L.A. in Love [Stylinson]

6.

"Perfetto, perfetto! Guarda verso di me ora, ma non guardare direttamente me", Ashton, il fotografo che lavora più spesso con Harry gli fornisce indicazioni mentre scatta una foto dopo l'altra, velocemente.

Harry sta lavorando ad un servizio fotografico per Vogue UK su uno yacht lussuosissimo per pubblicizzare la nuova collezione di Tommy Hilfiger.

Appena ha visto l'imbarcazione, il riccio se ne è innamorato perdutamente, fantasticando di comprarsene uno tutto per lui. Magari quando sarà più vecchio ed affermato, un giorno.

Nonostante il lavoro lo abbia tenuto molto impegnato durante questa settimana, appena ha un momento libero la sua mente non fa che riportarlo indietro a quella notte, qualche giorno fa.

Dopo quella volta, Harry non ha più visto Louis. Né in giro per la città, né nei pressi dello studio dove entrambi lavorano, e nonostante tutto non riesce a fare a meno di chiedersi dove sia e cosa stia facendo. Chissà se anche Louis pensa ad Harry tanto quanto il riccio pensa a lui.

Al modello dagli occhi blu, Harry associa una serie di emozioni: è rassegnato, perché è chiaro che tra i due non ci sarà mai più niente, nemmeno un'amicizia, nemmeno una semplice conoscenza. Però allo stesso tempo vorrebbe poter tornare indietro nel tempo e rivivere quelle sensazioni, tutte, dalla prima all'ultima. Un conflitto interiore piuttosto patetico, dato che Harry effettivamente non conosce Louis.

Sarebbe meglio per tutti se il riccio si concentrasse sulla sua carriera e sul suo lavoro invece di perdere tempo con questi problemi di cuore che non aveva nemmeno quando era adolescente.

Sarebbe meglio anche se cominciasse a lavorare sulla sua autostima. Dovrebbe proprio accettarsi di più ed essere più gentile con sé stesso.

È strano, in effetti. Sembra sempre molto più facile apprezzare i difetti degli altri, piuttosto che i propri.

Concedendosi un ultimo pensiero rivolto a Louis, Harry decide poi di prendere questi pensieri e accantonarli in un angolo.

La carriera è più importante dei sentimenti.

Il riccio sbuffa irritato: ma quali sentimenti? L'ultima cosa implicata in quello che è successo tra loro sono proprio i sentimenti.

Louis ha ragione: nel loro mondo, incontri di questo tipo sono normali. E certamente nessuno dopo un serata del genere perde i giorni successivi a piangere e a farsi film mentali senza capo nè coda. La gente va avanti con la propria vita.

Già, la gente. Non Harry, evidentemente.

Il problema non è che lui ha dei sentimenti, no. Il problema non è neanche che un contatto intimo con una persona amplifica esponenzialmente il suo affetto per quella persona: il problema è che una persona come lui, certe cose non le dovrebbe fare. Perché finisce sempre allo stesso modo.

Quindi, l'unico modo per evitare di stare ancora così male, è di non fare mai più una cosa del genere. Non passare mai più la notte con uno sconosciuto, per quanto bello e carismatico quel qualcuno possa essere. Louis è stato l'ultimo, se lo è ripromesso.

Non può rischiare di farsi trattare un'altra volta allo stesso modo in cui lo ha trattato quel maledetto ragazzo.

Riprendendosi da questo improvviso flusso di coscienza, Harry rivolge un sorriso ad Ashton, ed il fotografo, un ragazzo alto con grandi occhi smeraldo e i capelli biondo cenere, non perde l'occasione per scattargli una foto.

È raro vedere il riccio sorridere in una foto: gli è stato insegnato che la serietà è più professionale, e che non avrebbe mai dovuto sorridere durante un servizio fotografico, a meno che non gli fosse specificamente richiesto.