Capitolo XXIII

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Capitolo XXIII

Nottingham, 4 settembre 1194

"Sono contenta di sapere che le cose tra te e Guy stiano andando bene", commentò Rebelle, dopo che Violet aveva finito di raccontarle – entrando anche in particolari piuttosto intimi – della propria esperienza a letto col marito.

Rebelle era giunta a Nottingham da Chetwood per scortare un carro pieno di botti di sidro destinato al castello; probabilmente sarebbe stata l'ultima volta, perché col matrimonio avrebbe ceduto il proprio posto al suo vice, Harry, per occuparsi di Rivendale, sia come signora della proprietà, sia come capo delle guardie. Con l'occasione, si era naturalmente recata a far visita alla cugina baronessa.

"E scommetto che quando arriverete al dunque, ti chiederai perché mai hai aspettato tanto", soggiunse la giovane guerriera con un sogghigno sfrontato. Violet si sentì arrossire, ma non poteva dar torto alla cugina: se quello che aveva sperimentato finora era solo la premessa delle vere gioie coniugali, avrebbe certamente rimpianto il tempo perso.

"Forse hai ragione", ammise, poi corrugò la fronte, colpita da un pensiero, "O forse no: ho ancora bisogno di tempo, e Guy l'ha compreso. Se avessi affrettato le cose, adesso non sarei qui a maledire il mio ciclo lunare che mi costringe ad aspettare qualche giorno prima di..." s'interruppe, a corto di parole, ma non arrossì di nuovo: che diamine, stava parlando del suo legittimo marito! Solo, non sapeva come esprimere quei concetti per lei nuovi.

"Prima di provare nuovamente il piacere che può darti l'uomo che ami e che ti ama", disse per lei Rebelle, usando per una volta un linguaggio meno diretto del suo solito.

"Guy non mi ama", protestò Violet.

"Questo lo dici tu", ribatté prontamente la donna più giovane, "Che ragione avrebbe altrimenti di rispettare la tua reticenza? Ieri notte poteva prenderti senza tante storie, e a te non sarebbe neanche spiaciuto. Invece ha scelto di aspettare ancora, per darti tempo di abituarti all'idea che anche tu lo vuoi quanto lui vuole te. Non può esserci nessun altro motivo."

"È solo una tua supposizione! Se mi amasse, me lo direbbe, non credi?"

"Ma anche no, magari ancora non se n'è reso conto, oppure pensa che tu non lo ricambi e quindi non vuol esternare i suoi sentimenti. Molti uomini ritengono una debolezza confessare il loro amore a una donna che non li contraccambia."

Violet si limitò a scrollare le spalle, per niente convinta.

Quando Rebelle rimontò a cavallo, dopo essersi congedata, venne colpita da un pensiero: Violet non aveva negato di amare Guy. Sorrise tra sé: vedeva per la cugina un futuro matrimoniale felice come il proprio...

OOO

Era tardo pomeriggio quando Guy e Drastan tornarono da Stafford. Guy lasciò libero il suo braccio destro, esortandolo a raggiungere Rivendale, mentre lui andava in cerca di Violet. La trovò nel suo giardino, intenta a raccogliere alcune erbe; china su un basso cespuglio di rosa canina, di cui stava staccando i frutti, volgeva le spalle a Guy, che non poté evitare di notare le sue sensuali curve posteriori, che la posizione rivelava sotto la gonna. Sentì una prevedibile agitazione nelle brache, ma si dominò: non era il momento, né il luogo.

"Violet", la chiamò, quietamente per non spaventarla. La donna raddrizzò la schiena e si girò; vedendolo, gli rivolse un sorriso.

"Bentornato! Com'è andata?" gli domandò subito, ansiosa di conoscere la risposta.

"Bene... sicuramente meglio di quanto mi aspettassi. Isabella non è arrabbiata con me, o almeno, non lo è più: ha un buon matrimonio, tre figli sani ed è contenta della propria vita."

Un fiore per Guy #Wattys2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora