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Mi rigiro tra le coperte intrise di un profumo maschile e sgrano gli occhi. Metto a fuoco la vista e tutto mi è più chiaro: sono nella camera di Carlos. Stringo gli occhi, colto da un mal di testa improvviso, e poso la testa sul cuscino. Ieri sera sono andato in un pub con Carlos e George e non so quanti drink abbia bevuto perché il dolore lancinante che ho alla testa è così forte che non ricordo nulla. Ciò che so è che ho voluto ubriacarmi per dimenticare Sofia e la sua imminente partenza.

Non so che ora siano perché la persiana è abbassata. Mi volto a destra e noto un bicchiere d'acqua con una compressa e un foglio di carta.

"Prendi questa compressa e ti sentirai meglio. Ti sei ridotto proprio male ieri sera e quindi ti ho lasciato dormire. Ho inviato un messaggio a tua madre dicendole che avresti dormito da me.
- Carlos"

Appoggio la schiena contro la testiera del letto, ingerisco la compressa e bevo l'acqua. Mi alzo e apro la porta finestra. Penso che sia mattina inoltrata. Mi guardo intorno e noto i miei vestiti su una sedia: ho il pigiama di Carlos addosso. Indosso i miei vestiti e cammino lungo l'andito con un brontolio nello stomaco. Scendo le scale e sento delle voci in salotto. Perché mia sorella è qui? Mi nascondo dietro un pilastro e ascolto la loro conversazione. Perché non smettono di serbarsi ancora rancore e vanno avanti? Trovano sempre un pretesto per riportare alla luce il passato.

«Siete così noiosi. Le serbi ancora rancore solo perché sta con la persona di cui è innamorata! Andiamo Carlos! Sono passati mesi ormai e non puoi rimuginarci contro. Pensi che mia sorella non sia stata male? Ti sbagli! Ha sofferto come te! E adesso basta piangervi addosso che tutti noi ne abbiamo abbastanza. Per uscire devo chiedere a mia sorella se le sta bene che tu venga e viceversa. Siete davvero una palla al piede! Chiudetela con questa storia per la miseria!» intervengo in tono duro, ormai stufo di sentirli piagnucolare e rimuginare su una relazione chiusa mesi fa.

«E tu smettila di soffrire per una ragazza che non vuole nemmeno avere una relazione seria! Se Sofia ti amasse un minimo non ti avrebbe trattato in quel modo!» sbotta Carlos puntandomi il dito contro.

«Lo sto già facendo!» esclamo alzando le braccia al cielo.

Non c'è bisogno che me lo ripetano in tanti. Lunedì andrò in aeroporto e dirò per sempre addio a Sofia. Poi se siamo destinati a stare insieme e a incontrarci un giorno ben venga.

«Andiamo?» domando, rivolgendomi a mia sorella. Quest'ultima lancia un'occhiata a Carlos e mi segue.

Cammino a passo svelto, non curandomi di mia sorella.

«Ti dispiace se vado da Lily? Ha bisogno di una mano con il vestito da scegliere per il compleanno di George», dice mentre digita qualcosa sul cellulare e annuisco. Attraversa la strada e mi dirigo a casa prendendo la via più lunga.

Un pensiero mi balena in testa: stasera c'è la cena con gli Stroll! Come ho fatto a dimenticarmene?

Cammino e, a passo svelto, raggiungo la mia abitazione. Si avvicina sempre più velocemente il giorno in cui abbandonerò questa casa per mettere piede in una mega villa. Ed io non ho ancora risolto con Lance.

Apro il frigo e preparo un sandwich. Mamma non c'è e scommetto che sia uscita con Lawrence.

Sblocco il telefono e invio un messaggio a Pierre. Stare a casa da soli è brutto: non ho nessuno con cui parlare.

Sento il portone di casa chiudersi.

«Ciao tesoro! Mi sono preoccupata per te ieri sera finché Carlos non mi ha contattato. Stai bene?»

Decido di raccontarle tutta la storia tra me e Sofia perché ne sento il bisogno. Devo sfogarmi e far uscire tutto il dolore che provo una volta per tutte. Devo andare avanti e dimenticarla per il mio bene. Lo devo a me stesso e al mio cuore già spezzato. Mamma mi ascolta e mi stringe tra le sue braccia quando inizio a piangere. Devo essere forte. Questa volta mi rialzerò più forte di prima. Concludo il mio racconto e mi soffio il naso, asciugando poi le lacrime.

The Other Half Of Me // Lando Norris [COMPLETA]Where stories live. Discover now