11. Raggio di luna

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Due giorni erano passati da quel orribile evento nell'hotel. Il signor Kim li aveva lasciati andare, pensando che non c'era bisogno di trattenerli ulteriormente, doveva pensare solo all'altra fase del piano.

La notte era calata ormai da qualche ora e in un piccolo sentiero sperduto vicino al mare, c'era una panchina arrugginita, il colore rosso si stava sgretolando pian piano. Un posto tranquillo dove le persone potevano prendere una pausa dalla propria vita frenetica di quella grande città marittima; una persona sedeva lì, rilassandosi e buttando fuori tutto lo stress accumulato in quei giorni.

Il vento gli spettinava i lunghi capelli mentre guardare la grande luna, protettrice degli innamorati, dei passi ruppero quel silenzio, provenivano da sinistra. «Finalmente ti sei fatto vedere...»

«Detesto quando sai sempre tutto» dopo aver pronunciato quelle parole, il giovane andò verso quella piccola panchina posizionandosi davanti alla sua amata, i due innamorati erano uno di fronte all'altro dopo tanto tempo. 

Nessuno dei due parlava, la mano del maggiore andò dietro alla schiena, tirando fuori dei piccoli e fragili fiori azzurri come gli occhi che colei che amava. «Dei non ti scordar di me» disse la corvina accennando un piccolo sorriso.

Guardò il soldato davanti a lei, i fiori tremavano, imbarazzo. Notò le gote tinte di un rosso porpora, lo rendevano ancora più bello, regalando un magnifico contrasto per via della sua pelle bianca, gli occhi scuri e infine, quei capelli color ebano ormai divenuti troppo lunghi.  

«L'ultima volta che me li hai regalati erano a Seoul, dopo un nostro litigio...» gli scappò un piccolo sorriso. «Non era proprio così, io ti evitavo perché non voleva ammettere a me stessa che mi stessi innamorando del grande figlio dei Kang. Non ci siamo parlati per settimane, mi hai aspettato in un vicolo buio e mi hai urlato in faccia che eri innamorato di me. Alla fine, ti sei sentito incolpa e per farti perdonare mi hai regalato dei non ti scordar di me» ricordò la ragazza, rendendo Koi ancora più imbarazzato.

Entrambi ricordavano quel fatto come se fosse ieri, avevano passato delle fasi alquanto strane prima di mettersi ufficialmente insieme: erano passati a odiarsi, ignorarsi, poi erano divenuti amici con le loro serate cinema e infine si erano innamorati. 

Anja allungò la mano, afferrandoli qui piccoli fiori, le loro mani si sfiorarono appena ma bastò quel contatto per far sentire le farfalle allo stomaco, di nuovo, ad entrambi. Sorrise, appena li guardò da vicini, erano davvero piccini, era sempre stata burbera ma quei gesti la facevano sciogliere come neve al sole, soprattutto dopo quello che aveva passato per colpa del padre.

«Mi dispiace» sussurrò Seung. «Ho conosciuto tuo padre e lui...» il soldato tentò di raccontare quello che era accaduto quella notte ma non ce n'era bisogno, lei sapeva già tutto.

Anja tese la mano verso il suo fidanzato, si guardarono, nonostante lei avesse l'occhio coperto da quella garza, stava guarendo in fretta ma per i lividi ci sarebbe voluto molto più tempo. 

Seung si avvicinò, gli prese la mano per farla alzare dalla panchina in modo che lui potesse prendere il posto della minore, la portò sulle sue cosce muscolose, il suo braccio gli circondava la vita ma lo faceva appena per via delle ferite sulla schiena. Lei gli accarezzò quelle guance ancora rosse e calde, scese posando i polpastrelli sulle labbra carnose, sentì un piccolo bacio che la fece sorridere ancora, si guardarono e lui si perse in quell'azzurro intenso che rifletteva la luce bianca della luna.

«Mio padre ha fatto una cosa orribile, mi dispiace tanto...» si scusò Anja dispiaciuta per quello che aveva fatto quel mostro.

Seung non ce l'aveva per niente con la sua ragazza e come poteva? Non era mica colpa sua, stava per rispondere ma lei lo bloccò immediatamente. «Sono brutta con questa benda e il lividi in tutto il corpo, come farai a volermi?» a quelle parole il soldato non rispose, lei non era mai stata brutta, gli era sempre piaciuta sin da quanto aveva i capelli corti come un maschio. 

Sarang & Kal ~ SequelWhere stories live. Discover now