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-Akira, Akira-
- Che c'è?! Chi mi chiama? Chi sei?-
-Akira...
-Chi sei? Dove sei?-
-Sono tuo padre-
-Mio padre è morto quasi 7 anni fa, tu non sei mio padre-

"Non capisco, non capisco, non capisco"

-Che sta succedendo?!-

Mi sveglio di soprassalto

-Devo aver sognato tutto- dico e mi riaddormento

-Akira, Aakiraa-
-Papà sei morto è inutile che mi chiami- dico
-Ma come papà? Sono Marco scema!-

-Akira, Aakiraa--Papà sei morto è inutile che mi chiami- dico -Ma come papà? Sono Marco scema!-

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Apro gli occhi

-Allora tutto ciò che è successo l'ho sognato- dico a bassa voce

Cerco di capire qualcosa, apro meglio gli occhi e ignorando completamente i ragazzi, mi alzo e mi metto a cercare quell'uomo che mi chiamava con tanta foga.

-Ma che stai facendo, Akira?- mi fa Ace
-Lentogginoso- dico io, tornando a letto a dormire
-Ma avrà qualche problema?- dice Ace
-E chi le capisce le donne- risponde Marco

Mi risveglio nuovamente, è notte fonda
-Che succede?- dico
Vedo Ace venire verso di me
-Akira oggi pomeriggio sei svenuta, poi ti sei svegliata e ti sei riaddormentata-

-Ti giuro non ci sto capendo niente, credo di avere qualche problema-
-Ma no, piccola vedrai che domani starai meglio, tranquilla su- mi dice abbracciandomi
-Perché sei così..lasciami subito!- mi riaddormento, cercando di allontanarlo dato che odio il contatto fisico
-Eh? Così come? Che ragazza strana, mi allontana pure- dice lui grattandosi la testa e uscendo dalla stanza della ragazza.

lasciami subito!- mi riaddormento, cercando di allontanarlo dato che odio il contatto fisico-Eh? Così come? Che ragazza strana, mi allontana pure- dice lui grattandosi la testa e uscendo dalla stanza della ragazza

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Il mattino seguente...

Mi sveglio a causa della luce mattutina che trapela dalla fessura della finestra accanto al letto dove ho dormito e dopo qualche tentativo di ritornare a dormire decido di alzarmi e darmi una svegliata e anche una lavata.

Non mi ero accorta di essere nella stanza della locanda, infatti mi è per un attimo sembrato strano che le mie aiutanti non fossero venute a svegliarmi.
Apro la finestra e guardo fuori ma non vedo il solito panorama fatto di giardini e case che si facevano sempre più piccole, vedo invece una casa vicino alla locanda di altezza però inferiore che mi permette di fatto di vedere il mare, realizzo solo ora quello che ho fatto il giorno prima.

𝑹𝒆𝒅 || 𝑷𝒐𝒓𝒕𝒈𝒂𝒔 𝑫.𝑨𝒄𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora