Il conflitto del cuore

Sospetti e soluzioni

Viktor mi fece entrare in un ufficio accanto a quello del sindaco, era più piccolo e poco spazioso. La scrivania al centro della stanza era pieno di scartoffie varie e da una macchina da scrivere ingombrante.
-Qui non dovrebbero disturbarci...- mi disse appena entrammo.
-Questo è il tuo ufficio?-
-Sì. È come vedi sono pieno di lavoro fin sopra i capelli.-
-Saranno rapporti che riguardano il paese.- dissi, quasi con freddezza.
-Mi dispiace, ma è confidenziale e in un certo senso non dovresti nemmeno essere qui dentro.-
-Capisco...- mi voltai verso di lui.
-Di cosa mi vorresti parlare?- domandò avvicinandosi.
Presi un bel respiro... -forse non dovremmo più incontrarci di notte. I miei genitori sospettano qualcosa, e inoltre temono che possa succedere qualcosa se i tuoi soldati mi trovano fuori oltre il coprifuoco.-
Viktor annuì. -Anche il maggiore ha dei sospetti.-
-Che possiamo fare?- chiesi. Temendo che possa dirmi che non intendeva più vedermi.
-Dobbiamo pensare ad una soluzione.- Mi strinse a se. -Forse potremmo incontrarci quando i tuoi sono a messa.-
-Non so se funzionerà... mia madre vuole che sia sempre presente alle funzioni religiose.- mi aggrappai al suo corpo. -E poi... non potrei sopportare di starti lontano per un'intera settimana.-
Sorrise. -Come sei dolce...- mi baciò.
-Non so cosa fare...- sentivo le lacrime che mi salivano agli occhi.
-Tranquillo Lorenzo... troveremo la soluzione adatta.-
Poi all'improvviso mi venne un lampo di genio. -Aspetta. Potremo vederci durante il mercato settimanale. In quel giorno i miei saranno lì per tutta la mattina. Sarà quello il momento giusto per noi.-
-È un'idea geniale. Dovremo solo resistere e trattenerci.- mi baciò di nuovo. -Poi quando saremo insieme.- ammiccò.
-Sei un monello...- lo baciai ancora e ancora.
-Se non sbaglio il mercato si svolge ogni mercoledì mattina.-
-Esatto...-
-Preparati Lorenzo. Fra cinque giorni sarai mio.-
-Non vedo l'ora che arrivi quel momento.- mi lasciai cullare dal suo corpo.