My Boy 2

106 - Più felice

È già sera.

Durante il pranzo, ho chiamato Rod con il cellulare di Kodey e gli ho spiegato la situazione.

Voleva accompagnarmi a comprare un cellulare nuovo insieme a Nash, ma lui si è messo in mezzo e l'ha costretto a rimanersene dov'era.

Dannato Nash.

Alla fine siamo andati io e lui, insieme anche a Kodey e Jason, così poi saremo andati a fare visita ad Austin.

E ora, siamo ancora qui, ad aspettare che ci facciano entrare nel mentre che io mi sistemo il nuovo cellulare.

Per fortuna l'abbiamo trovato uguale a quello rotto e anche scontato, almeno non ho fatto spendere troppo a Nash.

<Ragazzi, potete entrare.> Ci dice l'infermiera uscendo dalla stanza di Austin con il carrello del cibo.

La ringraziamo ed entriamo nella stanza.

<Ehi, ragazzi.> Ci saluta sorridente.

Mi mancava il suo sorriso. Ultimamente era sempre con il muso lungo.

<Ciao, come va?> Gli domanda Jason.

<Molto meglio. Il giorno del mio compleanno potrò uscire da questo posto così deprimente e festeggiare insieme ai miei amici.> Sorride ancora più di prima.

<Che bello!> Esclamo mettendo da parte il cellulare e saltandogli addosso.

Non dovrei farlo, ma non mi importa.

Mi manca saltare addosso al mio migliore amico.

<Grace ma sei matta? Così lo ammazzi.> Dice Kodey tirandomi via con delicatezza da sopra Austin.

<Non rompere e lasciala stare.> Gli dice Austin nel mentre che mi abbraccia.

Kodey sbuffa e lo sento allontanarsi.

Perché sento come se avessero litigato per l'ennesima volta?

Mi alzo e mi siedo ai piedi del letto.

<Hai comprato un cellulare nuovo?> Mi domanda Austin notando la busta tra le mani di Nash.

<Già perché qualcuno me l'ha rotto.> Dico voltandomi verso la direzione di Nash.

<È stato un incidente.> Si difende il diretto interessato andandosi a sedere sulla sedia.

<Come ha fatto?> Mi domanda Austin.

Jason ridacchia anche se, quando gliel'ho raccontato, non l'ha presa molto bene anzi, ha urlato contro Nash per un bel po'.

Gli spiego la storia e Austin scoppia a ridere aggiungendo: <Non ci posso credere.>

Sospiro e la porta si apre rivelando la testa del dottore.

<Il tempo è terminato, dovete andare.> E se ne va.

<Che palle.> Borbotta Austin.

Gli sorrido e lo abbraccio dicendo: <Quando ti dimetteranno ti accompagneremo noi. Ci siamo già messi d'accordo con tua madre.>

<Va bene.> Mi sorride appena mi stacco.

Lo salutiamo ed usciamo dalla sua stanza.

<Sono così felice che finalmente stia meglio.> Dice Kodey.

<Già, anche se là dentro non sembrava. È successo qualcosa?> Gli domanda Jason.

<Niente di che, i soliti piccoli litigi perché lui vuole fare il bambino e non vuole prendere i farmaci che gli prescrive il medico.> Sospira e aggiunge: <A volte mi sembra di avere a che fare con la mia nipotina di cinque anni.>

Ci mettiamo a ridere, tranne Nash che sembra perso in chissà quale pensiero, ed usciamo fuori.

* Soleil's pov *

<Emily sei sicura?> Le domando.

Siamo nella mia stanza chiuse a chiave.

Mi ha raccontato brevemente la faccenda e fatto vedere un foglio che mai avrei voluto vedere.

<Si, me l'ha detto lei prima che andasse via. Non ho mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno, ma ora che...>

Sentiamo bussare alla porta e tutte e due sobbalziamo.

<Soleil? Ci sei?> È Makenzie.

Mi alzo velocemente e apro la porta tirandola dentro la stanza.

Guardo fuori per vedere se c'è qualcun altro e poi richiudo velocemente.

<Ma che vi prende?> Ci domanda guardando prima una e poi l'altra.

<Siediti, dobbiamo parlare.> Dice Emily facendole posto accanto a lei.

<Che sta succedendo? Fate paura persino a un fantasma.> Dice sedendosi.

<Devi sapere una cosa.> Le dico.

<Una cosa molto importante.> Aggiunge Emily.

<Per la nostra salute. Per la protezione delle nostre amiche.>

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Ta ta ta taaaan!
Come finire bene un capitolo.
Allooora, vi ringrazio per tutto il supporto che mi state dando, davvero, mi fate ritornare la voglia di scrivere. Non che non ne abbia, ma ultimamente avevo finito l'ispirazione.
Spero che questo capitolo un po' più corto degli altri vi sia piaciuto!
Love you all
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