1866-parte terza

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"Quindi? Ci hai parlato?" Chiese Eliza incuriosita.

Erano appena tornati a casa dopo il gala e sua sorella non voleva lasciarlo dormire, voleva le informazioni subito.

"Si, si ci ho parlato Eliza"

"E allora?! Gli hai detto che lo ami spero!"

"Beh non esplicitamente" Disse lui torcendosi le mani:

"Argh Newt! Una cosa dovevi dirgli, la più importante e non gliel'hai detta!" Sbottò la ragazza:

"Eliza abbassa la voce, sveglierai nostra madre" La rimproverò Newt passandosi una mano tra i capelli.

"Sentiamo allora, che cosa gli avresti detto??" Chiese abbassando i toni ma sempre arrabbiata con lui:

"Beh gli ho detto che mi dispiaceva, che sarei disposto a tutto per lui e lui mi ha chiesto se provavo qualcosa per lui e io ho detto si e-"

"Si? Si?! Che razza di risposta è? Dovevi dirgli che lo amavi, tu mi hai detto che lo ami e lui te lo ha già detto, manchi solo tu brutto idiota!" Gridò di nuovo Eliza camminando per la stanza freneticamente:

"Eliza calmati! Lui lo sa che lo amo!
È evidente"

"Pensala come vuoi, allora cosa avete deciso? Spero che lascerà Madame Dubois, lo farà vero?" Chiese voltandosi di scatto verso di lui:

"Lui mi ha detto che non la ama e che è disposto a lasciarla ma io non glielo posso permettere, non posso essere cosi egoista.
Lo metterei nei guai con il padre e con la società"

"Ma allora sei proprio stupido! Deve essere una sua scelta!"

"Ma sarà una scelta che lo rovinerà!" Esclamò Newt:

"Ma è questo l'amore! Non gli importa, sa che gli succederà ma non gli importa, perchè ti ama.
Tu lo faresti per lui?" Domandò la bionda mettendosi le mani sui fianchi:

"Si, lo farei per lui. Potremmo fuggire" Propose pensoso.

"Devi parlarne con lui, io ti sosterrò sempre e comunque, scrivigli e risolvete" Ordinò uscendo dalla stanza.

Newt sospirò pesantemente mettendosi le mani tra i capelli.
Eliza aveva ragione.

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La mattina successiva al gala Thomas si svegliò di ottimo umore.

Finalmente si poteva dire che stava con Newt, non ufficialmente ma sapeva che tra loro c'era amore e una folle storia.

Andò, come tutte le mattine a ritirare la posta, per poi dirigersi verso la cucina.

Sfogliò varie lettere arrivate per Lidia, trovò una copia del quotidiano e poi una lettera, una lettera dai Lannister, la aprì subito sedendosi a tavola.

"Caro Messier Brown,
Scherzo, ciao Thomas.
Ho riflettuto molto questa notte su quello che ci siamo detti ieri sera.
Io non ti voglio obbligare a fare nulla, deve essere una tua scelta, ma se vuoi lasciare Lidia, fallo.
Non voglio che tu cada in basso, non voglio che tuo padre ti disconosca per questo, perciò pensavo che potremmo scappare, solo io e te.
Andare in Italia con mia sorella, tra 4 giorni.
O dove vuoi tu.
Io sono pronto, per te, sempre.
Lascio a te il compito di decidere, dipende quanto lontano sei disposto a spingerti.
Non rispondere a questa lettera, raggiungimi dal fiorista dopodomani, domenica 10 giugno alle 10.30 e ne parleremo.
Spero che sia tu a controllare la posta e non Lidia altrimenti, beh, ciao Lidia.
Mi spiace averti rivelato questo segreto fra me e il tuo fidanzato, discutine con lui.
Se sei tu Tommy, Ti amo.
Per sempre tuo,
Newt Lannister."

A lot of lives for love you more || NewtmasWhere stories live. Discover now