Ritiro

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Emma's pov
Alla fine mi appisolai anche io, e all'arrivo riscoprii di avere un po' più di forze rispetto a quando eravamo partiti al mattino.

Svegliai Yuu appoggiato alla mia spalla e scendemmo velocemente trovandoci davanti due persone con la divisa rossa.

I ragazzi della nostra squadra li salutarono e cominciammo ad incamminarci per la provincia di Tokyo. Camminando in modo scomposto l'unica cosa che risultava veramente imbarazzante era che ad ogni palo che vedevano i primini chiedevano urlando se fosse la Tokyo Tower, e continuamente gli veniva risposto sempre il solito canzonatorio no.

Durante il tragitto parlai con le manager per passare il tempo, e le riscoprii molto simpatiche. In qualche modo dovevo fare amicizia con qualche ragazza, in fondo avrei dovuto dormire con loro per una settimana.

La più giovane, Hitoka, mi spiegò come andasse il campionato, le vittorie che avevano guadagnato e il motivo del campo estivo nel Kanto in preparazione alle gare finali del torneo primaverile.

-ma Yuu non ti ha mai detto nulla?- mi chiese curiosa.

-no, ma non gliene faccio una colpa, è sempre concentratissimo a migliorarsi... e poi avendo troppo da studiare non riuscirei comunque ad andare a vedere le partite- dissi toccandomi la nuca ed evitando di continuare il discorso per evitare di citare il nostro allontanamento effettivo.

Continuando il nostro cammino ci trovammo davanti a una lunga scalinata circondata da fogliame in fiore, al cui termine di trovava un ampio istituto con inciso nella pietra il nome Fukurodani.
Non l'avevo mai sentito, ma sembrava che le persone intorno a me non si fossero soffermati neanche lontanamente su quel dettaglio, continuando a camminare tranquillamente guardandosi solo un poco intorno. Ci incamminammo per i lunghi perimetri verso la palestra, poi appena arrivati sentii un forte schiamazzo dietro di noi.

-non ci posso credere! Si moltiplicano! Adesso c'è la Sexy, la carina e l'ammaliante!-

Un ragazzo con la stessa tuta rossa dei nostri accompagnatori si stava disperando in ginocchio. Aveva la testa rasata sui lati come Tanaka, ma sulla sommità aveva una cresta bionda e riccia. Uno sguardo a metà tra il frustrato e l'ammirato ci fissava insistentemente puntando un dito contro a noi ragazze.

Prima ancora che potessi rendermene conto Ryuu e Noya cominciarono a girarci intorno, quasi a proteggerci, guardandolo in cagnesco. Mi voltai verso Kiyoko, la quale mi guardò affranta tirando uno scapelotto ad entrambi, per poi girare i tacchi e proseguire.

Riprendendo il nostro cammino ci ritrovammo tutti in palestra A, dove le altre squadre erano già arrivate, e una volta presentati ci diedero la possibilità di sistemarci prima di iniziare.

Io ero in camera con diverse manager delle altre squadre oltre alle nostre, sembravano simpatiche, ma non amavo troppo così tanta gente in una sola stanza a dormire. Mi presentai gentilmente e preparai le mie cose posando il bagaglio in silenzio cercando di non dare nell'occhio. Hitoka si mise affianco a me, poiché non voleva lasciarmi sola, e mi sorrise sincera srotolando il suo futon ai miei piedi.

Ripensai al discorso di quella mattina e un'enorme domanda improvvisamente riempì tutti i miei pensieri:
Avrei dovuto dirle del mio problema?

Sembrava una persona affidabile a prima vista, ma la cosa non mi elettrizzava più di tanto e spifferare a tutto il mondo i cavoli miei non era mia intenzione. Però non potevo tenerlo solo per me.
Messa all'angolo da me stessa decisi di provarci, portandola fuori dalla stanza e posizionandoci in un angolo sicuro dove potessimo parlare in pace. Arrivammo ad alla fine del corridoio, in mezzo al quale c'era un tavolo, che si ricollegava verso destra al corridoio con le stanze dei ragazzi.

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora