Capitolo VII

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Capitolo VII

Nottingham, domenica 10 aprile 1194, pomeriggio

"Pronto a correre, bello?" mormorò Rebelle, rivolta a Blackfire. Il frisone nero emise uno sbuffo in risposta e lei ridacchiò, "Ma che te lo domando a fare, tu sei sempre pronto a correre!" gli accarezzò il collo, dandogli qualche pacca di incoraggiamento, "Forza, vinciamo questa gara!"

Obbedendo alla guida decisa della sua cavaliera, Blackfire si diresse al piccolo trotto verso la linea dei contendenti, dove il direttore di gara la inserì a poca distanza da Drastan, già allineato col suo possente stallone da guerra; durante il pranzo, Rebelle aveva saputo che si chiamava Mjolnir, il nome del martello di Thor, un antico dio norreno.

Obbedendo alla guida decisa della sua cavaliera, Blackfire si diresse al piccolo trotto verso la linea dei contendenti, dove il direttore di gara la inserì a poca distanza da Drastan, già allineato col suo possente stallone da guerra; durante il p...

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Vedendola arrivare, Drastan le lanciò uno dei suoi sorrisi migliori, ma lei lo ricambiò con uno sguardo di sfida e un saluto appena accennato col capo. Sempre sorridendo, Drastan abbassò lo sguardo sul suo fido Mjolnir.

"Conto su di te, amico mio", gli disse a bassa voce, "Aiutami a vincere, così potrò ricevere un bacio dalla deliziosa Rebelle... e chissà, magari scioglierla tanto da farle desiderare qualcosa di più!"

Il percorso si sviluppava su una distanza di poco meno di un miglio ed era grossomodo quadrato; i quattro angoli erano contrassegnati da grossi pali di legno dipinti di rosso, su cui sventolavano le insegne di Gisborne, nere e gialle, presso cui stazionavano due controllori, per verificare che tutti i cavalli passassero e nessuno tentasse di tagliare per una scorciatoia. Il primo dei pali, che fungeva sia da partenza che da arrivo, era posizionato di fronte al palco da cui Guy e Violet avrebbero assistito alla gara.

"Il vostro vice è stato molto sfacciato, a proporre quella scommessa a mia cugina", osservò Violet, "e anche piuttosto sconsiderato a mettere in palio quella magnifica daga: sono sicura che perderà."

"Voi credete?" ribatté Guy, "Il suo cavallo è molto veloce."

"Anche Blackfire lo è, e Rebelle – cioè, Isabelle – pesa molto meno di sir Drastan."

Guy considerò i due soggetti della discussione per qualche istante.

"Facciamo una scommessa anche noi due?" le propose quindi con un mezzo sorriso.

"Se intendete farmi la stessa proposta che sir Drastan ha fatto a Isabelle, non l'accetterò", dichiarò Violet con decisione.

"Non mi permetterei mai, non sono sfacciato come il mio amico", le assicurò Guy, aggrottando la fronte punto sul vivo, "Pensavo più a una bottiglia di whisky invecchiato vent'anni contro una botticella del vostro miglior sidro."

"Ci sto", sorrise la giovane donna; era una scommessa più simbolica che altro, dato che il valore di quel che era stato messo in palio non era poi così alto.

I cavalli furono messi in posizione per la partenza. Guy si alzò ed avanzò in bella vista dei contendenti; sollevò un braccio e, dopo qualche istante, lo abbassò di scatto, dando il segnale. I cavalli balzarono in avanti, sfrecciando sotto il palco tra le incitazioni della folla e dei loro cavalieri, e svanirono in una nube di polvere.

Un fiore per Guy #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora