The Dark Side of the Moon

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Venerdì 9 marzo 2018

Mr.Bunny è un coniglio di peluche qualunque che ha visto giorni migliori, con la testa orrendamente spelacchiata e l'orecchio sinistro ricucito un numero improponibile di volte. L'inchiostro delle scritte è sbiadito anni addietro sulla targhetta sfilacciata che spunta appena al di sopra della coda a pompon, quella che Isabel è solita passarsi ripetutamente fra le dita con un cipiglio concentrato in volto. È stato uno dei primi regali di Levi, uno di quelli che le ha messo affianco nella culla mentre il sonno le distendeva i lineamenti angelici, comprato di ritorno dalla sua luna di miele con Erwin in un negozietto di giocattoli squallido e piuttosto malmesso dell'aeroporto di Rotterdam; durante il viaggio non aveva fatto in tempo a comprarle niente, talmente i ritmi delle loro escursioni guidate erano stati serrati.

Levi all'epoca non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato il suo giocattolo preferito, quello capace di calmare le sue crisi con la stoffa morbida seppur sdrucita, quello che a volte la fa alienare nel movimento ripetitivo di carezzare la piccola testa consumata e pizzicare la targhetta. E non importa quanti altri peluche le ha comprato, più belli, più grandi e di una fattura migliore; nessuno ha mai rubato la sua attenzione quanto Mr.Bunny.

Per questo si stupisce quando lascia che Eren lo tocchi. È sempre stata stranamente possessiva nei confronti di quel coniglio di pezza.

Non grida però quando quella mattina il castano prende posto accanto a lei sul divano e le sue dita si stringono sulla stoffa morbida, rompendo la bolla cristallizzata della sua alienazione e tentando di farle ristabilire un contatto con la realtà, e allora Levi ne rimane positivamente impressionato. La piccola guarda lo psicologo con gli occhioni grandi, verde fisso nel verde, e lui si scioglie.

"Andiamo dalla mamma, che dici?"

Annuisce, e quello che fa è tanto raro che Levi sente un groppo salirgli alla gola. Tende le piccole braccia in avanti, poi le intreccia attorno al collo di Eren e si lascia sollevare; il castano ridacchia e la bambina non protesta quando riceve un buffetto gentile sulla guancia.

"Izzy oggi ha suo check-up semestrale dal neurologo, la accompagno alla pasticceria dove lavora Kuchel così può portarla lei dal dottore, stacca fra poco. Vuoi venire? Possiamo mangiare qualcosa fuori e fare un giro per ammazzare il tempo per qualche ora, è una bella giornata."

"Non hai nulla di meglio da fare?"

Non sa nemmeno perché suoni tanto dura quella domanda che gli lascia le labbra quasi senza consenso, senza essere pensata e ragionata. Non vuole essere brusco, non con Eren che è capace di mostrargli gentilezza, e spesso si trova a chiedersi se il castano lo faccia per pietà, per compassione della sua anima che diventa ogni giorno più piccola e vulnerabile, delle sue emozioni che si fanno sempre più nere e si ingarbugliano in una matassa di cui è impossibile trovare il capo. Forse lui è capace di vedere quanto è insignificante, labile, trascurabile. Forse lo tratta come se contasse qualcosa perché è davvero troppo gentile. Levi sente di non valere il tempo di nessuno, nemmeno per qualche ora morta da ammazzare.

La mattina gli prepara sempre il caffè rigorosamente amaro e ha imparato subito che detesta che anche il suo the sia dolce, a meno che non sia aromatizzato con un bastoncino caramellato di cristalli di zucchero. La colazione è sempre diversa e varia dal dolce al salato, e quando non ha voglia di cucinare, compra sempre qualcosa d'asporto e la mangiano insieme, talvolta guardando i cartoni insieme ad Isabel, altre volte chiacchierando con Mikasa che in quei giorni gli ha fatto spesso visita al mattino, prima di recarsi in palestra dove lezioni e allenamenti per i mondiali le impegnano quasi completamente la giornata.

Parlano sempre, ed Erwin non lo sa. Ancora neanche sa che ha visto sua cugina, che un pomeriggio sono addirittura andati al parco insieme e che quel ragazzo è stato capace di strappargli un paio di risate davvero genuine come non gli accadeva da tempo. Non lo sa e non lo deve sapere, e Levi è bravissimo nel non destare sospetti; il fatto che Eren vada via sempre poco prima che il marito torni a casa gli pare davvero un aiuto divino alla sua voglia di tentare, di osare e assaporare il sapore dolce della libertà con la punta della lingua.

Pitch Black - Ereri/RirenМесто, где живут истории. Откройте их для себя