13.

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Louis fissa lo schermo del suo cellulare per qualche secondo, riflettendo se quella di uscire con Zayn sia o no una buona idea.

E' vero, aveva promesso ad Harry che i due si sarebbero rivisti per cena, ma Zayn gli aveva chiesto di uscire ben prima.

Decidendo quindi di onorare una promessa fatta, risponde velocemente al moro con un semplice ok prima di alzarsi dal letto ed entrare in doccia, non completamente convinto della decisione appena presa.

Mentre aspetta che l'acqua si scaldi apre l'armadio, tirandone fuori un semplice paio di jeans skinny con una felpa grigia.

Una volta in doccia, si rende conto di non essere tranquillo, di star provando qualcosa che non è abituato a provare. Sicuramente non possono essere sensi di colpa: non sta facendo niente di male, dopotutto.

"Dai Louis, è solo una cena, Harry non può offendersi per questo", mormora a sé stesso.

Una volta vestito e pettinato, sente qualcuno bussare alla sua porta. Aprendola con una mano, mentre con l'altra afferra una bottiglia di profumo, si ritrova davanti il suo agente.

"Perché hai addosso la giacca? Ceniamo qui in hotel".

Louis sa già che Liam non sarà contento di quello che sta per dirgli, ma ormai ha preso una decisione ed è intenzionato a portarla fino in fondo.

"Io esco", risponde tranquillo, cercando di ignorare lo sguardo confuso dell'amico mentre prende il suo portafoglio, infilandolo nella tasca della sua giacca.

"Ci vediamo dopo", le sue parole sono frettolose mentre cerca di sfuggire alla reazione di Liam uscendo dalla stanza il più velocemente possibile.

Il suo tentativo fallisce, infatti l'agente afferra il suo polso, fermandolo di colpo e costringendolo a girarsi e confrontarlo.

"Cosa diavolo pensi di fare?"

Louis alza un sopracciglio, infastidito dal tono di Liam.

"Che vuoi da me Liam?"

L'amico lascia andare il braccio di Louis, ma la sua espressione delusa non lascia dubbi sul suo stato d'animo.

"Perché non me lo hai detto prima?", Liam finge una risata, "Ma perché fai così? Anzi, sai cosa ti dico? Vattene Louis, ne ho avuto abbastanza di te per oggi. Meno ti vedo e meglio è".

Louis lo osserva incredulo, "Qual è il tuo problema? Non sei mica mio padre".

Liam sbuffa, fulminandolo con lo sguardo. "Avresti potuto dirmelo".

"Dirti cosa esattamente?"

L'agente sospira irritato, alzando gli occhi al cielo. "Cosa?! Prima di tutto, ti sei rifiutato di lavorare per tutta la giornata senza dirmi niente, e adesso fai così?", continua, "Sai, sono così stupido che pensavo fossimo veramente amici, io e te. E avevamo anche dei piani per stasera."

Louis scoppia a ridere. Adesso Liam sta esagerando: sta solo uscendo per un paio d'ore.

"Sei ridicolo Liam. Cresci."

Louis si gira per allontanarsi, trovandosi davanti Niall ed Harry, che lo guarda curioso.

"Dove vai Lou?"

Louis si ferma di colpo, trovando le sue scarpe improvvisamente molto più interessanti del riccio.

"Fuori, mi ero dimenticato di avere un impegno".

"Ah. Dove? Ti aspettiamo per cena?", il più piccolo domanda innocentemente.

Louis adesso si sente tremendamente in colpa, rendendosi conto che avrebbe preferito di gran lunga passare la serata con Harry. Consapevole del fatto che non potrebbe sopportare di vedere il più piccolo deluso ancora una volta dal suo comportamento, decide che forse fuggire per quella sera non è necessariamente una cattiva idea.

L.A. in Love [Stylinson]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt