Capt. 1

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Era un caldo pomeriggio di fine agosto, ed ero seduto già da mezz'ora in una delle sale dell'area privata dell'aeroporto Incheon di Seoul, in attesa della mia solita guardia del corpo mandata dall'agenzia.
Nonostante ne avessi approfittato per lavorare un po' iniziai a guardare spazientito il mio orologio, mancavano pochi minuti alle 3.
Chiusi il Mac delicatamente, riponendolo nella borsa e mentre mi alzavo per dirigermi al bar dell'area V.I.P., il rumore ovattato delle porte automatiche attirò la mia attenzione.
Mi girai già pronto a fare una lavata di capo a Bogum quando mi trovai davanti un altro ragazzo che mi stava scrutando con occhi da cerbiatto leggermente spalancati e le labbra socchiuse in cerca di aria denotando quanto avesse corso negli ultimi minuti.
" Mi scusi per il ritardo Mr. Kim, ma sono stato avvertito dell'incarico solo un'ora fa, il mio nome è Jeon Jungkook" mi fece un inchino mentre iniziava a parlare, la sua voce nonostante il fiatone era calma e bellissima e per un attimo ne rimasi incantato.
" Che fine ha fatto Bogum ? " chiesi cercando di nascondere il mio nervosismo.
" Credo ci sia stato un po' di caos in agenzia e sono stato mandato io al suo posto, spero che per lei non sia un problema " il suo sguardo ansioso era fisso nel mio mentre notavo quanto bello fosse questo ragazzino.
" Assolutamente no direi, anzi, Bogum mi sta altamente sul cazzo " dissi prendendo il mio bagaglio a mano e avviandomi verso l'uscita.
" Spero vivamente non in senso letterale del termine " lo sentii borbottare mentre mi seguiva fuori dalle porte.
<Sfrontato il ragazzino> pensai mentre una risata nasceva spontanea dalla mia gola e riempiva lo spazio intorno a noi.
Mentre arrivavamo al banco del check-in sentii il suo sguardo interrogativo su di me.
Dopo qualche secondo sembrò capire il motivo della mia risata " l'ho detto ad alta voce vero ?".
Annuii ridendo ancora più forte vedendolo arrossire e sul suo viso apparve un'espressione mortificata, se non altro era molto più divertente di Bogum che sembrava talmente imbalsamato da innervosirmi il più delle volte .
Avevo l'impressione che questo cucciolo d'uomo mi avrebbe tenuto un'ottima compagnia a Firenze per queste due settimane che si prospettavano davvero noiose fino a qualche minuto fa.
Il fatto di viaggiare sul mio jet privato implicava una grande agevolazione nella fase d'imbarco per cui dopo pochi minuti eravamo già con le cinture allacciate sulle poltrone imbottite.
Lo vidi guardarsi intorno con un po' di ansia sul viso "tutto bene Jungkook ?".
Si voltò verso di me annuendo leggermente " non ho mai volato con un aereo così piccolo " il suo labbro inferiore era stretto tra i denti che lo stavano nervosamente mordicchiando.
Il mio sguardo rimase fermo su quel movimento e sentii la mia bocca seccarsi, passai la lingua tra le mie labbra inconsciamente, questa volta fu lui che mi fissò e sentii i suoi occhi accarezzarmi la bocca.
La voce del comandante ci richiamò alla realtà annunciando di essere in coda per la pista e che saremmo decollati tra qualche minuto.
Sentii Jungkook accanto a me irrigidirsi e stringere forte il bracciolo del sedile " finirai col staccarlo con tutta quella forza " mi sfuggì un sorriso mentre lui mi guardava senza capire, poi seguendo il mio sguardo allentò la presa facendomi un sorriso tirato.
Nonostante la mia aria di superiorità con lui, durante il volo anche a me saliva un po' d'ansia, in fondo non eravamo stati creati per volare e speravo sempre di non essere nei paraggi in caso dio avesse voluto ribadire il concetto.
Qualche minuto dopo eravamo già in quota e, slacciate le cinture, mentre la mia hostess ci portava qualcosa da bere e mangiare che lasciò sul tavolino davanti ai sedili, io ero di nuovo immerso nel lavoro al pc e con la coda dell'occhio lo vidi indossare le cuffie canticchiando sottovoce accorgendomi, che non distoglieva lo sguardo ammirato dal mio corpo, facendo attraversare la mia schiena da un brivido di piacere e, non riuscendo a nascondere un sorriso malizioso, voltai il mio sguardo fuori dal finestrino fingendo di essere molto interessato alle nuvole sotto di noi.
Eravamo in volo da qualche ora e, complice il fatto che da poco si era addormentato con un tenerissimo broncio, lo stavo osservando da qualche minuto, non potevo negare che fosse veramente bellissimo, non solo il suo viso era incantevole, con una pelle candida e perfetta, occhi grandi e luminosi e un delizioso sorriso che gli faceva arricciare il naso, ma aveva anche un corpo da urlo.
Quando si era tolto la felpa enorme dentro la quale era nascosto, per rivelare il suo fisico scolpito, ero rimasto letteralmente senza parole per una parte del mio corpo ....... mentre l'altra avrebbe voluto volentieri fare un bel discorsetto con lui.
Avrebbe potuto benissimo fare il modello e io di quello me ne intendevo visto che lo ero stato per tutti gli anni dell'università per poi decidere che quell'ambiente non faceva per me, anche se poi, impegnandomi al massimo dopo la laurea e rimanendo in contatto con alcune persone ero diventato il CEO di Gucci per l'area asiatica, motivo per il quale stavo andando in Italia.
La riunione annuale era un'impegno al quale non potevo sottrarmi e in più questa volta avevo deciso di prendermi qualche giorno di vacanza per visitare Firenze senza la solita ansia di rientrare subito in Corea.
Un suono mi avvisò dell'arrivo di una mail che aprii immediatamente, un ghigno apparve sulle mie labbra appena vidi il mittente.
Era l'agenzia che mi avvertiva sul cambio della guardia del corpo - ma dai, davvero ? - pensai, notando che mi avevano allegato la scheda di Jungkook.
Sbirciai che fosse ancora addormentato e iniziai a leggere ; come immaginavo era più piccolo di me, ma solo di due anni e quando lèssi la data di nascita rimasi un po' stupito, avrebbe compiuto gli anni alla fine della prossima settimana, cioè quando saremmo stati a Firenze.
Chissà se gli farà piacere festeggiarlo in qualche bel locale con me.
Appena formulai questo pensiero mi meravigliai per primo, da quando mi interessavo a qualcuno che non fosse me stesso ? .
E perché questo ragazzo stava occupando così tanto i miei pensieri ? quando partivo con Bogum non sapevo neanche dove fosse o cosa facesse e manco mi importava, era lui che doveva tenere d'occhio me non il contrario.
Forse era troppo tempo che non chiamavo Jimin, che era un amico dai tempi della scuola.
Lui gestiva un gruppo di ragazzi disposti per soldi, ovviamente, a farmi ....... diciamo compagnia con del sesso senza complicazioni, evitandomi tutta la trafila di conoscere qualcuno, portarlo a cena, far finta di essere interessato a quello che diceva, insomma uno spreco di tempo senza la sicurezza di concludere poi la serata nel modo che avrei voluto.
Ripensandoci erano mesi che non pensavo a queste cose, forse perché le ultime volte mi avevano lasciato dentro un senso di vuoto e disgusto verso me stesso che non avevo confidato a nessuno, neanche a Jin mio assistente nonché migliore amico, anche lui dai tempi del liceo.
Non era facile parlare con lui di certe cose, felicemente sposato da un anno con un suo compagno di università, dirgli che non riuscivo più a provare piacere andando con ragazzi che pagavo era come invitarlo a nozze per farmi una predica sull'amore e la bellezza di avere una relazione stabile.
Non che avessi niente contro tutto ciò, semplicemente, forse per colpa mia non avevo mai trovato nessuno che stuzzicasse il mio interesse e mi spingesse a desiderare questo dalla vita.
Un sensuale mugolio attirò la mia attenzione su di lui, che si stava lentamente risvegliando, e i miei
occhi non poterono evitare di cadere
su di un punto del suo corpo....
ma aveva sempre fatto così caldo su quest'aereo ?.

- Bodyguard - vkook  kookv Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora