indosso una tuta. Voglio andare a correre per scaricare tutta questa tensione. E con chi farlo se non con Carlos? A quest'ora dovrebbe essere sveglio siccome ogni mattina va a correre, un'abitudine che ha preso da quando lui e mia sorella si sono lasciati.

Carlos ha sofferto davvero tanto. Devo dire che già sospettava che ci fosse qualcosa tra Juliet e Charles, solo che voleva avere conferma da lei. Inutile dire che voleva affogare il suo dolore nell'alcol.

Carlos mi ha sempre parlato di mia sorella e di quanto la amasse sin dall'inizio. Parlava sempre di lei, dei loro appuntamenti e di ciò che facevano. Sapevo tutto di loro. Erano così affiatati, finché non è arrivato Charles che ha rovinato tutto, facendo rompere quei due. Ora non biasimo il Monegasco perché è un mio amico, ma poteva evitare di creare questo scompiglio.

Con questi pensieri in testa esco di casa e mi dirigo verso quella di Carlos. Sapevo che fosse sveglio e che potevamo farci una corsetta mattutina insieme.

«Lando Norris sveglio alle 6:00 del mattino perché vuole andare a correre, evento più unico che raro. Aspetta, vedo il cielo annuvolarsi. Pioverà oggi?» esclama sarcastico sulla soglia di casa sua. «Ha ha, simpatico», borbotto, fingendomi offeso.

«Dai, andiamo!» dice e iniziamo a correre. Nel mentre parliamo del più e del meno.

«Come sta Juliet?» domanda di punto in bianco, lasciandomi di stucco.

«Non mi avevi detto di averla dimenticata?»

Carlos abbassa lo sguardo.

«Be', non posso chiedere di lei?» borbotta. «Sta più che bene. È felice», mi limito a dire e mi fermo un attimo per prendere aria.

Poso le mani sulle ginocchia e stiro per qualche secondo i muscoli delle gambe. Carlos si dà a una corsa sul posto nel frattempo.

«Perché non venivi mai alle feste quando Juliet ci andava?» chiedo e stoppa la sua corsa. «Ai tempi non ero un tipo da feste. Preferivo stare a casa. E poi, mi fidavo di tua sorella. Finché non mi ha tradito, ponendomi all'oscuro di tutto».

Riprendiamo la nostra corsa, facendo un giro di qualche metro e ritornando alle nostre case.

Quando torno alla mia, mamma non c'è e pare neanche Juliet. Penso sia andata da qualche parte.

The Other Half Of Me // Lando Norris [COMPLETA]Where stories live. Discover now