9.

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Mi guardo allo specchio, sistemo i capelli e scendo in cucina dove mia mamma e Juliet discutono.

«Potevi dirci che ti saresti sposata con Lawrence al posto di scoprirlo da Lance!»

«Ve l'avrei detto il giorno dopo Capodanno. E poi non pensavo che Lance avesse la lingua lunga!» si difende mamma e scuoto la testa. «Una delle tante cose di lui che non sai», borbotto.

«Ragazzi, non incolpatemi! Pensate che per me sia bello sentirvi dire che non li tollerate? Dovrei basare la mia felicità secondo ciò che pensate e volete? Amo Lawrence e lo sposerò. Dovreste essere felici che io sia ritornata ad amare e che abbia dato le dimissioni per poter stare con voi. Non dovreste lamentarvi del loro comportamento. Quindi crescete per una buona volta! Ah, e dalla settimana prossima inizieremo a impacchettare la nostra roba perché ci trasferiremo da loro», dice ed esce dalla cucina.

Juliet mi guarda e sospira. Afferra il cappotto, lo indossa ed esce di casa.

Passo una mano tra i capelli e metto il blazer.

«Dove vai così elegante?» domanda mamma sorridendo.

«Ecco...devo uscire con una ragazza», mormoro imbarazzato.

«Qualcosa di serio?»

Sospiro. Non lo so nemmeno io.

«Spero che lo diventi».

La saluto ed esco di casa.

Cammino a passo spedito verso Starbucks. Ho l'ansia perché finalmente rivedrò Sofia dopo settimane.

Svolto l'angolo e controllo l'orario: le 10:00.

Arrivo da Starbucks e do un'occhiata ai tavoli per vedere se Sofia è arrivata. Ne adocchio accanto alla finestra e mi siedo. La porta si apre innumerevoli volte e alzo lo sguardo nel vedere la gente entrare. Accendo il telefono e scorro svogliatamente la home di Instagram.

«Eccoti qui! Pensavo ti fossi perso!» esclama una voce e sussulto. Sofia.

«Sono sempre stato qui. Tu dov'eri?»

«Sono appena arrivata», risponde e si siede davanti a me, poggiando il suo cappotto bordeaux sullo schienale della sedia.

Mi guarda per qualche secondo e poi chiama un cameriere.

«Come stai?» domanda.

«Be', sono accadute troppe cose. Da dove vuoi che inizi per dirti come sto?»

Sofia afferra una mia mano e la stringe.

«Sono furioso perché mia mamma sposerà Lawrence Stroll e di conseguenza ci trasferiremo da lui. Sono stressato perché voglio trovare un lavoro e non essere mantenuto da quella famiglia. Sono malinconico perché mi manchi».

Sofia apre bocca per parlare ma un cameriere piuttosto carino le chiede cosa ordinare. Lo guardo torvo e mi schiarisco la voce.

«Un milkshake alla fragola per lei e un frappuccino per me. Cortesemente, tre muffin al cioccolato. Ah, e i nostri nomi sono Lando e Sofia. Grazie!» dico in tono pacato e il cameriere scrive il tutto su un block notes. Si congeda e scompare dalla mia vista.

«Geloso?» ridacchia e assottiglio la vista. «Dovrei esserlo siccome hai addosso un maglione scollato e dei jeans strappati», borbotto. Scoppia a ridere e si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Ti ricordo che non stiamo insieme, Norris»

«Questo lo so, ma non posso essere geloso?» chiedo guardandola.

«Vuoi essere geloso di qualcosa che non puoi avere?»

Apro bocca per parlare, ma il cameriere di prima mi interrompe e posa le nostre ordinazioni sul tavolo. Ci lascia il conto e se ne va senza dire nulla. Bevo un sorso del mio frappuccino.

The Other Half Of Me // Lando Norris [COMPLETA]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon