26.

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Jimin ed Hoseok arrivarono alla fine del corridoio, inseguendo il suono flebile di una suoneria, ritrovandosi così a pochi metri da loro alcuni ragazzi della squadra di football, che erano di ritorno dall'allenamento.

Al biondo si congelò immediatamente il respiro, mentre la testa iniziava velocemente a vorticare.

Hoseok, che era dietro di lui, lo strinse a sé da dietro, sapendo quanto l'altro avesse bisogno di calmarsi in quel momento, conoscendolo e sapendo quanto fosse ansioso.

Subito dopo, con nonchalance, lo fece girare gradualmente, facendo in modo che sembrasse che stessero conversando casualmente.

«Cerchiamo di capire chi ha il cellulare in mano, ora la suoneria si sente benissimo. Mi chiedo perché il cretino non risponda subito, che diavolo-» Hoseok guardò i ragazzi in questione con la coda dell'occhio, puntando prima Kim Namjoon e poi Kim Seokjin.
Dietro di loro, invece, si intravedevano Yugyeom e Jungkook.

Jimin guardò a sua volta i ragazzi di sottecchi, notando come i quattro fossero intenti a ridere tra di loro per qualcosa. Nessuno di loro, però, aveva un cellulare tra le mani.

«Dio, Kookie, rispondi a quel diavolo di telefono! Odio quella canzone, lo sai! Ci metti sempre un'eternità a rispondere alle chiamate!» Yugyeom sbuffò, dando una spallata all'amico.

Jimin vide perfettamente Jeon Jungkook sorridere all'appellativo come un angelo, estraendo dalla tasca il cellulare e guardando lo schermo.

«Kookie..» sussurò tra sé e sé il biondo, sgranando gli occhi ed iniziando a collegare tutti i punti.

Jimin, quasi come fosse incantato, si staccò da un Hoseok confuso, avviandosi a passi tremanti verso i quattro giocatori, ponendosi così di fronte a Jungkook che ancora stava guardando lo schermo.

Jeon alzò lo sguardo nel momento in cui si accorse di un paio di occhi su di lui che lo fissavano, ritrovandosi Jimin a poco più di mezzo metro da sé.

Il corvino si aprì in un sorriso, non sapendo che ormai era fregato.

«Park, da quanto tempo! Lo sai che è cattiva educazione fissare le persone? Ti serve qualcosa?»

Jimin si avvicinò ancor di più, senza pronunciare una parola, con il cellulare di Hoseok ancora tra le mani.
Portò velocemente l'indice sullo schermo, chiudendo così la chiamata in corso, sotto lo sguardo confuso del corvino.

Immediatamente la suoneria di Jungkook smise di aleggiare nel corridoio e fu proprio in quel momento, portando lo sguardo più attentamente al telefono tra le dita del biondo, che il corvino realizzò tutto.

Ma ormai era troppo tardi.

«g-gukk-»

SEND ME A SNAP | JIKOOKWhere stories live. Discover now