20. Ballo mortale

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Un lampo illuminò per un decimo di secondo la città, in un terrazzo c'erano due giovani amanti che si stavano scambiando un bacio per la prima volta dopo tre lunghe settimane. 

Erano tornati a respirare, quei giorni senza toccarsi, senza sfiorarsi l'avevano passate in una specie di apnea, intrappolati nel loro orgoglio e testardaggine. Si guardarono da lontano con desiderio, si struggevano ma c'era sempre quel qualcosa che bloccava i loro movimenti. 

Il minore si staccò delicatamente, un altro lampo illuminò il viso di colui che amava. Gli prese il viso tra le mani «Mi sei mancato» sussurrò facendo arrossire il leader dei Kal, un baciò alla tempia fece tingere quelle goti ancora più di prima.

Una mano scese lungo tutto il suo corpo sinuoso, accarezzandolo, scese ancora finchè non giunse a quel fondoschiena bello e morbido «Il tuo culo mi ricorda una pesca» rivelò senza pudore il giovane drago.

«Sei il solito porco!» esclamò appena, Taehyung.

Non aveva la forza di replicare, il tocco del minore gli era mancato troppo. Era completamente intrappolato in quelle grandi mani che toccavano ogni punto del suo corpo, tentava di resistere ma era praticamente impossibile, nel momento in cui le labbra carnose di Jungkook si posarono nel suo candido collo. 

«Piove» tentò di fermare il corvino. Voleva di più, voleva essere posseduto dopo tanto tempo dal suo rivale, ma non potevano, doveva fare un sacco di cose prima di cadere, di nuovo, nel peccato.

«Forse è meglio...» rispose il minore staccandosi, ma senza prima lasciare un piccolo bacio nella guancia del suo fidanzato.

«Tieni» disse Taehyung porgendo la tazza di tisana curcuma e zenzero al corvino. Dopo essersi messi al riparo dal temporale, si erano posizionati in salotto, seduti sul tappeto con una piccola coperta in cotone.

Stretti l'uno all'altro, i due leader si lasciavano andare alle coccole, il rumore della pioggia e una piccola candela accesa sul tavolo rendeva tutto molto più romantico, il maggiore era appoggiato al possente petto del giovane drago, mentre veniva beato da teneri grattini sul braccio. 

«Mi piacciono i grattini» rivelò con voce tenera come se fosse un piccolo bimbo, un leggero sorriso comparve nel volto di Jungkook dopo quel tenero commento. «Quai a te se smetti, potrei lasciarti immediatamente»

«Ah, sul serio? Ma sentilo» smise di fare i grattini. «Adesso cosa farai boccuccia di rosa?» lo provocò. 

In quel esatto momento il corvino venne buttato a terra, sopra di lui il terribile leader dei Kal che gli bloccava teneramente i polsi ai lati del viso. «Sei in trappola bel drago» ridacchiò mentre si passava la lingua tra le labbra, ammirando il quel pezzo di manzo coreano che aveva sotto di lui. 

Quella piccola vittoria durò veramente poco, perché Jungkook era decisamente più forte in lui e in un nano secondo si ritrovò a terra. Le mani del minore erano ai lati del viso, le sue gote divennero rosse all'improvviso, quasi si era dimenticato quando il suo fidanzato fosse bello e perfetto. Allungò timidamente la mano verso quel viso, gli sfiorò le labbra con i polpastrelli, erano leggermente screpolate.

«Dobbiamo parlare» mormorò appena, non smettendo nemmeno un secondo di sfiorare quelle labbra tanto dolci e peccaminose. Perché il giovane leader era tanto innocente tanto pieno di peccato, e il maggiore voleva ricadere in quel peccato.

Bramava di sentirsi sottomesso dal suo rivale più piccolo di lui, quelle tre settimane erano state dure anche da un punto di vista sessuale. Una notte si e due no all'incirca, si dava piacere da solo, sognando di essere dominato, ma non era il momento più adatto di pensare a quelle cose, prima dovevano risolvere i loro problemi.

Sarang & Kal ~ SequelWhere stories live. Discover now