Capitolo XXIV

99 7 58
                                    

Capitolo XXIV

Nottingham, 8 settembre 1194

Guy si svegliò, disturbato da un raggio di sole che lo colpiva sulle palpebre. Aprì gli occhi: una lama di luce penetrava tra le imposte non perfettamente accostate, arrivando dritta sul letto, dove si faceva sinuosa seguendo il contorno del suo corpo e di quello di Violet, addormentata tra le sue braccia sotto le coperte.

Si scostò per non essere accecato e si rizzò su un gomito per osservare nella penombra il viso della moglie dormiente. Dopo aver fatto l'amore, avevano chiamato i servi per far portar via l'acqua dalle vasche e pulire la stanza da bagno, poi avevano cenato; in seguito, erano tornati a letto ed avevano fatto l'amore un'altra volta, prima di addormentarsi abbracciati. Un angolo della sua bocca si sollevò in un sogghigno divertito: chissà che pettegolezzi stavano già attraversando il castello, riguardo al barone che aveva di nuovo dormito tutta la notte con la baronessa! Beh, le chiacchiere si sarebbero presto esaurite, anche perché sarebbe diventata prassi normale che dormissero assieme: gli piaceva troppo tenere Violet tra le braccia, dopo l'amore. E non solo allora: gli piaceva il contatto fisico con lei, anche solo toccarle la mano durante i pasti ad esempio.

Come richiamata dai suoi pensieri, Violet emise un sospiro e si mosse, per poi immobilizzarsi subito ed aprire gli occhi di scatto, non spaventata ma certamente sorpresa. Quella era soltanto la seconda volta che si svegliava con un uomo al suo fianco e chiaramente non c'era abituata.

"Buongiorno, moglie mia", la salutò in tono dolce. Lei gli sorrise, un sorriso così felice che gli venne un nodo di commozione alla gola.

"Buongiorno, marito mio", lo contraccambiò Violet. Era ancora incredula riguardo a quanto era accaduto tra loro, non tanto la consumazione del matrimonio ma, soprattutto, la confessione dei loro reciproci sentimenti. Mai avrebbe creduto che ci si potesse sentire in uno stato di beatitudine tale come quello che stava provando in quel momento.

Guy si sporse verso di lei e le baciò le labbra. Violet gli cinse il collo con le braccia e gli si strinse addosso. Il bacio si approfondì, inizialmente dolce, poi infiammandosi sempre più.

Non ci volle molto perché la stanza si riempisse di nuovi sospiri amorosi.

OOO

"Stamattina hai un'aria decisamente soddisfatta", sghignazzò Drastan, mentre con Guy si stava recando alle scuderie: dovevano recarsi a Bonchurch, dov'era stata richiesta la presenza dello sceriffo. Guy gli aveva confidato dei progressi in camera da letto con la moglie e la sua espressione estatica era un indizio chiarissimo che le cose si erano ulteriormente evolute.

"Ne ho ben donde, amico mio", ammise Guy, parlando a bassa voce, "Ho trascorso la notte con mia moglie."

Drastan si mise a ridere; non comprendendo il motivo della sua ilarità, Guy si accigliò e lo guardò storto, ma il cavaliere biondo non si fece certo impressionare.

"Non credo che hai trascorso tutta la notte con Violet dormendo, dico bene?" lo provocò, anche lui sottovoce.

Guy roteò gli occhi:

"Certo che non ho solo dormito, con lei! Ma anche stavolta ci sono andato piano."

Ora Drastan era tornato serio.

"Hai fatto bene", commentò, "E com'è andata?"

L'espressione di Guy si ammorbidì; accennò perfino ad un sorriso, e Drastan capì tutto.

"È valsa la pena aspettare, allora", commentò, sorridendo a sua volta.

"Assolutamente sì", rispose Guy, "Non osavo sperare in una risposta tanto passionale..."

Un fiore per Guy #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora