121 - Un cielo stellato

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Inizia finalmente la festa.

Siamo tutti vestiti con gli abiti scelti da Soleil e devo dire che questo vestito da angelo della morte non è niente male.

A differenza dall'anno scorso, essendo noi gli organizzatori, abbiamo optato per non fare un entrata di coppie.
Nel senso, costumi a coppie come per dire Chad e Soleil travestiti da Joker e Harley Queen.

Ed è meglio così, dato che non saprei con chi mettermi in coppia non essendoci Rod.

Detto questo, io, Jackie e Soleil entriamo per ultime in palestra e chiudiamo la porta.

È già piena, quasi non si respira. Forse avremmo dovuto dare ascolto a Nash e farla nel campo da football o nel cortile che divide la scuola dal dormitorio. Sarebbe stato l'ideale, ma ormai è troppo tardi.

<Woo, bellezze, grandissima la festa complimenti!> Ci viene incontro un ragazzo con in mano un bicchiere. <E queste bevande sono fantastiche.> Si mette a ridere e mi mette un braccio sulle spalle. <Vuoi un ballo? Diavoletta.> Mi sussurra.

Ok ehm, chi sei? Da dove salti fuori? E, soprattutto, perché odori d'alcol?

Qui mi sa tanto che c'è lo zampino di quel pazzoide di Jason.

Le ragazze mi lasciano sole, dannate loro, e io sono ancora ferma davanti la porta con questo polipo ubriaco addosso.

<No grazie.> Dico gentilmente e provando a levarmelo di dosso, ma insiste stringendosi sempre di più a me.

<Senti, coso, se non ti levi subito ti faccio pentire di essere nato.> Sentiamo una voce dietro di noi.

Il nostro zombie ubriaco volta il capo verso la direzione da dov'è arrivata la voce e dice: <Perché dovrei? Sappiamo entrambi che è fidanzata con una persona che in questo momento non c'è.> Poi si rivolta verso di me e continua dicendo: <Vediamo se le voci sono vere...>

Subito dopo, un pugno gli arriva in pieno volto e cade a terra spingendo alcuni ragazzi che erano qualche centimetro più avanti.

<Ti avevo avvertito.> Dice la persona di prima avanzando di qualche passo.

Mi volto e...

<Testa di cazzo. Cos'è? La vuoi tutta per te? Non credo proprio.> Il tipo si rialza scaraventandosi su Nash.

<Ma sul serio?! E io che speravo in una serata pacifica e divertente.> Commenta Emily arrivata da poco.

<Emily? Ma da dove sei saltata fuori?> Le domando voltandomi verso di lei.

<Ero tra i ragazzi spinti.> Dice indicando la direzione dove un gruppo di ragazzi litiga per chi è stato o meno a spingere.

<Qui si mette male.>

Qualcuno fa fischiare l'audio nelle casse e tutti si fermano e zittiscono.

<Finalmente un po' di attenzione.> Ma questo è Chad.

Noto Nash seduto sul pavimento e lo raggiungo per aiutarlo ad alzarsi. Non ha fatto altro che subire colpi... ma perché prima stuzzica le persone e poi si fa picchiare?

<Allora, questa festa è già iniziata male con una rissa quindi, cortesemente, cerchiamo di non mandarla a rotoli. Grazie dell'attenzione e ora cercate di divertirvi al posto di litigare!> Fa ripartire la musica e tutti si comportano come se non fosse successo nulla.

<Grace staccati, sto bene.>

Riporto la mia attenzione su Nash, scoprendo di essere praticamente incollata al suo corpo.

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