Capt. 11

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Jungkook aprì a fatica gli occhi, li sentiva ancora gonfi e irritati, probabilmente aver pianto per ore nella notte come un adolescente lasciato dalla prima cotta, non aveva aiutato.
- Chi è causa del suo mal pianga sé stesso - questa frase gli attraversò il cervello come un fulmine e mai proverbio fu più azzeccato.
Nonostante si sentisse come investito da un treno, sorrise al pensiero di suo nonno che aveva un detto per ogni occasione.
Possedeva un vecchio libro, forse di origine europea, pieno di frasi del genere e tutti lo prendevano in giro, ma ad ogni cosa che succedeva in casa lui arrivava e pronunciava il suo motto, forse non capendone neanche più di tanto il significato, facendo però ridere tutti i presenti.
Lo sapeva benissimo che stava divagando inutilmente nei meandri della propria memoria, ma non aveva nessuna voglia di affrontare quello che lo stava facendo star così male.
Non aveva bisogno di allungare la mano per sapere di essere solo in quel letto, ed il malessere che intorpidiva il suo corpo era frutto di quello che aveva visto o meglio, di quello che non aveva visto la sera prima.
Ma di cosa si lamentava ? se non lo avesse respinto ora Taehyung sarebbe in quel letto dopo una notte passata a fare l'amore con lui e non con chissà chi .
Che poi ... lui si faceva tanti problemi, ma per scoparci assieme a quello mica gli avrà chiesto il curriculum, dove abitava o se era soddisfatto della sua vita ... per quello che ne sapeva poteva essere benissimo un gigolo' che si aggirava negli alberghi di lusso per adescare uomini belli e ricchi, e stamattina Taehyung, con un calcio ben assestato nel suo stupido culo, lo avrebbe rispedito a Seoul per continuare la vacanza con quel bambolotto.
Perché poi non aveva lasciato che il maggiore facesse l'amore con lui ? lo desiderava da pazzi, si sentiva mancare il fiato al solo pensiero dei loro corpi avvinti a darsi piacere, eppure la sua mente, nonostante le parole di Tae avessero confermavano quanto ci tenesse, continuava a dirgli che lui non lo avrebbe mai voluto una volta finita la vacanza, che un uomo di successo come Kim Taehyung con l'intero mondo maschile ai suoi piedi non avrebbe saputo che farsene di uno come lui incapace persino di fare il proprio lavoro.
Oppure ... un pensiero subdolo s'insinuo' nel suo cervello ad un passo dal cortocircuito ... doveva accettare il fatto che il suo cuore appartenesse completamente al più grande e farci solo sesso, anche se incredibile e indimenticabile, ormai non gli bastava più e la paura di soffrire lo stava facendo allontanare dalla fonte dei suoi guai, incapace di credere che avrebbe potuto avere un futuro con lui.
Sospirando frustrato si alzò dal letto per affacciarsi dal balcone che, nonostante la vista fosse incantevole sotto la luce dell'alba, guardò con occhi spenti, odiandosi per aver rovinato quella che poteva essere la cosa più bella che probabilmente gli sarebbe mai capitata nella vita.
Rientrò in camera e trovato il suo cellulare fece partire subito quella chiamata che avrebbe dovuto fare già da giorni.
Taehyung si mosse nel dormiveglia e una fitta di dolore saettò lungo la sua schiena svegliandolo di colpo - decisamente non aveva più l'età per dormire sul divano - fu l'unico pensiero che riuscì a mettere insieme visto che anche la sua testa pulsava sotto attacco di potenti fitte.
Cercò di stirare i suoi lunghi arti rimasti bloccati  per troppe ore in quella posizione scomoda, mentre ricordava di aver bevuto forse qualche bicchiere di troppo con Andrew, d'altronde si era offerto di fargli dimenticare le sue pene d'amore per qualche ora e alla fine ci era riuscito.
Nonostante avesse flirtato con lui dall'inizio, aveva capito che il maggiore era davvero giù per la sua situazione con Jungkook, alla fine si era rivelato un ottimo ascoltare e un discreto dispensatore di consigli e dato che comunque sarebbe rientrato a Londra proprio quel giorno gli aveva confessato che più di un'avventura di una notte non aveva mai desiderato.
Anzi era stata proprio una sua idea quella di far ingelosire un po' il più piccolo e nel momento che Tae lo aveva scorto sulla porta del bar, andando in panico per essere lì con un'altro, Andrew lo aveva preso per mano e portato via facendo credere a Jungkook che scendessero in spiaggia, invece si erano solo rifugiati nei divanetti della terrazza sottostante celata alla vista dall'alto, facendogli credere chissà che cosa quando invece avevano semplicemente continuato a parlare e bere.
Alla fine si era ritrovato a dividere la camera con quel ragazzo praticamente sconosciuto e anche se decisamente brillo non aveva ceduto sul fatto di dormire sul divano, probabilmente il giochetto della gelosia gli aveva già complicato le cose con Jungkook, facendo così si illuse che almeno la sua coscienza lo avrebbe lasciato in pace.
Ignorando i muscoli indolenziti si sedette e guardandosi attorno si ritrovò circondato dalle valigie di Andrew già pronte per la partenza ed un insolito silenzio.
Taehyung attivò lo schermo del cellulare per vedere l'ora sperando di trovarci un messaggio
o una chiamata da parte del più piccolo e non cercò neanche di mascherare il senso di delusione, che la totale assenza di interesse dell'altro, gli procurò.
A quanto pare il ragazzo inglese era sceso a fare colazione e lui ne approfittò per andare in bagno a darsi una rinfrescata per poi raccogliere le sue cose e andarsene, gli avrebbe mandato un messaggio più tardi per ringraziarlo, ora la sua priorità era chiarire una volta per tutte con Jungkook e possibilmente far entrare in quella testa dura quanto tenesse a lui, quanto volesse far parte della sua vita, lui non era mai stato un tipo da relazioni, ma da quando i loro destini si erano incrociati non riusciva a pensare ad altro se non stare con lui il più a lungo possibile.
Non sapeva se era amore, di sicuro era qualcosa che lo rendeva eccitato ed euforico e ... non sapeva neanche lui descrivere cosa permeasse il suo corpo quando era con lui, l'unica cosa che sapeva era che non aveva mai provato quelle cose per nessuno, neanche per Harry e voleva assolutamente scoprire cosa fosse con lui, giorno dopo giorno.
La camera di Andrew si trovava nell'altra ala dell'hotel e impiegò qualche minuto a raggiungere la propria.
Era tardi, era decisamente tardi, l'ora della colazione già passata da un pezzo e mentre camminava veloce nella sua testa una brutta sensazione si stava espandendo velocemente fino a farlo arrivare alla soglia di un attacco di panico.
Spalancò la porta precipitandosi all'interno e subito un groppo gli strinse la gola, non ci voleva un genio per capire che quel disordine era opera di qualcuno che aveva fatto le valigie in fretta e furia.
Maledicendosi per la sua stupidità e per aver dato retta a quel ragazzo appena conosciuto che, con quella cazzata della gelosia aveva fatto scappare l'unico ragazzo che gli fosse mai entrato così profondamente nel sangue e nel cuore, scese velocemente le scale per giungere trafelato davanti al concierge che impassibile lo squadrò in attesa.
" Mi scusi, ma sto cercando il ragazzo che alloggia in camera con me Mr. Jeon Jungkook, posso chiederle gentilmente se lo ha visto ? " con un leggero fiatone si appoggiò al banco piantando gli occhi in quelli chiari dell'uomo.
" Si certo, Mr. Jeon è stato qua forse una ventina di minuti fa per consegnare la chiave magnetica e per saldare la sua parte del conto, ovviamente come lei sa è già stato tutto pagato dal Sig. Michele ".
Taehyung annuì e iniziò a guardarsi freneticamente intorno nella speranza di vedere il più piccolo " mi scusi Mr. Kim se mi permetto, ma si è fatto chiamare un taxi e forse non è ancora arrivato " un sorriso stava ora addolcendo i suoi lineamenti.
A quelle parole il maggiore corse fuori dalla hall incurante degli altri clienti che lo guardarono straniti e intravide la figura di Jungkook che stava passando i propri bagagli all'autista per caricarli per poi entrare nell'abitacolo.
Una mano fermò lo sportello costringendo il minore ad alzare gli occhi spalancandoli in un misto di sorpresa, senso di colpa e rabbia.
" Scendi da questo taxi " sputò con voce dura e, senza dargli il tempo di reagire, aveva già pagato profumatamente l'autista e scaricato le valigie, poi le sue lunghe dita si chiusero intorno al braccio del più piccolo obbligandolo a scendere.
" Ma che diavolo ... cosa ci fai qua ? tornatene dal tuo nuovo giocattolino ... io tolgo il disturbo o meglio lo farò appena troverò un altro taxi " Jungkook voleva assolutamente ignorare i brividi che quella mano stava trasmettendo lungo il suo corpo e l'unico modo era tirare fuori tutta la rabbia che aveva accumulato nella notte.
" Prima di tutto non mi sembra di averti licenziato ... e poi quale giocattolo ? non ho fatto assolutamente niente con Andrew tranne parlare e berci qualcosa assieme " anche se doveva trattenersi il cuore di Tae gioì, quella frase poteva avere solo un significato, quel ragazzo era veramente geloso.
" Prima di tutto mi sono dimesso io e presto verrai contattato dall'agenzia per la mia sostituzione ... probabilmente arriverà il tuo preferito, Park Bogum ... e poi ti credo di sicuro, vi ho visto ieri sera al bar e i vostri sguardi non erano certo platonici " con uno strattone liberò il braccio e afferrando i bagagli si voltò per rientrare in hotel.
" A parte che eravamo tutti e due un po' brilli, ma poi, cosa hai visto di preciso ? Ci siamo forse baciati o toccati ? " Tae gli si piazzò davanti impedendogli di scappare di nuovo, non gliene fregava niente se qualcuno li stava guardando e poi dubitava che capissero il coreano.
" Beh l'ho visto prenderti la mano e mi è bastato ... cosa volevi, che vi seguissi in spiaggia per guardarvi scopare ? ... no grazie ha già fatto fin troppo male anche solo immaginarlo " la sua voce si ridusse ad un sussurro e si augurò che l'altro non lo avesse sentito.
Pura illusione perché il più grande aveva sentito eccome e facendo un passo verso di lui gli prese il viso delicatamente tra le grandi mani per accarezzarlo con dita leggere incatenando i loro occhi.
" Non l'ho nemmeno sfiorato piccolo ... non era
te " il sussurro tra le labbra ormai vicinissime mandò scariche di brividi lungo la schiena di Jungkook " abbiamo solo parlato, e quasi esclusivamente di te e me ... l'idea di farti ingelosire è stata sua ed io stupidamente non mi sono opposto rischiando di perderti ".
" Io ... " qualsiasi cosa stesse per dire fu zittita dalla bocca di Taehyung che, come un tornado si abbatté sulla sua, cancellando ogni pensiero coerente e riportandolo in quel pezzettino di paradiso dove poteva entrare solo quando era con lui.
Il più piccolo si aggrappò alla maglia del manager impedendo alle sue gambe e al suo corpo di cedere, dopo tutte le emozioni a cui era stato sottoposto da quando quell'uomo meraviglioso era entrato nella sua vita.
Si staccarono ansimando leggermente " ciao ... mi sei mancato da morire " il maggiore lo strinse al petto guidandogli la testa nell' incavo del proprio collo perdendosi poi nel profumo e nella morbidezza dei suoi capelli.
" Anche tu mi sei mancato, tanto, perdonami per essere stato così cieco ed egoista dopo quello che è successo a Firenze " il caldo respiro di Jungkook contro la pelle del collo fece accelerare il battito a Taehyung che, dopo avergli lasciato un dolce bacio sulla fronte, sciolse l'abbraccio e allacciato le mani si avviarono verso l'ingresso, sotto gli occhi emozionati di alcune signore che avevano assistito a tutta la scena.
Appena varcata la soglia della loro suite e chiusa la porta alle loro spalle il più piccolo si ritrovò le labbra di Tae sulle sue in un bacio che gli trasmise tutto quello che forse la mente aveva paura di ammettere e fu talmente profondo e intimo, caldo e dolce che Jungkook sentì il cuore quasi esplodergli nel petto.
" Ora tesoro, chiami immediatamente la tua agenzia e annulli la sostituzione " mentre le labbra si staccavano di qualche millimetro le mani scavalcarono i tessuti, per poi tirarli via, iniziando a strisciare lungo i muscoli tesi della schiena dell'altro " non pensare mai più a lasciarmi, stavo impazzendo ".
" Sì capo ... ma non subito " il mormorio di Jungkook si perse mentre con un sorriso malizioso gli mordicchiava le labbra gonfie ribaltando le posizioni.
Ora era il corpo del più piccolo a spingere contro l'altro la bocca affamata in cerca dell'altra le lingue che scivolavano, strusciavano e si attorcigliavano in un gioco che faceva gemere entrambi e quando la mano di Jungkook s'infilò ad afferrare il sesso caldo del maggiore stimolandolo immediatamente sentì il suo rauco mormorio scivolargli in gola " sì ... oh sì ... ".
Lasciando un sentiero umido lungo la mascella Jungkook arrivò a succhiargli il lobo " sa Mr. Kim credo che il suo giochetto di ieri sera debba essere punito ".
Un fremito invase il corpo di Tae, anche se faceva ancora fatica a lasciarsi andare in questa nuova versione di coppia, il ricordo di quanto era stato fantastico sentirlo dentro di sé lo fece sospirare di piacere " forse " mugolò mentre, con gli occhi annebbiati dalla lussuria seguiva il più piccolo che si inginocchiava davanti a lui e senza smettere di masturbarlo passò la lingua sull'apice del suo cazzo pulendolo dalle gocce di precoito facendolo sussultare prima di portarselo in gola e farlo uscire lentamente per poi affondarlo nuovamente in un ritmo sempre crescente fino a sentire la carne pulsante ingrossare " ohhh ... sì sì così mi ... farai venire " l'unica risposta che ottenne fu di sentirsi stringere leggermente i testicoli tesi e le guance incavate del minore occupato a succhiare più forte " piccolo ... " e un fiotto di candido sperma riempì la bocca e la gola di Jungkook sporcandogli anche le labbra che raccolse immediatamente con la lingua.
Taehyung, appoggiato ancora alla porta ansimando in cerca d'aria, lo fece alzare cercando subito la sua bocca e solo il sentire i loro sapori mischiati sulle lingue lo fece eccitare nuovamente.
" Questa era la carota, tra poco arriverà il bastone per la punizione " un ghigno divertito piegò la bocca di Jungkook.
" Mmh ... non riesco proprio ad immaginare come lo userai " anche il più grande ora stava sorridendo contro le sue labbra.
" Stai per scoprirlo amore " non ebbe neanche il tempo di assimilare l'ultima parola che si ritrovò sul letto a pancia in giù con Jungkook a cavalcioni sulle gambe impegnato a sfilargli pantaloni e boxer in un colpo solo e fare lo stesso con i propri subito dopo.
Taehyung sospirò di piacere quando sentì la lingua umida percorrergli la spina dorsale fino alla nuca e un leggero morso chiudersi sulla tenera carne.
Brividi incontrollabili inondarono il suo corpo sotto il tocco delle mani del più piccolo che frenetiche stavano mappando ogni centimetro della sua pelle leggermente umida di sudore.
Jungkook come posseduto da un'entità sconosciuta si ritrovò su quel meraviglioso corpo, affamato e famelico, non riconoscendosi neanche, ma i gemiti, gli ansiti, i brividi che sentiva provenire sotto di lui gli stavano accendendo un fuoco nella mente e nel cuore ponendogli un unico obbiettivo, possedere quell'uomo e renderlo suo in ogni modo.
Portò le sue dita davanti alla bocca del compagno che non perse tempo a leccare lascivamente mentre il resto del suo corpo era impegnato a baciare, leccare, mordere, accarezzare e stuzzicare la morbida pelle, in quel momento, totalmente sottomessa al suo volere.
Il manager come pervaso dalla febbre tremò appena sentì le dita di Jungkook massaggiare il suo buchino, si alzò sulle ginocchia esponendosi completamente, sussultò quando un morso sulla natica lo distrasse e un dito si fece largo tra le sue carni.
L'umido della lingua lenì il fastidio iniziale facendo gemere forte Taehyung, che senza fiato, accolse un altro dito e poi il terzo che andarono a colpire immediatamente quel fascio di nervi nascosto nei recessi del proprio corpo e incapace di controllarsi sbatté indietro il bacino andando incontro alle dita del più piccolo.
" Co-cosa ne pensi di u-usare quel bastone e-e smettere di giocare ? " quel rauco mormorio attraversò il cervello di Jungkook come una scossa e senza farselo ripetere sfilò le dita e appoggiò l'apice del suo cazzo sull'apertura pronta ad accoglierlo, esitò solo un attimo, lo afferrò per guardarlo negli occhi, le labbra a sfiorarsi " sto per marchiarti Kim, sei pronto ? ".
Un basso gemito uscì dalle labbra tirate in un sorriso malizioso " sì Jeon, sono tuo " un ringhio al suo orecchio e fu riempito dal membro del minore in un unico affondo che gli fece strizzare gli occhi e boccheggiare in cerca d'aria.
Jungkook si sentì stringere tra quelle pareti bollenti e con un enorme sforzo cercò di controllare l'impulso di muoversi, lasciandogli il tempo di abituarsi all'intrusione, in fondo erano passati un bel po' di giorni da quando l'avevano fatto l'ultima volta, quando le lunghe dita gli arpionarono una natica aiutandolo nel movimento scivolò all'indietro per riaffondare con una spinta decisa fino in fondo gemendo insieme a Taehyung.
" Sei così caldo Tae e stretto, solo per me vero ? " sussurrò con voce roca stringendogli i fianchi e penetrandolo ancora e ancora mentre il maggiore andava incontro ai suoi affondi afferrando forte il lenzuolo sotto di sé.
Entrambi erano ormai persi nel proprio piacere, fuori controllo e con i respiri affannati, suoni rochi e selvaggi accompagnavano come una colonna sonora quell'amplesso fatto di morsi, ma anche di baci, carni oscenamente sbattute contro le altre, ma anche di carezze.
Jungkook spinse nel suo compagno con forza, possedendolo senza dargli respiro quasi a voler entrare dentro di lui per non lasciarlo mai più, totalmente soggiogato dalla sua bellezza e dall'eccitazione che sentiva salire da quel corpo che gemeva il suo nome chiedendo sempre di più, fino a che le pareti intorno al suo cazzo iniziarono a contrarsi e sentì sotto le sue mani i muscoli della schiena irrigidirsi.
Con alcuni poderosi colpi di reni affondò ancora in quel piccolo paradiso e quando Tae con un urlo strozzato schizzò seme bollente nelle lenzuola sotto di sé il compagno esplose il suo orgasmo, rallentando le spinte fino a svuotarsi completamente, per la prima volta senza barriere nella carne di un'uomo, venendo sopraffatto da quella sensazione di libertà e totale appartenenza verso il suo compagno.
Ansimando Jungkook si sdraiò sulla schiena del più grande intrecciando le mani alle sue e lo baciò sul collo madido di sudore amando il gusto acre e salato della sua pelle, dopodiché fuoriuscì lentamente dal suo corpo e abbracciandolo per la vita, lo fece sdraiare davanti a sé, in attesa che i loro respiri tornassero normali e i cuori rallentassero quella corsa in cui tutti e due ne erano usciti vincitori.
" Tutto bene Mr. Kim ? " nonostante non lo vedesse, il tono divertito mormorato contro il suo orecchio non sfuggì a Tae " meravigliosamente bene Mr. Jeon " poi stiracchiandosi come il più soddisfatto dei gatti si rigirò tra le sue braccia per fissare il suo sguardo in quello dell'altro ragazzo.
Jungkook ebbe l'impressione che il manager stesse per dirgli qualcosa, invece poi tutto quello che fece fu coinvolgerlo di nuovo in un bacio dolce, intimo, lento e profondo, un bacio talmente coinvolgente che fece saltare un battito al suo cuore prima di sentirlo accoccolare sul suo petto ed intrecciare gambe e braccia alle sue.
- Ti amo - fu l'unico pensiero che attraversò la mente del minore mentre affondava il viso nei capelli ancora umidi di Taehyung, poi stanchi, ma appagati scivolarono lentamente nel sonno.

- Bodyguard - vkook  kookv Where stories live. Discover now