Incursione

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-Lorenzo... Lorenzo....- Viktor mi stava chiamando, ma era come se non volessi svegliarmi.
"Svegliarmi?"
Ci eravamo addormentati e chissà per quanto tempo.
-Cavoli... i miei mi staranno cercando...-
-Lo stesso vale per me.- Viktor si rimise la giacca. -Oggi devo organizzare i turni di ronda.-
Uscimmo dalla capanna del cacciatore e prima di dividerci, Viktor mi diede un rapido bacio. Dicendomi che ci saremmo rivisti presto.
-Conterò le ore che mi tengono separato da te.- dissi ricambiando il suo bacio.

Appena varcai la soglia di casa ebbi tutti quanti contro di me.
-Ma dove sei stato tutto il pomeriggio?- Maria era letteralmente fuori di se. -Non dovresti stare fuori troppo tempo, sapendo che ci sono in giro questi crucchi.-
-Mi dispiace, ma ho perso la cognizione del tempo.- fu l'unica bugia che mi venne in mente.
Si fece avanti Isabella e mi diede uno schiaffo. -Non azzardarti mai più a farci prendere uno spavento simile.- esasperata continuò. -C'è la possibilità che abbia già perso un figlio e non voglio perdere anche te!-
Con le lacrime agli occhi le dissi, -mi dispiace...-
-Ora vai in camera! E restaci finché non sarà pronta la cena!- Isabella era fuori di se.
Non potei fare altro che obbedire.

La domenica successiva ci recammo alla messa del mattino. In quei giorni avevo visto Viktor solo da lontano, ma i nostri sguardi parlavano per noi e la voglia di stare insieme era davvero insopportabile.
Quando la funzione iniziò si sentì un rombo proprio fuori dalla chiesa, il primo istinto fu di pensare che fosse un altro temporale, ma ci ripensammo quando i soldati tedeschi fecero irruzione nella chiesa. Tutti i presenti alla messa si alzarono in piedi, vivamente spaventati.
-Che cosa vogliono?- domandò Pietro.
I soldati si fecero largo tra la folla, era chiaro che stavano cercando qualcuno. In quel momento ebbi veramente paura. E non vedendo Viktor pensai che ci avessero scoperto, ma poi fece capolino sulla soglia. Con voce tonante incitava i suoi soldati a cercare il traditore, così come lo aveva chiamato lui.
Infine trovarono la persona che stavano cercando. Si trattava di un uomo nerboruto, con il volto semi coperto dalla barba.
Si dimenava come un animale inferocito, nemmeno i due soldati, che lo stavano scortando fuori, riuscirono a tenerlo.
Viktor si avvicinò a lui e con un gesto deciso e sferrato con precisione, gli diede un colpo in faccia usando il calcio della pistola.
-Nimm es weg!- dichiarò Viktor.
Non si voltò nemmeno a guardarci.

Il conflitto del cuoreWhere stories live. Discover now