9.

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Harry e Louis sono svegliati improvvisamente da un'assistente di volo, che sta annunciando a tutti i passeggeri che l'aereo è prossimo all'atterraggio, e che è arrivato il momento di riallacciarsi le cinture di sicurezza.

Louis apre gli occhi svogliatamente, e fa per stiracchiarsi quando sente un peso nello spazio tra il suo collo e la sua spalla, ricordandosi che Harry gli ha praticamente dormito sopra.

Guardandolo, nota che sta dormendo nella stessa posizione in cui si è addormentato qualche ora fa.

Per qualche ragione vorrebbe poter non svegliare il ragazzo che sta dormendo così pacificamente.

Scuotendo la testa per riportare sè stesso nella realtà, si schiarisce la gola. Harry non è niente più che un collega. Il fatto che sia estremamente attraente è un particolare insignificante.

Non può negare che il riccio sia una figura intrigante.

Forse se le cose tra i due fossero cominciate in un modo diverso, avrebbe voluto conoscerlo meglio.

Convincendosi del fatto che quello che sta provando adesso non è risentimento, scuote leggermente il braccio di Harry con la mano, sussurrandogli piano.

"Harry, svegliati. Stiamo atterrando".

Il più piccolo apre gli occhi, sentendoli ancora pesanti, e aspettando che si abituino alla luce.

"Sono ancora stanco", le sue parole escono soffocate dal sonno, e Louis sente il suo respiro fermarglisi in gola. La voce assonnata di Harry è una delle cose che non aveva ancora avuto la possibilità di apprezzare a pieno. Naturalmente, non dà a vedere questa reazione.

"Non sei l'unico. Gradirei se ti alzassi e mi lasciassi respirare", il più grande risponde.

I due aspettano che l'aereo finalmente tocchi terra, entrambi impazienti di scendere e sgranchirsi le gambe.

Finalmente riescono ad uscire tra la folla. Si sentono bambini piangere mentre i loro genitori cercano di calmarli, ma Harry non li può biasimare: le piccole creature probabilmente sono stanche e irritate, proprio come lui. Solo che, se lui si mettesse a piangere come loro, l'effetto probabilmente non sarebbe lo stesso.

Fortunatamente i due ragazzi sanno di non doversi preoccupare di nulla una volta fuori: Niall e Liam li hanno avvertiti che ci sarà qualcuno ad aspettarli al gate per portarli alla loro destinazione finale.

E infatti, appena usciti dal gate vedono un uomo in giacca e cravatta con degli occhiali da sole scuri, tenere in mano un cartello bianco con i loro nomi scritti sopra. L'uomo è circondato da quattro bodyguards vestiti di scuro, con le mani dietro la schiena.

Harry si sente come un attore o un cantante famoso, non essendo ancora abituato a questo tipo di trattamento. Nonostante non sia la prima volta che gli viene assegnata una scorta, specialmente quando deve frequentare posti affollati come aeroporti o centri commerciali, è una situazione difficile da gestire: non gli piace il fatto di essere costantemente circondato, ma allo stesso tempo sa che lo fanno per il suo bene; non si sa mai cosa può succederti quando meno te lo aspetti.

Accanto a quel gruppo, ci sono anche un paio di fotografi, pronti ad immortalare il loro arrivo in città, come se questo fosse un avvenimento da pubblicizzare. Alla loro vista, Harry alza gli occhi al cielo.

Louis invece è al settimo cielo, tutta la stanchezza è scomparsa.

"Guarda Harry, sono qui solo per noi", il più grande sorride felice, "È solo questione di ore prima che tutto il mondo si trovi a parlare di noi", il ragazzo continua, "Non è fico?".

L.A. in Love [Stylinson]Where stories live. Discover now