-3- IN UN GIORNO DI PIOGGIA

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Dal cielo cominciò a cadere una pioggia leggera. I due ragazzi si resero conto che quella era la prima volta che riuscivano a parlare in quel modo così sincero l'uno con l'altro e imbarazzati si girarono dandosi la schiena.

 I due ragazzi si resero conto che quella era la prima volta che riuscivano a parlare in quel modo così sincero l'uno con l'altro e imbarazzati si girarono dandosi la schiena

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Deku si asciugò le lacrime con il palmo della mano, si sentiva liberato di un peso, ma non era sicuro che Kacchan si sentisse allo stesso modo

"forse non smetterai mai di considerarmi spazzatura, ma io non smetterò di considerarti un amico e un eroe" disse a bassa voce Izuku prima di allontanarsi e riprendere la strada che portava al dormitorio.

Bakugou rimase ancora un attimo a guardare la pioggia cadere, leggera si posava sul suo viso rinfrescandolo, quando riabbassò lo sguardo vide la figura di Deku lontana camminare lenta "non smettere ti prego" sussurrò tra il rumore della pioggia che si era fatta pian piano più forte.

Katsuki raggiunse il dormitorio poco dopo Deku, ad aspettarli svegli c'erano Iida, Kirishima, Uraraka e Tsuyu. Li guardavano con espressione severa, il ragazzo dal ciuffo scarlatto teneva un sopracciglio alzato e la ragazza dal viso tondo batteva il piede sul parquet e stringeva le braccia incrociate davanti al petto.

"Cosa vi è saltato in mente di uscire a combattere tra di voi?" Iida fece un passo avanti distanziandosi dagli altri studenti che erano con lui e marcava ogni parola con un movimento preciso e meccanico del braccio

"scusa Iida" il ragazzo con la maglietta bianca, ancora leggermente bagnata dalla pioggia, abbassò la testa in segno di scuse, ma Bakugou, che si trovava pochi passi dietro, rispose con un'alzata di spalle.

"Voi siete amici d'infanzia, dovreste volervi bene come dei fratelli" Kirishima aveva notato la tristezza negli occhi verdi dell'amico e voleva in qualche modo trovare un modo per tirarlo su di morale, ma in quella situazione non riusciva a pensare a nulla. Gli dispiaceva per quel ragazzo minuto che lo salutava sempre con un gran sorriso, ma sapeva che il rapporto tra quei due amici d'infanzia era complicato e che nessuno avrebbe potuto sbrogliare la situazione tanto facilmente.

"i fratelli litigano spesso" intervenne Tsuyu, che aveva a casa non uno, ma ben due fratelli minori a cui pensare.

"Lasciateci in pace" Bakugou teneva la voce bassa e, con sorpresa di Deku, in quella richiesta aveva incluso anche lui, aveva usato il plurale, come se volesse che non facessero domande a nessuno dei due. Si sentì per un istante sollevato, ma quella sua sensazione durò davvero poco.

Una sirena assordante iniziò a suonare nel dormitorio facendo alzare a tutti gli studenti la testa "ATTENZIONE CI SONO DEGLI INTRUSI NELLA UA, RIPETO CI SONO DEGLI INTRUSI NON IDENTIFICATI CHE GIRANO TRA I DORMITORI DELLA UA" il messaggio continuò a ripetersi e le luci rosse cominciarono a lampeggiare illuminando in maniera un po' inquietante la sala del dormitorio.

I ragazzi, stranamente calmi, si posizionarono lontani dall'ingresso e non distolsero lo sguardo dalla porta a vetri che dava sulla strada esterna. 

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