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(Grace's POV)

Ero in trappola, non sapevo più che fare o come procedere, era come una minuscolissima stanzina chiusa, non c'era nessuno spazio per far entrare l'ossigeno, magari da su, però avrei fatto fatica lo stesso. Non ero sola, essere rinchiusa con 'the dark-coated boy',ma non mi entusiasmava affatto, è come mangiare lo stesso piatto una cinquantina di volte.

Rimasi accovacciata per un bel po' di tempo e nel momento in cui alzai lo sguardo, lui mi disse:

«Senti un po', tu hai mai avuto dei genitori?» disse con voce pensierosa,

«Credo di sì, ma mi hanno abbandonata assieme a mio fratello da quando ero a soli undici anni, ora ne ho sedici e ciò vuol dire che non gli ho visti per cinque anni, i primi sei anni di vita non contano mai, ero ancora piccola e non capivo tanto l'importanza di avere dei genitori, nel mio compleanno quando ho compiuto dieci anni, nella festa erano tanto felici, insieme ai miei amici abbiamo festeggiato grandiosamente, però...»,

«Dicevi?»,

«Però, quando la festa era finita, andai saltellando felicemente nella mia stanza quando a tal punto passai davanti alla porta della camera dei miei genitori, sentii un pianto e in quel momento aprii un pochettino la porta e sbirciai poco poco; era mia madre che piangeva, diceva, tipo frasi del genere:" Ora non potremo più far niente, Jules, ha già compiuto dieci anni! Quanti anni ci mancano ancora?", da solo quelle parole capii che stavano parlando di me ma non percepii il motivo!»,

«Capisco, se bene ho capito, i tuoi ti nascondevano qualcosa che tu ora non sai, dico bene?»,

«Credo che tu abbia ragione e comunque, anche se gli rivedo, non credo che riuscirò a chiamarli ancora 'mamma e papà', ma sp-spero di r-riuscirci, muoio dalla voglia di pronunciare queste parole, mi fanno sentire sicura e coccolata.»,

«Sono davvero colpito, sai davvero farmi commuovere con le tue frasi meravigliose!»,

«Ti ringrazio ma, tu che ci fai qui, sei per caso un'immagine per sì che io possa continuare la mia avventura o forse anche tu hai una storiella dietro a tutto questo proprio come me?»,

«La seconda domanda è quella affermativa, vedi, anch'io un tempo avevo dei genitori, ogni volta che ci penso non so più cosa dire e...»

«Su, non fare così, tutti abbiamo un lato difficile nella nostra vita, e sai, bisogna sempre piangere e mai tenersi nascosti col proprio dolore; quando abbiamo del dolore imprigionato in noi, il nostro cuore si appesantisce, è come se fosse fatto di ghiaccio, ma se noi facciamo scorrere le nostre lacrime piangendo, esse scioglieranno il ghiaccio e lo faranno tornare di nuovo forte e di un rosso fiammeggiante pieno di passione!»,

«Tu sì che ci sai fare con queste cose però, anche se mi calmo, un po' di dolore dovrà sempre pur rimanere, non credi?»,

«Già e, una cosa, anche i tuoi genitori ti hanno abbandonato?»,

«Non proprio. Sai, i miei, quando ero appena nato, erano molto giovani, mia madre era molto dolce, gentile, affettuosa e premurosa! Mi baciava e abbracciava sempre, ogni singolo giorno e assieme a mio padre, lei diceva che io e lui eravamo tutta la sua vita e certe volte quando scherzava, diciamo che era più o meno un segreto fra me e lei, in verità ero io la sua anima, se io fossi morto, lei avrebbe fatto la mia stessa fine.»,

«Tua madre doveva essere una donna davvero fantastica! Ma che fine hanno fatto?»,

«È complicato, io l'ho sempre vista ma lei e papà sembravano più giovani del solito, una volta la stavo per chiamare ma lei si è messa a ridere e mi ha detto che ero un ragazzo davvero divertente e gli piacevo pure!»,

I PIÙ GRANDI E INQUIETANTI SEGRETI DI LYSANDROWhere stories live. Discover now