3. A-typical holidays

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Faceva caldo, tanto caldo, un caldo che si sposava perfettamente col vento che veniva dal mare carico del suo profumo di salmastro.

E poi senza nemmeno tendere l'orecchio ecco le onde a infrangersi sulla spiaggia; una musica, un movimento continuo, ritmico e carico di una rara sensualità.Inspirò ed espirò piacevolmente, Loki, e riaprì gli occhi dopo aver goduto per diversi minuti di quei doni unici che la natura sola può regalare all'uomo.

Se ne stava sdraiato con un libro all'ombra di un enorme telo da spiaggia in stoffa leggera e sistemato a mo' di tenda. Si tolse gli occhiali da sole, tondi e dalla lente scura, e si guardò intorno.

Lui e Thor alla fine erano partiti davvero.La sera prima avevano raggiunto Malibù insieme a Tony e Steve in auto. Avevano impiegato circa un'ora e mezza ad arrivare a villa Stark, dormito e quella stessa mattina loro due si erano alzati ed erano andati al porto.Ci avevano messo nemmeno due ore di traghetto per arrivare fino a quell'isola che era un vero paradiso e dove Thor trascorreva le vacanze estive con la sua famiglia da che era piccolo.

E Loki capiva bene perché!

Era una tranquilla isoletta di pescatori, poco turistica e piena di baie meravigliose. Quella dove si trovavano loro in quel momento era tra due promontori e per arrivarci avevano dovuto farsi portare dallo skipper dell'albergo col suo motoscafo.

Certo avrebbero potuto arrivarci anche a piedi, ma la prospettiva di farsi una discesa tra sentieri e vecchi scalini sconnessi non aveva allettato Loki e nemmeno Thor aveva obiettato; del resto chi era così folle da farsi una sfaticata del genere in vacanza?!Loki fece scivolare i piedi sulla sabbia e la scavò appena. Era lievemente sassosa e gli solleticò le piante; il salmastro gli pervase le narici e lo fece sorridere. 

Quel posto era incredibile! Il mare era azzurro intenso e qualche scoglio si ergeva lungo spiaggia, di quelli alti e in roccia scura che sembravano direttamente usciti da libri e film sulle isole di tesori.E la cosa migliore era che il cellulare non prendeva!

Spostò lo sguardo davanti a sé e...deglutì a fatica. Thor stava surfando. Non aveva indossato la lycra e il suo torace muscoloso era completamente in bella mostra.A completare il quadro c'erano i suoi lunghi capelli raccolti sulla testa e bagnati, una barbetta corta e ben curata e un'espressione concentrata tremendamente sexy. Erano ore che se ne stava lì nell'acqua come un pesce e prendeva un'onda dietro l'altra senza stancarsi mai. Loki doveva ammettere che non gli dispiaceva affatto: poteva dedicarsi al suo libro e approfittarne per dare una sbirciatina ogni tanto.

In quel momento Thor prese un'altra onda. Era più alta delle altre e tentò un piccolo tunnel.Il moro doveva ammettere che fosse davvero bravo, ma non seppe resistere.

Si alzò avvicinandosi alla riva e si chinò prendendo dell'acqua e bagnandosi la testa. Le gocce scesero lungo i suoi capelli e il suo corpo e in quell'istante Thor lo guardò con la coda dell'occhio e...finì travolto dall'acqua.Loki ridacchiò tra sé e sé ed attese che il biondo tornasse a riva.

«Ti sei distratto?» domandò il moro mentre l'altro lo raggiungeva e uscendo dall'acqua si toglieva il laccetto dalla caviglia sinistra.

«Che dirti, credevo di aver visto un tritone sulla spiaggia. Invece era solo un ragazzo bellissimo.» rispose Thor appoggiando la tavola sulla sabbia.

A-typical loveWhere stories live. Discover now