4.

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Harry sente il suo cuore battere violentemente contro il suo petto mentre le sue mani tremano, leggermente sudate.

Non sa spiegarsi perché sta reagendo in questo modo. Forse perché non è da lui fare cose del genere.

Accettare di andare a casa di un completo sconosciuto nel bel mezzo della notte non è da lui. Specialmente perché è consapevole del fatto che non andrà lì per bere una tazza di tè e parlare di quanto lui ami i gatti.

Nonostante questa non sarebbe la prima volta che fa una cosa così, non ha bei ricordi delle esperienze passate; motivo per cui si era ripromesso che non lo avrebbe fatto mai più.

E, probabilmente, la cosa che lo rende più combattuto, è il fatto che ha infranto questa promessa con una persona che fino a qualche ora fa non sopportava nemmeno. Se fosse più calmo, probabilmente troverebbe anche il coraggio di sentirsi umiliato da sé stesso. Ma tutto quello che riesce a provare in questo momento è pura adrenalina, come un ragazzino che si accende una sigaretta nonostante i genitori siano nella stanza accanto; come guidare senza nemmeno avere la patente; insomma, quell'adrenalina che si prova quando si sa di star facendo qualcosa di sbagliato.

I suoi sensi di colpa svaniscono come fumo nell'aria appena la mano di Louis si poggia sulla sua schiena, ed Harry sente la sua pelle bruciare al tocco.

Il riccio è consapevole di star facendo un errore. Ma poteva andargli peggio.. giusto?

I due si incamminano finalmente verso l'uscita della villa, cercando di dare nell'occhio il meno possibile, il che riesce molto facilmente dato che tutti gli invitati sono impegnati a chiacchierare fra loro, sfoggiando sorrisi falsi e complimenti campati per aria.

Harry cerca comunque di intravedere Niall da qualche parte, ma il suo amico non è nè al tavolo del buffet, nè nei pressi del bar. Sembra quasi svanito nel nulla. Il riccio decide quindi di aspettare la prima occasione possibile e scrivergli un messaggio veloce, così da non farlo preoccupare.

"A cosa pensi?"

Louis gli sussurra nell'orecchio, facendo scivolare la stessa mano che era appoggiata delicatamente sulla sua schiena un po' più in basso, scatenando pensieri che il riccio non sapeva nemmeno fossero in lui.

Il ragazzo cerca di parlare, ma è come se le parole rimanessero incastrate da qualche parte, troppo deboli per uscire.

Con la coda dell'occhio intravede un fotografo intento a scattare loro qualche foto cercando di non farsi notare, ed Harry si schiaffeggia mentalmente, perché sa cosa lo aspetterà il giorno dopo.

Per fortuna, il ragazzo dagli occhi blu è un'ottima distrazione per ora.

Mentre si avvicinano a quella che Harry capisce essere la macchina di Louis, sente il ragazzo avvicinarsi ancora di più, sentendo il suo respiro caldo sul suo orecchio, "Stai pensando a come ti farò sentire stanotte?"

Harry è troppo imbarazzato per voltarsi e rispondere, e toccandosi velocemente una guancia infuocata capisce immediatamente che una risposta è inutile, il suo aspetto parla da solo.

Cerca nuovamente di parlare, ma prima che possa trovare le parole per dire qualcosa sente la mano di Louis guidarlo all'interno della limousine, passando di fianco all'autista che teneva la porta aperta per i due.

"Buona sera Louis, hai passato una bella serata?", Cal domanda aspettando che i due siano dentro prima di chiudere la portiera e posizionarsi alla guida.

Louis sorride malizioso, "Non so Cal, qualcosa mi dice che il bello deve ancora venire".

Harry deglutisce a fatica.

L.A. in Love [Stylinson]Where stories live. Discover now