Una Sensazione Illusoria

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"Tiratele su le gambe!"

"Oh mio dio è svenuta? Chiamate un medico!"

"Emma! Emma rispondi!"


"Chiamate un'ambulanza, un suo polmone è collassato!"

"Ma lei chi è?"
"Il suo medico, presto!"

"Portiamola fuori, forza aiutatemi"

Quando il mio corpo entrò in contatto con il freddo, gelido, pavimento piastrellato del corridoio d'istinto aprii gli occhi, come di riflesso.
Sentivo il sudore colare sulla mia fronte anche se i sensi erano tutti ovattati. Percepivo il vociare intorno a me lontano, una specie di eco lo circondava, e la vista a tratti si appannava e sdoppiava. Tutto mi sembrava stesse girando, anche il tatto si era affievolito e a stento mi resi conto che mi avessero tirato su le gambe.
Un'ombra scura si posizionò improvvisamente sopra di me e con grande forza cominciò a spingere sul mio petto. Nonostante non sentissi molto potei distinguere il suono delle sirene di un'ambulanza mentre nel mio scarso campo visivo facevano irruenza le luci abbaglianti della vettura, probabilmente parcheggiata subito fuori dalla porta a vetri del palazzetto.

Mi faceva male ovunque, ogni forza mi aveva abbandonato e sentivo continuamente forti mal di testa farsi spazio sulle mie tempie. Avevo il respiro sempre più mozzato, non riuscivo a prendere ossigeno.

"Emma resisti. Presto caricatela, verso l'ospedale più vicino! E chiamate l'associazione donatori di organi!"

Richiusi gli occhi di nuovo, stremata e privata della mia forza di volontà, e mi rimase solo il cuore.
Un piccolo cuore, affaticato, ma che si stava battendo, giungeva alle mie orecchie come se rimbombasse per tutto il mio corpo. Una maschera si posò sul mio viso.
Poi non vidi più neanche le luci schiarire le mie palpebre ormai chiuse.
Il nero, vuoto, rotto unicamente dal mio cuore che continuava a lottare da solo.





"Chiudete le porte!"



"Saeko dobbiamo avvisare Yuu!"
"No, non lo faremo."



"Ma perché?"
"Perchè non può assolutamente permettersi di distrarsi. Se noi ora andassimo a dire qualcosa rimpiangerà tutta la vità di non aver concluso questa partita. Appena finirà piomberemo in campo e lo trascineremo via"












"Emma mi senti?"









"Emma, respira"






*~*

Yuu's pov
Tanto baccano mi circondava, voci confuse che urlavano verso il centro del campo, vociare che rimbombava tra quelle solide quattro mura che impedivano in qualsiasi modo di sentire i propri pensieri.
Ma non era il mio caso.

Io ero lì, in mezzo a quel grosso rettangolo disegnato sul pavimento, isolato da ogni più piccolo rumore. Intorno a me tutto era più nitido e straordinariamente i miei sensi erano molto più attivi dell'inizio della partita.

Le gambe mi dolevano molto, ne ero consapevole, e mi pregavano di allentare la morsa a cui le sottoponevo costantemente, ma non cedetti.
Avevo pregato i miei compagni di fare lo stesso per me, e io per loro. Quindi no, non potevano cedere, non ora che eravamo a un passo dalla vittoria.

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora