11. Domani.

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Sono con Alexa da ormai mezz'ora ma nessuna delle due accenna a dire nemmeno una parola.
Stranamente sto mangiando quasi tutto, ma a lei non interessa se mangio o no, non è mica Cheryl...
Finiamo di pranzare e la sento parlare per la prima volta.
<<Perché mi ignori?>>
<<Non ti sto ignorando>>
<<A me sembra di sì, non mi parli nonostante viviamo nella stessa casa e stiamo insieme da due anni>>
<<Neanche tu parli>>
<<Io posso, tu chi sei?
Devi fare quello che ti dico io, e sempre.
E soprattutto ricordati queste parole: non ti libererai mai di me>>
Ogni sua frase è una pugnalata, un imput che comunica all'ansia di pervadermi tutto il corpo.
Sto maledicendo con tutta me stessa il giorno in cui l'ho incontrata,
il giorno in cui ci siamo messe insieme,
il giorno della nostra prima volta,
il giorno in cui le ho detto di sì per venire qua a vivere con lei... sto maledicendo tutto.
Io ho già di mio una paura inspiegabile di andarmene, poi se ci si mette anche lei dicendomi così... non so che dire o che fare, come al solito.
Perchè sono così debole?
Ho un carattere troppo permissivo, sono una rammollita.
Mi giro verso la stanza da letto e ci entro, non vedo l'ora di andarmene da qua.
Però ho troppa paura, sopratutto dopo quello che mi ha detto Alexa... di sicuro non mi renderà la vita semplice.
Decido di farmi una dormita per non pensarci, ma prima mando un messaggio a Cheryl in cui la avverto del mio riposino e le dico di sentirci più tardi.
Mi addormento, sperando di rilassarmi... ma faccio un sogno che mi disturba parecchio.

<<Cheryl! Cheryl, svegliati!>> sono io che urlo squotendo il corpo di Cheryl, che giace a terra senza forze né sensi.
C'è anche Sweet Pea, che sta correndo verso di noi.
<<Chi è stato, Sweet Pea? Dimmelo!
Lo faccio a pezzi!>>esclamo io.
<<È stata Alexa, è scappata da quella parte>> dice lui indicando a sinistra.
<<Non la passerà liscia anche stavolta>> dico io, più arrabbiata di quanto io lo sia mai stata davvero, alzandomi e correndo.
Poi tutto nero.

Mi risveglio sudata e ancora più in ansia di prima, con il respiro irregolare.
E se davvero Alexa dovesse mai fare del male a Cheryl?
Non glielo perdonerei mai, non me lo perdonerei mai.
Sono ancora stanchissima, quindi riprovo, e cerco di nuovo di riposare, speriamo che sia per bene stavolta.
Mi addormento subito, e mi sveglio due ore dopo, sono già le 17.
Scrivo a Cheryl subito dopo essermi lavata la faccia e decido di uscire, non esco da questa casa da esattamente 34 giorni.
Voglio comprare qualcosa a Cher per quando ci vedremo, sono davvero grata di andare a vivere con lei, e di averla conosciuta ovviamente.
È una persona meravigliosa, mi ha dato tutto.
Esco dalla porta di casa e sento quei rumori così banali, ma che non sentivo da tanto e mi fanno gioire.
Ho sempre odiato i clacson, il traffico e quel casino che si crea quando c'è troppa gente che parla, ma stavolta è diverso.
Mi dirigo verso un supermercato, vedo di trovare qualcosa qua.
Guardo un po' tra gli scaffali e vedo dei cioccolatini... forse saranno banali, ma lei adora il cioccolato e credo di aver fatto centro. Lo spero più che altro.
Torno a casa e riprendo la valigia da sotto il letto, dove metto i cioccolatini.
Sento dei passi... Alexa.
Nascondo velocemente la valigia buttandomi sul letto, lei nel frattempo entra e mi sorride sedendosi accanto a me.
Da domani addio a tutto questo, finalmente.

Ma ora sei mia||ChoniWhere stories live. Discover now