"Ti allontani e poi mi guardi
Ti giri e scappi dai tuoi sbagli
Non volevo più salvarmi
Senza te non vado avanti."
▪︎ Maldito Dìa- Elettra Lamborghini ft. Rkomi- Devo dirti una cosa.- Ceppitelli mi porse una tazza di thè, per poi accomodarsi accanto a me, sul divano di casa mia.
Annuii velocemente e staccai Netflix, così da potergli prestare la mia completa attenzione.
Era passata poco più di una settimana da quando io ero rimasta a dormire da lui, e nei giorni seguenti avevamo passato insieme quasi ogni momento, a parte quando era agli allenamenti e io all'università o a lavoro, ovviamente, ma eravamo persino andati insieme alla partita casalinga contro la Roma, visto che non si era totalmente ripreso dall'infortunio ed era costretto a seguire la sua squadra dalla tribuna. Simeone e Pellegrini mi facevano mille domande al giorno sulla situazione, non riuscendo a capire che io e Ceppitelli eravamo semplicemente amici, a detta loro era strano che avessi un'amicizia così stretta con qualcun altro della squadra, al di fuori di loro due, sì parole dolcissime. Avevano una grande concezione di me e della mia capacità di avere una vita sociale.- Ho sentito Alberto stamattina, mentre tornavo dall'allenamento. Mi ha chiamato lui, è stato molto vago, ma sembrava quasi che stesse indagando su qualcosa.- rise appena, mentre si sistemò meglio sul divano - Penso che le foto che abbiamo pubblicato gli abbiano dato da pensare.-
- Mmh, e ti ha detto che ti ha fatto presupporre questo?-
- Era strano in qualche modo, come se volesse chiedermi qualcosa, ma allo stesso tempo era combattuto.-
Sospirai e presi il telefono in mano, facendogli leggere la frase che il protagonista del nostro discorso aveva scritto poco tempo prima nello stato di WhatsApp:" Basterebbe poi dirsi che va bene anche così, senza incontrarsi, l'importante è che tu sappia che almeno noi in questa galassia siamo due punti sì lontani, ma equidistanti, come due stronzi." - Credi sia per me?- avevo bisogno di capire se fossi io che mi fissavo su qualcosa inesistente o se fosse palese anche agli occhi degli altri che stesse parlando di me, o magari con me.
- Vuoi davvero la conferma? Palese che sia per te, Nova.- mi guardò leggermente meravigliato - Ok è po' strano, insomma... prima ti tiene a distanza, poi ti dedica stati su WhatsApp, ovvio che qualcosa sotto c'è.-
- Credi che il qualcosa sotto sia perché ho pubblicato alcune foto con te su uno stupido social?- non sapevo se sentirmi onorata dal fatto che ancora fosse geloso di me o infastidita dal fatto che credesse che avessi una relazione con un altro. Era passato troppo poco tempo da quando io e lui ci eravamo lasciati, e visto che una settimana prima gli avevo chiesto di tornare con me, era ovvio pensassi ancora lui. Mi conosceva bene, come poteva pensare che avessi già voltato pagina, così in fretta, e per di più con uno dei suoi amici più cari?!
- La gelosia gioca brutti scherzi, Nova.- scosse piano la testa - Quindi sì, dico sia proprio quello il problema.-
- Non può fare così.- abbassai lo sguardo, stringendo forte la tazza tra le mani. - Non mi vuole, ma la sola idea che un altro possa avermi lo spinge a fare stati come se avessimo dieci anni! Non può farlo... ho dei sentimenti.-
- Lo so...- mi accarezzò piano il braccio, cercando di tranquillizzarmi. - Credo, conoscendolo, che non sappia come comportarsi. Pensava di essere andato avanti, proprio come ha detto a te, ma il solo pensare che tu possa stare senza di lui lo fa soffrire.-
- E poi dite che siamo noi donne complicate...- risi piano, mentre alcune lacrime rigarono il mio volto. - Io cosa dovrei fare? Non ho intenzione di rispondere a delle stupide frecciatine.-
Ceppi mise due dita sotto il mio mento e mi sollevò il viso, obbligandomi ad un contatto visivo. - Ehi, non piangere, non devi fare nulla, non in questo caso. Hai fatto la tua parte, lui non era d'accordo. Se ha bisogno di tempo tornerà, altrimenti mi spiace, sai quanto gli voglio bene, ma significa che non ti meritava.-
- Non credo sia così, ma ti ringrazio, davvero Luca.- mi asciugò una lacrima con il pollice e non disse nulla, sorrise solamente.
*
Alberto's pov
- Quindi fammi capire, dopo la partita di domenica sei andato a ballare con Andre e altri suoi amici, hai iniziato a ballare con una tipa che ci stava provando, vi siete baciati e quando ti ha chiesto di andare a casa tua tu hai risposto:" va bene, Nova"?-
Nascosi la faccia tra le mie mani, sentendo Castro ripetere, per la terza volta, la storia che gli avevo raccontato. - Sì, ti sarei grato se smettessi di dirlo.-
- Come hai fatto a chiamare una tipa con il nome della tua ex?- la sua espressione sconvolta mi fece capire che a lui non era mai successo, ma poteva accadere a chiunque, no?
- Non lo so, appena ho pronunciato il suo nome, la ragazza in discoteca mi ha chiesto chi fosse Nova, quando ha visto che non avevo intenzione di dirglielo: si è girata di spalle e se n'è andata.-
- Eh beh, e questo ti meraviglia? Bro' quanto ti ci vuole a capire che una cosa del genere accade solamente a uno che non è per niente andato avanti? A uno che pensa ancora alla sua ex.- le sue parole arrivarono dritte al mio petto, come un pugno alla bocca dello stomaco. - Ti ostini a dire il contrario, ma non è vero. Quanto altro male dovrai provare prima di tornare da lei? Lei ha già fatto il suo primo passo, ora tocca a te.-
Elaborai le sue parole e sospirai piano. Erano giorni che cercavo di pensare che non fosse così, che in realtà stessi davvero andando avanti e che stessi male solo perché l'avevo amata tanto, non perché mi mancasse come l'aria. Però, sentirlo dire da qualcuno esterno, da un amico fidato, la verità arrivò chiaramente e senza aspettare che io fossi pronto ad accoglierla.
Io amavo Nova da morire e non riuscivo a stare senza lei. Ci avevo provato e, per quanto mi ostinassi ad affermare il contrario, avevo palesemente e miseramente fallito. Avevo bisogno di lei, non ero più lo stesso da quando era finita, nemmeno sul campo riuscivo più a dare il massimo di me. E quando pure il mio sogno da calciatore è a rischio, c'è solo da rendermi conto che la situazione è grave.
Dovevo fare qualcosa per risolvere il casino, dovevo agire visto che lei aveva già provato a chiedermi scusa e io per paura l'avevo respinta, dovevo assolutamente tornare con lei.

DU LIEST GERADE
Distance|| Alberto Cerri
FanfictionDalla storia: "Sorrisi, intenerita dalle sue parole e avvicinai le mie labbra alle sue. - Ti spavento se ti dico che credo di essere innamorata di te?- - Ti potrei fare la stessa domanda.- azzerò la poca distanza tra noi, appoggiando le sue labbra...