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IL BALLO DEL CEPPO, PARTE 2


Aspettammo che tutti si sedettero nella Sala Grande prima di entrare, in fila a coppie

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Aspettammo che tutti si sedettero nella Sala Grande prima di entrare, in fila a coppie. Gli studenti applaudirono mentre raggiungevamo il grande tavolo circolare dove avevano preso posto i giudici. Le pareti della Sala erano ricoperte di brina argentata scintillante, con centinaia di ghirlande d'edera e vischio che si incrociavano attraverso il nero soffitto stellato. I tavoli delle Case erano spariti; al loro posto ce n'erano un centinaio più piccoli, illuminati da lanterne, e ciascuno ospitava una dozzina di persone.

Silente sorrise allegramente nel vederci arrivare, a differenza di Karkaroff, che fissava Hermione con disappunto evidente. C'erano anche Bagman, strizzato in una veste viola acceso e grandi stelle gialle e Madame Maxime, che indossava un'ampia (veramente molto ampia) gonna color lavanda. Al posto riservato a Crouch sedeva, con mia sorpresa, Percy Weasley. Fissò Harry con espressione eloquente mentre spostava la sedia alla sua sinistra, e il mio gemello ci si sedette immediatamente. Dal canto mio evitai ostinatamente di sedermi di fianco a Fleur, che vestiva un abitino di seta argentata simile a quello di Daphne, così mi trovai sistemata di fianco a Hermione, direttamente davanti a Harry.

I lucenti piatti argentati erano ancora vuoti, ma c'erano piccoli menù disposti di fronte a ciascuno dei posti apparecchiati. Non c'erano camerieri; mi guardai intorno, esattamente come Harry, e capii che cosa dovevo fare. «Polpettone di tacchino con patate speziate al forno» recitai al piatto. Immediatamente questo si riempì della pietanza richiesta, con una dose extra di patate che sapevo essere opera di Piffy. Sorrisi e me ne infilai una in bocca, ordinando anche del succo di zucca. Milan ordinò le costolette di maiale e fece cozzare il suo calice col mio, brindando silenziosamente con un sorriso.

Hermione era già immersa in una fitta conversazione con Krum. Quasi non toccava cibo. «Sapevi che sarebbero venuti insieme?» chiesi a Milan.

Lui annuì, posando la forchetta e finendo di masticare prima di rispondermi. «Sì, lo sapevo» disse «Viktor non faceva altro che andare in biblioteca per vederla. E' da settimane che cerca il coraggio per parlarle. Il Ballo è stata l'occasione perfetta»

«Non mi vorrai mica far credere che è un tipo timido, vero?» domandai scettica, mandando giù un boccone di polpettone «Insomma, famoso com'è dovrà avere un sacco di ragazze che gli girano intorno...»

«Dimmi una cosa, Lys. Tuo fratello è molto corteggiato?» mi chiese.

«Be', qualcuna a cui piace c'è» risposi, pensando immediatamente a Ginny «ma che io sappia non ha mai ricevuto inviti ad appuntamenti o cose così, almeno fino a qualche settimana fa per il Ballo...»

«Appunto. L'essere famosi non vuol dire necessariamente avere tutto. Si fa fatica a distinguere chi ti apprezza per come sei da chi ti apprezza perchè sei celebre, quindi i rapporti interpersonali diventano... difficoltosi. Prendi tuo fratello, ad esempio, o perchè no, il tuo amico Malfoy». Mi rivolse un mezzo sorriso, mettendo un'enfasi strana sulla parola "amico". «Proviene da una famiglia potente, mi sembra di aver capito. Sono sicuro che la signorina che lo accompagna stasera è più interessata al suo portafoglio e al suo cognome che a lui»

[1] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙀𝙮𝙚𝙨 » Draco MalfoyWhere stories live. Discover now