[1] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙀𝙮𝙚𝙨 » Draco Malfoy

1.42

CARAMELL ESCE DI TESTA

Silente si alzò. Per un attimo guardò Crouch, disgustato, poi alzò di nuovo la bacchetta e lo legò come un salame. Si rivolse quindi alla McGranitt. «Minerva, posso chiederti di rimanere qui di guardia mentre porto i gemelli di sopra?»

«Ma certo» rispose lei. Sembrava nauseata, e la capivo benissimo.

«Severus, per favore, dì a Madama Chips di venire qui. Dobbiamo portare Alastor Moody, quello vero, in Infermeria. Poi vai nel parco, trova Caramell e accompagnalo qui. Vorrà interrogare Crouch di persona. Digli che se ha bisogno di me sarò in Infermeria tra mezz'ora. Ragazzi». Si rivolse a noi mentre Piton usciva. «Venite con me. Nel mio ufficio c'è Sirius che vi aspetta»

Annuimmo in sincrono. Aiutai Harry a camminare, infilandomi sotto il suo braccio. La sua gamba aveva bisogno di cure mediche, ma se anche avessi insistito per portarlo in Infermeria non ci sarebbe stato verso di convincerlo a rinunciare a vedere Sirius.

Arrivammo al Gargoyle, che ci lasciò immediatamente passare. Salimmo fino alla porta di quercia, che Silente aprì. «Finalmente!» esclamò Sirius, venendoci incontro a grandi passi. Ci abbracciò entrambi. «State bene? Lo sapevo... lo sapevo che qualcosa del genere... cosa è successo?»

«Cosa è successo?» ripetei, mentre aiutavo Harry a sedersi «Cosa non è successo, piuttosto. La risposta è sicuramente più breve». Lo fissai accigliata. «E cosa miseriaccia ci fai qui, Sirius?! Hai la minima idea di quello che-»

«Non potevo starmene in quella caverna mentre voi-»

«E' proprio lì che sei al sicuro, non qui! E se qualcuno ti avesse riconosciuto?! Non ci hai pensato, vero?!»

«Certo che l'ho fatto. Valeva la pena correre il rischio. Ed ero di gran lunga più al sicuro di voi due» replicò severo, incrociando le braccia sul petto «non sei nella posizione di potermi fare una paternale, signorina»

«Che cosa?!» esclamai furibonda, spalancando gli occhi «Come puoi sottovalutare così la tua sicurezza, Sirius?!»

«Perchè per me è più importante la vostra!» sbottò «Lo devo a James e Lily...»

Sbuffai furiosamente, girandomi verso la finestra a braccia incrociate. Le Visioni che avevo avuto al cimitero mi riempirono la mente. Sbattei velocemente le palpebre, ricacciando indietro le lacrime. «Per loro importava solo che si salvasse Harry» dissi duramente, la voce che tremava leggermente.

Un silenzio assordante riempì l'ufficio. «Lys... ma cosa...?» disse Harry con un filo di voce «Non puoi credere che sia vero...»

Mi girai a guardarlo. I suoi occhi verdi, lo specchio dei miei, erano colmi della sofferenza che aveva dovuto subire per tutta la sera. «L'ho Visto, Harry» gli dissi, addossandomi al vetro. Osservai Sirius e Silente per una manciata di secondi prima di parlare di nuovo. «Volete sapere che cosa è successo dopo che abbiamo preso la Passaporta? Va bene. Arrivati al cimitero Codaliscia ha ricevuto l'ordine di uccidere subito Cedric. L'ha fatto, e poi ci ha trascinati sulla tomba di Tom Riddle, il padre di Voldemort, e ci ha legati lì. Poi ha portato un calderone e ce lo ha buttato dentro insieme ad un osso di Riddle, alla sua stessa mano e al sangue mio e di Harry». Feci una pausa. «Qualche settimana fa avevo avuto una visione in cui Voldemort e Codaliscia discutevano di cosa fare di una ragazza. Allora non avevo l'assoluta certezza che parlassero di me, ma alla fine è saltato fuori che avevo ragione. Parlavano proprio di me. Per il rito serviva solo il sangue di Harry, e stasera ci ha detto che era per rafforzarlo... ma il mio sangue non gli era necessario. Credo sapesse della mia Vista. Non so a cosa gli è servito, fatto sta che ho iniziato ad avere delle Visioni più nitide e non ho perso i sensi. Voldemort ha detto di avermi danneggiato l'Occhio tredici anni fa, come aveva ipotizzato lei, professor Silente». Spostai lo sguardo da Silente a Harry. «E l'ha fatto sottoponendomi alla Maledizione Crociatus per convincere mamma a consegnarti a lui»