Capt. 3

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Appena varcato l'ingresso del giardino privato però, tutti e due rimasero incantati.
Mettendo da parte momentaneamente la stanchezza del lungo viaggio e quella tensione che si era instaurata tra di loro al primo sguardo, si lasciarono conquistare da quella visione.
Nella luce del tramonto estivo, con una leggera brezza ad accarezzare finalmente le pelli accaldate dalle alte temperature, sembrava di essere in aperta campagna e non nel bel mezzo di una città.
Seguendo il ragazzo che li stava accompagnando, entrambi non riuscirono a distogliere lo sguardo dalla piccola piscina privata posta appena fuori dalle grandi finestre della suite e, appena i loro occhi s'incrociarono, i corpi subirono un'innalzamento del calore a causa dei pensieri torbidi che quel semplice oggetto d'arredamento aveva scatenato in entrambi.
Il ragazzo, che era stato informato su chi erano quei due bellissimi uomini che stava accompagnando, si rivolse al più piccolo " Mr. Jeon la nostra sicurezza ha già controllato la suite, ma mi è stato comunicato che forse lei vorrebbe guardare personalmente prima che Mr. Kim entri ".
A quelle parole, Jungkook si riscosse dai pensieri poco professionali che il suo cliente alimentava nella sua testa,
e annuendo fece qualche passo per entrare afferrando la chiave magnetica che il facchino gli stava porgendo.
Uno sbuffo attirò la sua attenzione verso Taehyung " non è necessario, siamo molto stanchi, e se non mi
faccio una doccia nei prossimi minuti sarò io la persona più pericolosa nei dintorni " il tono di chi era abituato
a comandare fermò gli altri due, ma anche Jungkook era solito avere a che fare con persone insofferenti ai controlli per la loro stessa sicurezza quindi non si scompose più di tanto.
" Sebbene questo viaggio stia
mettendo a dura prova la mia professionalità ogni tanto in un barlume di lucidità mi ricordo di avere un incarico e studiare i luoghi dove staremo fa parte di questo, ci metterò solo qualche minuto " anche la voce di Jungkook si fece dura e prima che iniziasse una qualsiasi discussione entrò.
Mentre cercava un oggetto nel suo zaino represse un moto di rabbia.
- Ma che cazzo ! mi sono fatto riprendere da un facchino ... Jeon devi piantarla di sognare ad occhi aperti su quel gran figo di Kim e concentrarti sul tuo lavoro - sospirando cercò di calmarsi e trovato quello che cercava iniziò a scandagliare la suite per vedere se c'erano apparecchi nascosti, si accorse in quel momento, che a causa della fretta di partire non aveva letto attentamente il fascicolo dell'incarico e che quindi non sapeva il motivo per cui Mr. Kim avesse bisogno di una guardia del corpo, ma la violazione della privacy e lo spionaggio industriale ultimamente erano le minacce più comuni per cui decise di partire da quello e poi al più presto avrebbe indagato con l'interessato.
Un trambusto alle sue spalle annunciò l'ingresso del suo cliente e del facchino che, con uno sguardo di scusa, gli fece capire di non essere riuscito a trattenerlo oltre.
" Se hai finito di giocare a 007 fuori fa caldo e sono stanco " senza neanche aspettare un fiato dal più piccolo diede la mancia al ragazzo, che aveva già lasciato le valigie, e si rifugiò nella camera da letto.
Poco dopo sentì scorrere l'acqua della doccia e con un sospiro rimise a posto la sua apparecchiatura cercando di concentrarsi sul suo lavoro e non sul corpo nudo a pochi metri da lui.
Si guardò intorno, ma senza osare curiosare nella suite, poi si fermò davanti alla grande finestra socchiusa lasciandosi incantare dai colori del cielo che lentamente volgeva alla notte.
Il senso di serenità che la vista di quel giardino gli donava lo trasportò nei suoi pensieri e soprattutto sul perché quel ragazzo nella camera accanto lo avesse turbato così tanto.
Ovviamente era bellissimo, ma non era certo il primo bel ragazzo che vedeva e, nei locali che occasionalmente frequentava con i suoi amici, non era così difficile trovarne qualcuno con cui divertirsi qualche ora, ma nonostante questo erano molti mesi che non usciva con qualcuno ... cercò il suo riflesso nel vetro e fece una smorfia ... ma chi voleva prendere in giro ... lui non era mai stato il tipo da sesso occasionale, credeva da sempre nell'amore, nel colpo di fulmine, così come era stato per i suoi genitori che ancora si guardavano innamorati come il primo giorno ... e allora perché il suo corpo avrebbe tanto voluto spingere il suo cliente contro un qualsiasi appoggio e affondare le mani in quella carne così perfetta ? perché non riusciva a staccare la sua mente da quella bocca più ammaliante di una sirena e dal suo profumo che gli faceva venire voglia di leccare e mordere ogni centimetro della sua pelle dal colore così esotico ? ma soprattutto perché nonostante fosse sempre stato attivo bramava di sentire quel corpo contro e dentro di sé ?.
Jungkook appoggiò la fronte al vetro, cercando un po' di refrigerio ai suoi pensieri bollenti, imponendosi di non correre troppo con la fantasia, in fondo era convinto che Mr. Kim cambiasse amanti come lui cambiava i boxer e si sentiva già sul bordo del precipizio solo dopo poche ore, come avrebbe potuto affrontare due settimane senza bruciarsi inevitabilmente ?.
" Jungkook ? " il roco sussurro lo
fece riemergere dai suoi pensieri
e si girò verso il maggiore, pentendosene subito - PORCA PUTTANA - fu il suo unico pensiero prima di sentire ogni goccia del suo sangue defluire verso un punto preciso del suo corpo per fortuna celato dalla morbida t-shirt nera.
Se fino a qualche istante prima aveva solo un sentore di quello che si nascondeva sotto i vestiti del suo cliente ora che lo aveva a poca distanza, troppo poca, praticamente nudo, con solo un asciugamano in vita, la pelle umida e profumata, i capelli tirati indietro ancora leggermente bagnati, mentre appoggiato allo stipite della porta lo guardava con un sorriso malizioso godendosi le sue espressioni, ebbe finalmente la conferma che, primo, dio esistesse, e secondo, che lui era decisamente nella merda.
Invece Taehyung, senza scomporsi minimamente per quello che lèsse nello sguardo affamato di Jungkook sul suo corpo, ma anzi beandosene e lasciando liberi i brividi di vagare sulla pelle umida, fece qualche passo verso di lui incatenando gli occhi dell'altro ai suoi, voleva giocare un po' con quel cucciolo e capire cosa stava succedendo.
" Se vuoi rinfrescarti un po' il
bagno è tutto tuo " mantenne il tono volutamente basso, sorridendo
appena, quando vide la pelle d'oca increspare la pelle lattea del più
piccolo " purtroppo ne abbiamo solo uno completo con vasca e doccia e dovremo condividerlo, ma sono sicuro che non ci saranno problemi ".
La guardia del corpo deglutì vistosamente e senza staccare gli occhi dal più grande annuì passandogli poi accanto e infilando la testa nella valigia in cerca di un cambio, dopodiché prima di lasciare il salotto si girò e leccandosi le labbra inconsciamente gli disse
" credo che al più presto dovremmo parlare del mio incarico, ho letto il fascicolo " mentì spudoratamente " ma preferirei che fosse lei a spiegarmi il motivo per cui sono qui " sperò che continuando a dargli del lei riuscisse a contenere il turbine di emozioni che la vicinanza dell'altro gli provocava.
Taehyung annuì sorridendo " certo lo faremo tra poco, mentre tu fai la doccia chiamerò Carlo per vedere se riesce a prenotarci un tavolo in un posto " il suo sorriso si allargò ancora di più " se non sei troppo stanco volevo farti provare un'esperienza tipica italiana che non puoi assolutamente perdere ".
Sotto l'acqua della doccia, si concesse di lasciar vagare libere nella sua mente alcune domande, che stavano cercando disperatamente di attirare la sua attenzione facendosi largo tra tutti gli ormoni impazziti nel suo corpo.
Era un appuntamento ? no di certo ... doveva andare insieme a lui per lavoro ovvio ... però ... lo sembrava ...cioè stava organizzando una serata per fargli vivere a fondo la vacanza ... perché ? potevano parlare cenando in albergo ... era sicuro che un hotel del genere avesse un ristorante ... che bisogno c'era di uscire ? e poi che tipo di esperienza ? l'Italia era famosa per il cibo, la moda, le bellezze naturali e la storia antica, per cui pregò che qualsiasi cosa fosse gli facesse prendere un po' di respiro per riuscire a godersi quelle ore con lui.
Con un sospiro uscì dalla cabina doccia, afferrando un asciugamano identico a quello che poco prima aveva desiderato strappare dai fianchi di Mr. Kim, e se lo avvolse a sua volta intorno alla vita nascondendo una parte di sé che sembrava non accusare minimamente il jet-lag, la stanchezza del viaggio e gli svariati fusi orari, ma anzi sembrava fin troppo pronta a fare baldoria da quando il maggiore era entrato nel suo radar.
Si guardò critico allo specchio del bagno dove aveva appena finito di prepararsi - per fortuna la camicia non si era spiegazzata troppo - pensò arrotolando le maniche, e i jeans neri aderenti erano perfetti, con un piccolo sorriso sulle labbra desiderò, dopo tanto tempo, per una sera essere bellissimo per qualcuno.

- Bodyguard - vkook  kookv Where stories live. Discover now