-2- URLANDO CONTRO IL CIELO

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I due ragazzi rimasero un po' in silenzio prima di riprendere ad urlarsi contro. 

"chi diavolo ti ha detto che io ho bisogno di te?" Bakugou aprì la bocca per primo. L'urlo arrivò al cuore del ragazzo dal ciuffo verde e lo fece tremare "te lo ha detto mia madre non è vero?" assottigliò gli occhi e strinse la mandibola per la rabbia.

"Forse, può essere, non lo ricordo, ma che ti frega, perché mi devi sempre urlare contro? Non riesci a trattarmi come una persona?"

"anche tu stai urlando stupido nerd"

"urlo perché urli tu" le lacrime iniziarono a formarsi agli angoli degli occhi di Izuku e la voce si fece meno ferma.

"Sei sempre stato appiccicoso"

"perché non avevo amici e tu eri come un idolo per me" quell'ultima frase, urlata a squarciagola, gelò entrambi i ragazzi che si zittirono e si fissarono. Le lacrime segnavano gli zigomi di Izuku e riflettevano la luce della luna e l'aria fresca della sera muoveva i capelli come la chioma di un albero contro il vento.

"tsk sei sempre il solito nerd" il biondo si liberò dalle bende con cui era stato legato, si mise dietro Izuku e con uno strattone ruppe anche quelle che tenevano fermo l'altro ragazzo "non ti capisco e credo che non ti capirò mai Deku" disse soll...

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"tsk sei sempre il solito nerd" il biondo si liberò dalle bende con cui era stato legato, si mise dietro Izuku e con uno strattone ruppe anche quelle che tenevano fermo l'altro ragazzo "non ti capisco e credo che non ti capirò mai Deku" disse sollevando un attimo gli occhi verso il cielo blu indaco spruzzato di stelle luminose.

"nessuno mi capisce Kacchan, non sei il primo e non sarai l'ultimo, ma sei l'unico che mi tratta come se fossi un rifiuto che ti intralcia la strada" Izuku si mise in piedi massaggiandosi i polsi. Rimase girato perché non aveva il coraggio di guardare negli occhi il suo amico d'infanzia dopo quelle parole.

"E allora perché continui ad essermi amico, pure quando uso il mio quirk su di te?" spostò lo sguardo dal blu del vasto cielo al verde smeraldo delle iridi del suo compagno di classe. Quel colore così caratteristico lo aveva accompagnato durante tutte le avventure della sua infanzia, ma mai si era reso conto di quanto potesse essere facile spegnere la luminosità che li faceva risaltare

"perché con quel tuo quirk, non so se te lo ricordi, mi hai salvato la vita la prima volta che la lega dei villain ci ha attaccato"

"pff come se lo avessi fatto di proposito, è stato istintivo" alzò le spalle accompagnando quel movimento con una smorfia

"non l'avrai fatto di proposito, ma io sono ancora qui grazie a te".

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