Il Clan del Sangue

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Esco di casa velocemente e mi avvio da Siria. Come sempre a quell'ora è uscita per qualche minuto in giardino. Passo tra le sbarre del cancello e mi avvicino.
Siria mi sorride e mi raggiunge. Mi lecca con la sua solita dolcezza "Ciao."
"Ciao, mamma." Voglio arrivare al dunque, e le racconto tutto.
Alla fine della storia abbassa le orecchie, negli occhi brilla la tristezza mista a una strana speranza, e chiede: "Cosa hai deciso?"
"Voglio andare con lui." dico tutto d'un fiato "Mia madre era selvatica e magari riuscirò a scoprire qualche informazione su di lei e su mio padre. E poi ho la foresta nel sangue."
Siria annuisce, rattristata ma comprensiva "Capisco, tesoro. Tranquilla, anche se non ti rivedrò più molto spesso, sarò felice di sapere che tu sarai felice."
Sorrido e faccio le fusa, strusciandomi contro di lei. Non sarà stato lo stesso senza la sua vicinanza... Ma il mio posto, il mio vero posto, è altrove. "Grazie di tutto." miagolo, con voce strozzata.
Ci lasciamo a malincuore, e vado cercare le mie sorelle. Racconto loro tutto quanto. Cercano di farmi cambiare idea, ma oramai sono irremovibile. Alla fine capiscono, accettano la mia partenza, e mi augurano buona fortuna.

Torno a casa per mangiare qualcosa, aspettando il tramonto, ma quando raggiungo la ciotola capisco di non avere fame.
Vado in camera dei padroni, dove stanno dormendo per affrontare le loro solite attività notturne, diversamente dagli altri umani.
La mano della padrona ciondola giù dal letto, e io la lecco e mi ci struscio. Le sue dita iniziano a grattarmi dietro la testa, e faccio le fusa. Salto sul letto e mi acciamballo accanto a loro, per passare le ultime ore insieme.

Non dormo, non ci riesco, e all'ora del tramonto scendo dal letto ed esco senza voltarmi, altrimenti rischio di cambiare idea... Tutti quanti sono stati gentili con me, lì nel mondo dei Bipedi, mi hanno amata e curata... E adesso sto lasciando tutto alle spalle...
Attraverso la recinzione ed entro nella foresta. Chissà se PeloArruffato è già qui. Annuso, alla ricerca del suo odore. Vado avanti e alla fine lo percepisco, e insieme a lui quello di un altro gatto.
"PeloArruffato, vieni fuori." sibilo.
Il gatto balza fuori dai cespugli e mi atterra davanti "Altra prova! Sai riconoscere gli odori." Si fa serio "So che deve essere stata una decisione difficile."
Non voglio pensarci, e mi guardo intorno. Poi dai cespugli esce un soriano marrone: deve avere all'incirca gli stessi mesi di PeloArruffato, ma è più alto e muscoloso.
Mi scruta, severo, e io cerco di sostenere il suo sguardo opprimente.
"Bella, lui è ArtiglioMicidiale."
'Che razza di nome...' penso, intimorita.
ArtiglioMicidiale sbuffa "Vale la pena trasgredire alle regole per questo?"
Mi sento offesa e ringhio, punta sull'onore "Scusami?"
Lui mi lancia un'occhiataccia, ma non abbasso la testa.
PeloArruffato sorride "Credo proprio di sì."
ArtiglioMicidiale si allontana da me. Mi avvicino a PeloArruffato e chiedo: "Quanti altri sanno il segreto?"
"Noi tre e il mio apprendista, ZampaChiara."
ArtiglioMicidiale borbotta di muoversi, e lui e PeloArruffato si mettono a correre a tutta velocità, dunque li seguo.
Non avevo mai corso così prima d'ora, sento il vento sferzarmi il pelo e pungermi gli occhi. Sento i cuscinetti a contatto con il terreno duro. Sento la libertà... e mi piace!
Miagolo, felice.
Poi i due gatti si bloccano di colpo, e io punto le zampe per non scontrarmi con loro.
ArtiglioMicidiale mi guarda, e sogghigna. Credo stia cercando di sorridere, ma non deve essere molto abituato... "Un normale micio domestico non sarebbe riuscito a starci dietro così facilmente. Magari ti darò una possibilità."
Mi ha appena fatto un complimento? Arriccio la coda, soddisfatta.
I due mi conducono tra i cespugli, dove dall'altra parte si trova un campo scoperto dalla protezione degli alberi. Rimango a bocca aperta. Ci sono tanti gatti: mamme che si prendono cura dei loro piccoli dentro un tronco morto, anziani che mangiano in cerchio, giovani gatti e adulti intenti ad allenarsi.
ArtiglioMicidiale si allontana verso una tana scavata nel terreno.
PeloArruffato spiega: "È andato a chiamare StellaRossa, la nostra leader. Deve sapere che sei qui e presentarti al Clan."
ArtiglioMicidiale esce dalla tana, seguito da una grande gatta anziana, dal pelo lungo e rosso. Si avvia verso un altro tronco caduto e vi sale sopra, miagolando un richiamo. Tutti i gatti la raggiungono.
"Clan del Sangue, oggi diamo il benvenuto a una nuova compagna. La sorella scomparsa di PeloArruffato." Posa lo sguardo su PeloArruffato e poi su di me.
Deglutisco, nervosa, e ci avviciniamo. PeloArruffato mi fa segno di salire con StellaRossa e gli obbedisco.
La gatta mi scruta, poi sorride gentile "Eri una gatta selvatica, vero?"
Lancio uno sguardo a PeloArruffato, lui annuisce, e anch'io.
"Come ti chiami?"
"Bella."
"Vuoi mantenere in parte questo nome?"
Cambiare mi aiuterebbe a sentire meno dolore? Sì, forse... Bella è un nome molto domestico, e io ormai ho cambiato vita... Scuoto la testa, e mi accorgo che la leader sta osservando le mie zampe, più scure in confronto al resto del pelo, come la punta della coda.
StellaRossa si rivolge al Clan: "Fin che non sarà diventata una guerriera, questa apprendista verrà chiamata ZampaNera!"
Gli altri gatti ripetono il mio nuovo nome. Guardo PeloArruffato, il mio finto fratello, e lui sorride.
StellaRossa continua: "ArtiglioMicidiale, ti nomino maestro di ZampaNera."
Cosa? ArtiglioMicidiale il mio maestro?
Dopo la nomina, scendo dal tronco. Alcuni gatti mi danno il benvenuto e mi fanno le congratulazioni. Mi sento spaesata, e senza accorgermene vado a sbattere contro ArtiglioMicidiale.
Il mio nuovo maestro ghigna, e dice: "Ciao, allieva."

Warrior Cats: Il Fuoco NeroWhere stories live. Discover now