Capitolo 52

18 0 0
                                    

*Elisa pov*

Vittoria? Cosa cazzo c'entra adesso Vittoria! Non ci posso credere.
<Damiano, sai dove ti trovi?_chiede il dottore.
<Vittoria.. Devo andare da Vittoria..._continua a ripetere Damiano, ancora intontito.
Il dottore continua a puntare la lucina negli occhi grigi di Damiano, e la sposta a destra e a sinistra:<Damiano, segui la luce con lo sguardo. Ottimo, perlomeno reagisce bene. Dobbiamo solo pazientare che si riprenda ancora un po'._
Guardo il dottore e lo ringrazio, un po' imbarazzata e lui mi tranquillizza dicendo:<Ci sarà sicuramente una spiegazione al fatto che si sia svegliato con l'immagine di questa Vittoria. La mente umana, per quanto affascinante sia, sa fare anche brutti scherzi, ricordalo sempre Elisa._e mi fa l'occhiolino.
Appena il dottore lascia la stanza, Damiano continua a mugolare qualcosa di insensato e indecifrabile e poi richiude gli occhi. Probabilmente il risveglio dal coma è stato molto faticoso per lui. Decido di restargli vicino ancora, gli tengo la mano e aspetto che si svegli per vedere se riesce a formulare delle frasi concrete. Non dovrei farlo stancare ma devo sapere perchè cercava Vittoria. Prima mio fratello, ora Damiano. E' la mia migliore amica e le voglio bene ma cavolo, è ovunque.

Sono le 20:12 e non mangio da ieri, inizio ad avere fame perciò esco dalla camera di Damiano per andare a prendermi qualcosa da mangiare alle macchinette in corridoio, al mio ritorno Damiano è sveglio.
>Ehi!_dico a bassa voce per non disturbarlo troppo._Sai dove ti trovi?_chiedo.
<In ospedale, deduco._risponde freddo.
>E sai come sei finito qui?
<Da quanto sono rinchiuso qui dentro?_mi chiede, sviando la mia domanda.
>Un mese e qualche giorno..
<Un mese?_strabuzza gli occhi. E' eccezionale come stia parlando senza alcuna difficoltà.
<E tu cosa ci fai qui?_mi chiede.
>Io?_sono sorpresa.
<Si, tu. Cosa ci azzecchi qui, Elisa._
A sentire il mio nome detto da lui quasi svengo.
>Io.. Anche io sono qui da un mese._balbetto.
<Ma che cazzo dici?_ridacchia. Vedo che non ha perso il senso dell'umorismo e il suo sarcasmo.
>Si, ho passato ogni giorno qua, aspettando che ti svegliassi._rivelo veloce.
<Wow, ehm grazie?_risponde come se lo stesse chiedendo. "Grazie", che cazzo di risposta è? Tralascio la sua risposta per ora, e gli chiedo:> Come sei finito qui?
<E' colpa di quella dannata Vittoria._ammette.
>Vittoria?_non ci sto capendo più niente.
<Si. L'incidente intendo. E' per lei che stavo andando così veloce. Per una volta che scelgo di comportarmi bene, l'universo mi punisce con un coma, fanculo.
>No Damiano, scusami non sto capendo..
<Sono sparito per farmi i cazzi miei, dopo quello che avevo fatto non me la sentivo di stare ancora nello stesso paese di Samu, e non riuscivo a vedere te a scuola. Perciò me ne sono andato. Tanto, mio padre è un cazzone e non gliene frega niente di me, infatti non è qui con me nemmeno ora, sai che novità. Per lui potrei essere anche morto. Ma non è questo il punto, insomma, nei giorni che sono sparito ho girato molto e una sera, ero in un bar. Seduta a fianco a me c'era una donna, ubriaca, molto bella, più grande ma non troppo. Volevo provarci allora mi ci sono avvicinato ma questa non c'è stata, però ha incominciato a parlare, era molto triste e mi ha detto una marea di cose di cui non me ne fregava un cazzo, io volevo solo scoparmela. Ma poi, mi ha detto di avere avuto due figli, gemelli, di averli abbandonati e che si sentiva in colpa. E quando ha nominato i nomi dei figli ho pensato, "cazzo o è una mega coincidenza o veramente questa che ho davanti è la madre di quella Vittoria che sta con la checca". Allora ho pensato che lei dovesse saperlo. Sono salito immediatamente sulla moto, non avrei dovuto perchè avevo bevuto ma in quel momento non ci ho pensato molto, poi solitamente lo faccio sempre, però questa volta il sistema mi ha fottuto e sono finito contro quel cazzo di guardrail di merda. Tutto questo è successo perchè, per una volta, mi sono sbattuto di un'altra persona che non sono io e guarda dove sono finito._conclude così, deluso e arrabbiato.
>Tutti dicevano lo avessi fatto apposta..
<Non mi sarei mai ucciso. Sono un pezzo di merda, è vero, ma non voglio morire. Infatti sono felice di essermi risvegliato._si passa la mano con la flebo tra i capelli._Ora scusami, ma sono stanco, che merda mi sento un vecchio di 80 anni.
>Certo, ti lascio riposare. Io comunque torno domani, se non ti dispiace.
<No, certo. Vieni quando vuoi, anche perchè penso tu sia l'unica che mi sia venuta a trovare e non capisco come tu non ti sia ancora rotta i coglioni._scherza.
Sorrido e rispondo:>No in realtà anche Samuele è passato qualche volta.
<Davvero?_quasi gli si illuminano gli occhi.
>Si. Lui ci tiene ancora a te. Dovreste parlare._consiglio.
<Appena mi riprendo per bene sarà la prima cosa che faccio.
Mi giro per uscire dalla stanza e sento Damiano che dice:<A domani, Elisa.

Una letteraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora