Primi passi in punta di piedi

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Là ai bordi di quella scogliera avevano sepolto una parte di essi.

Lasciato un pezzo della loro vita, che li aveva divisi e riuniti, travolgendoli imprevedibilmente.

Cancellare tutto con un colpo di spugna era impossibile, dovevano metabolizzare venendo a patti con se stessi, ma anche con la realtà che crudele incombeva su di loro.
Perdonarsi e dimenticare non sarebbe stato facile, ma ci avrebbero provato in nome di Hyperion e di centinaia di bimbi come lui.

Riapparirono al manor stupendo tutti, che ignari non si erano accorti di nulla.

Lucius sulla porta con ancora il bicchiere in mano fissava il gruppetto, che gli sfilò davanti in silenzio.

Draco, ancora stringendo sua moglie, prese a salire lo scalone con lei che stremata si lasciava trasportare.

Non aveva voglia di spiegare, nè giustificarsi con alcuno.

Tutto sembrava svolgersi come una scena vista alla moviola.

Narcissa ancora tremante di emozione per quello a cui aveva assistito, lanciò un occhiata al marito che stava per aprire la bocca, ma la richiuse alla vista della sua espressione ancora turbata.

Che diavolo era successo? Forse si era perso qualcosa.

La moglie, stringendosi al suo braccio, ancora commossa per quello a cui aveva assistito, con qualche piccola pacca bonaria sul braccio sembrava dirgli

"Non cercare di capire, ma cogli il momento e compiaciti."

Poi bisbigliò, mentre lo sentiva agitarsi in mille domande inespresse.

- Non dire nulla Lucius, a volte i miracoli accadono, mi vergogno di me stessa e di quello che ho pensato in questi anni di lei, ma è veramente un angelo, noi non potevamo sperare di meglio per Draco. - Poi con un dito si asciugò la lacrima che le si era formata all'angolo dell'occhio e mormorò - Shhh, lasciami godere, non rovinare questo momento magico. Ti racconterò tutto, ma non ora.-

Malfoy sr annuì perplesso.
Certo che voleva spiegazioni, anche se intuiva che qualcosa era successo, qualcosa che sicuramente avrebbe mutato il loro futuro.

La bocca dello stomaco gli pulsò leggermente, creandogli quella piccola sensazione di disagio che si prova quando si scopre di avere sbagliato tutto nella vita, ma non lo si vuole ammettere.

Lucius era intimamente consapevole che aveva determinato lui con le sue scelte avventate la situazione drammatica che stavano vivendo, ma da qui ad ammetterlo a voce alta ne correva. Anche di fronte a se stesso bleffava, evitando di affrontare scomode verità, raccontandosi comode favolette, che però si stavano sgretolando un pezzo alla volta, lasciandolo nudo di fronte a se stesso.


Draco aveva aperto la porta della camera con una pedata, e richiusa alle loro spalle con il tacco.

Si diresse al grande letto e con delicatezza l'appoggiò, appellando subito un piumino.

L'aveva sentita tremare e probabilmente non solo per lo sforzo fatto, ma anche per l'aria frizzante e umida sulla scogliera.

Il viso di Hermione pallido e sofferente spiccava in mezzo alla massa di ricci scomposti che ricadevano disordinati, e anche lì lui pensò a quanto coraggio aveva, incurante e senza un lamento era andata in suo soccorso.

Tipico di lei.

Ora toccava a lui fare il passo successivo, dimostrarle che non era quel gran bastardo che lei conosceva.
Aveva indossato molte maschere nella sua vita, tanto che nemmeno lui sapeva più chi era il vero Draco, ma con lei aveva usato la peggiore.

Serva di un solo padrone || dramioneWhere stories live. Discover now