Capitolo trentanove.

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"Cosa pensi di fare Alison?" mi domandò Shawn, dopo aver finito di suonare. Stemmo lì per qualche ora, si stava benissimo. Volevo stare il più tempo possibile con loro.
"Non lo so, ma credo di dover andare con loro, per forza...", risposi fingendo un sorriso.

Decisi di mandare un messaggio a Zayn: 'Dove sei? Raggiungici al parco vicino casa mia, stiamo tutti qui. Porta anche gli altri tuoi amici'.

"Ma che cazzo però. E poi come facciamo?" intervenne Bethany.
"Cercherò di convincerli a farmi tornare qui, qualche volta. Ma per adesso voglio concentrarmi sulla scuola, magari se vedono che mi impegno mi faranno restare, e soprattutto voglio pensare a godermi la vacanza che stiamo per fare", spiegai.

Zayn mi rispose subito: 'Certo baby, arriviamo'.

Sorrisi nel leggere quel messaggio, Zayn flirtava sempre con me, ma per scherzo. Mi scriveva o mi diceva sempre 'bella, baby, bellezza', è simpatico. Se non fossi andata a quella festa dei neo-collegiali non lo avrei mai conosciuto.
"Esatto, penseremo a questa cosa in un secondo momento", rispose di nuovo Beth. Guardai Cameron, era molto silenzioso, sembrava che non ci fosse neanche.

Mi dispiaceva vederlo così, tanto. Anche lui ricambiava i miei sguardi. Non doveva pensarci troppo, in fondo avevo ancora più di un mese. In lontananza vidi Zayn, con i suoi quattro amici.

Mi alzai in piedi e gli corsi incontro, abbracciandolo. "Felice di vederti anche io, piccola", disse ridendo e ricambiando il mio abbraccio. Harry, Niall, Liam e Louis si avvicinarono agli altri, per salutarli, e ovviamente Niall andò subito da Matt, sicuramente per parlare di cosa hanno mangiato.

Cameron mi guardava con espressione arrabbiata: era geloso. "Il tuo ragazzo mi guarda male", disse Zayn.
"È solo un po' geloso, tranquillo, lo sa che siamo solo amici. Io ti dovrei parlare, camminiamo un po'", risposi iniziando a camminare, seguita da Zayn.

Dopo che si accese una sigaretta, me l'accesi anche io e presi parola. "Per farla breve, i miei genitori vogliono che io parta con loro, per sempre", dissi guardandolo.

Volevo vedere come avrebbe reagito. "Se è uno scherzo dillo subito, grazie", rispose ironicamente.
"Zayn... vorrei tanto che lo fosse" 
"Cosa?! E in quale parte dell'America? O del mondo?" ribatté, guardandomi incredulo.
"Chicago, i miei devono spostarsi lì. E mi vogliono con loro perché dicono che vado male a scuola e cazzate così", spiegai facendo un ultimo tiro alla sigaretta, che subito dopo buttai a terra.
"Cazzo, Alison non puoi partire", si lamentò abbracciandomi di nuovo.
"Non ho scelta, Zay. Partirò dopo l'inizio del college, c'è ancora tempo" 
"Adesso pensa a prenderti il diploma di fine anno, poi a tutto il resto, va bene? Ti voglio bene, scema", disse stampandomi un bacio sulla guancia "torniamo dagli altri", continuò.

Zayn sa essere troppo dolce, lo adoro.

***

Mancano cinquantatré giorni alla fine dell'ultimo anno scolastico. I giorni passavano troppo in fretta, purtroppo. Il tempo scorre. Questi giorni li ho passati sui libri cercando di recuperare più materie possibili, con l'aiuto di mio fratello.

Ho passato molto tempo con tutti e abbiamo cercato di divertirci come non mai. Ho passato anche dei giorni 'solo' con Jade e Bethany, il che è asfissiante, quelle vogliono solo fare shopping! 

Sono venute a dormire da me ogni tanto per passare anche con loro più tempo possibile tra di noi. Tra non molto partiremo e l'eccitazione è fino alle stelle, non vedevo l'ora.

La mia relazione con Cameron è migliorata del 4%. Ormai non riuscivo più ad essere arrabbiata con lui, ma in questi giorni siamo stati molto distaccati e mi mancava molto.

Dato che fuori c'era brutto tempo e stava per piovere, ero in camera di Nash a rompergli le scatole, data la noia. "Alison se entro dieci secondi non ti alzi dal mio letto giuro che mi sdraio su di te", disse impaziente.
"Eddai, rilassati. Vai sul divano!"
"10... 9... 8...", iniziò a contare.
"Vai sul letto mio!"
"7... 6... 5... 4..."
"Non ho paura!" risposi, preparandomi ad essere spiaccicata da Nash.
"3... 2... 1... banzai!" concluse il conto alla rovescia e si buttò letteralmente su di me.
"Non sei una piuma, eh! Non voglio alzarmi, almeno dammi un motivo valido!" 
"Un motivo valido, ah? Eccolo, tu non vuoi sapere cosa io e Jade abbiamo fatto su questo letto", rispose facendo un mezzo sorrisetto.

Gridando dei 'che schifo' e mi alzai velocemente dal letto. "Nah, era una scusa per farti alzare", rise, poi continuò "comunque continuo a dire che Cameron è stato un idiota"
"Nash possiamo cambiare argomento? Anzi no, me ne vado, non voglio che tu tiri in ballo l'argomento 'Jade sul mio letto', grazie", risposi velocemente e tornai nella mia camera.

'Che noia', pensai, ripetutamente. Non avendo altra scelta, presi il portatile e andai su Twitter, tanto per cambiare. A un certo punto sentii dei rumori. Inizialmente non ci feci caso, ma poi questi ritornarono, così mi concentrai sul cosa potessero essere quei rumori, ma poi ci arrivai: erano dei sassolini che colpivano la finetra.

Ma chi è che con questo tempo si mette a tirare sassi? Mi alzai svogliatamente dal letto e avvicinai alla finestra, aprendola, e vidi Cameron. "Cameron! Ma che diavolo ci fai qui?" dissi cercando di non farmi sentire da Nash. Cameron si arrampicò sull'albero ed entrò in camera mia.
"Come fai ad arrampicarti così?" domandai, a bassa voce.
"Lo faccio spesso"
"È una cosa inquietante, devo preoccuparmi?" domandai di nuovo, facendolo ridere.
"Shh, stai zitto idiota!" dissi mettendogli una mano sulla bocca.
"Alison? Stai bene?" sentii Nash. 
"Merda! Vai nell'armadio!" sussurrai, spingendo Cam dentro l'armadio.

Nash aprì la porta. "Si, tutto bene, non trovavo il telefono", dissi la prima scusa che mi era venuta in mente e Nash, stranito, tornò in camera sua.
"Puoi uscire, demente", sbuffai sdraiandomi nuovamente sul letto "non dovresti essere qui"
"Lo so, ma non posso starti lontano", ammise sdraiandosi su di me.
"Ah no?"
"No. E devo ammettere che sono geloso di quel Zayn, molto", sussurrò al mio orecchio.

Mi lasciò una scia di baci lungo il collo, provocandomi i brividi. "Che vuoi fare...?" dissi, ma Cam mi zittì con un 'shh'.

Si alzò dal letto e chiuse la porta a chiave. "Cam io non..."
"Non puoi, lo so. Ma so anche che lo vuoi tanto quanto me", disse cominciando a baciare le mie labbra "devo sentirti mia"

Sfilò subito tutti gli indumenti, senza mai staccarsi da me. So già che me pentirò, ma non posso farne a meno.


Il migliore amico di mio fratello || Cameron Dallas.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon