Capt 12

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Jungkook si stiracchiò a occhi chiusi sotto il tepore dei raggi solari che penetravano tra le tende, che lievi, ondeggiavano con la brezza mattutina.
Anche quella mattina sapeva di essere solo in quel letto, ma il suono di una voce sexy che canticchiava sotto la doccia gli arrivava forte e chiara, e un enorme sorriso allargò le sue labbra al ricordo di come avevano passato la giornata precedente.
Dopo il focoso chiarimento, al piccolo formicolarono le parti basse al pensiero, avevano dormicchiato per qualche ora, in fondo nessuno dei due aveva passato la notte in un sonno molto tranquillo, poi dopo una doccia ristoratrice erano scesi nel borgo sottostante per una passeggiata ed entrambi erano rimasti incantati dalla bellezza di quel piccolo paese.
Nonostante le proteste di Jungkook il maggiore non aveva sentito ragioni e, per l'ora dell'aperitivo in piazzetta, il più piccolo era sommerso di borse di Gucci contenenti numerosi capi di abbigliamento della nuova collezione che Taehyung aveva scelto personalmente, ma accontentando i gusti del ragazzo più giovane, abitualmente vestito in modo più sportivo.
Avevano sorseggiato due calici di fresco vino bianco tenendo le mani intrecciate, fregandosene degli altri clienti anche quando, ad una battuta del manager Jungkook non aveva resistito al suo sorriso e allungandosi lo aveva travolto con un bacio.
Erano ritornati a piedi verso l'hotel ridendo e scherzando, cenato in un tavolo appartato sulla terrazza illuminati dal sole al tramonto e fatto finta che quella vacanza potesse durare per sempre, ignorando che tra pochi giorni tutto ciò sarebbe finito e nessuno dei due aveva il coraggio di parlarne.
Dopo cena si erano fermati al bar per bere ancora un bicchiere e, quando i loro occhi silenziosamente avevano iniziato a fare l'amore, senza neanche bisogno di tante parole si erano rifugiati nell' intimità della loro camera per dar sfogo alla voglia che lentamente aveva invaso i loro corpi e che ora chiedevano di più.
Quello che ne era seguito era stato un giocare, conoscersi, scoprirsi, amarsi inconsapevolmente con calma e delicatezza, un rapporto completamente diverso da quello precedente, ma che li portò nuovamente all'apice del piacere più e più volte lasciandoli svuotati, stremati e ansanti, ma con il cuore gonfio di qualcosa che entrambi avevano paura di pronunciare, ma che non sarebbero riusciti a nascondere ancora per molto.
Jungkook si allungò per recuperare il telefono e guardare l'ora poi fissò la data per alcuni secondi quasi non riconoscendola, da quando erano partiti per lui erano stati giorni assurdi, frenetici, eccitanti, dolorosi e tutti pieni di ... dannatamente pieni di Kim Taehyung e, rapito da tutto ciò, aveva completamente dimenticato.
Fece spallucce e, rotolando tra le lenzuola, piantò il naso nel cuscino accanto inebriandosi del profumo di quell'uomo che lo permeava.
Non era mai stato un amante delle feste di compleanno, soprattutto quando il protagonista era lui, non ci trovava niente di divertente nell'invecchiare e nel dover fare i conti anno dopo anno con la sensazione di non aver trovato ancora la persona giusta con cui condividere la propria vita.
Sapeva di essere ancora molto giovane, 26 anni erano nulla, ma era più forte di lui, voleva un compagno, lo desiderava da che ne aveva memoria, non facevano per lui le storielle o le scopate occasionali, ma ora ... il suo cuore tremò dall'emozione, nella stanza accanto c'era l'uomo più meraviglioso, eccitante, bellissimo ed intelligente che avesse mai conosciuto e lo aveva pregato di non lasciarlo mai più ... sì lo aveva chiesto proprio a lui e ogni volta che lo realizzava rischiava di esplodere dalla felicità.
Chissà se si poteva in effetti esplodere dalla felicità ? fece una faccia buffa a quell'immagine e poi cercò di non sbavare quando Tae uscì dal bagno con solo un piccolo asciugamano a coprirgli i fianchi, la pelle umida con qualche gocciolina caduta dai capelli a creare piccole scie che, riflettendo la luce, attirarono il suo sguardo affamato.
Inconsciamente si leccò le labbra seguendole verso il basso e quando Taehyung si inginocchiò sul letto per dargli un bacio, le catturò con i pollici senza poi smettere di accarezzarlo.
Le bocche si sfiorarono delicate in piccoli baci che si trasformarono lentamente in sensuali giochi tra le calde lingue, poi in un crescendo di gemiti e lussuriosi morsi fino a che il maggiore si adagiò tra le gambe di Jungkook e, con le mani intrecciate e gli occhi fissi in quelli liquidi di piacere dell'altro, entrò in lui con un movimento lento ma deciso a riempire quel corpo che ormai lo aveva completamente stregato.
Il più piccolo arcuò leggermente la schiena gemendo tra le labbra socchiuse mentre il sesso caldo di Tae si faceva largo tra le sue carni fino a toccargli quel punto sensibile, sfilandosi subito dopo per rientrare con più forza mozzandogli il respiro.
Fronte contro fronte, le spinte divennero più veloci e profonde, Jungkook allacciò le gambe alla vita del compagno mentre lo accarezzava sulla schiena che lentamente si velava di sudore, parole e gemiti si persero tra le lingue che non erano mai stanche di esplorare, saggiare, stuzzicare mordere quella altrui.
Il ritmo imposto ai loro corpi crebbe sempre di più, gli affondi portarono le pelli a scontrarsi e con quel suono selvaggio nelle orecchie, le labbra si schiusero affannate, i muscoli si tesero fino a che entrambi, con voci rotte dal piacere, ringhiarono il nome dell'altro mentre gli orgasmi esplodevano in contemporanea e i loro semi bollenti sporcavano il corpo del compagno.
Tae scese sul petto muscoloso di Jungkook e portò le mani ad accarezzargli le guance mentre il piccolo scostava, da quel viso che amava più di qualsiasi altra cosa, i capelli umidi, i loro respiri rallentarono sulle labbra occupate a lasciare lenti baci assaporando quel momento di totale appagamento e profonda felicità.
Dopo interminabili minuti, troppo occupati a galleggiare nella loro bolla, la fastidiosa suoneria di un cellulare irruppe tra gli schiocchi delle labbra, i sussurri e le risatine e a fatica capirono che a suonare era il telefono di Taehyung.
Non volendo essere indiscreto il più piccolo strisciò fuori dal letto e dopo aver sfiorato la bocca di Tae con un leggero bacio si rifugiò nel bagno per fare la doccia.
Il suo corpo era ancora leggermente indolenzito
e, con un sorriso, si buttò sotto il getto tiepido pensando che probabilmente avesse fatto più sesso da quando era partito per quel viaggio inaspettato che in tutta la sua vita.
" Che non vi venga in mente di mandarmi qualcun'altro, abbiamo solo avuto uno scambio di vedute un po' ... come dire accalorato, ma ora è tutto a posto e Mr. Jeon rimarrà con me fino al nostro rientro in Corea " Tae alzò gli occhi al cielo infastidito dal fatto che invece di poter fare la doccia con il suo ragazzo ... - RAGAZZO ??? -
... dovesse rimanere al telefono e convincere l'agenzia che fosse tutto ok.
Ghignò, mentre si perse nei sogni ad occhi aperti su cosa avesse organizzato per la giornata, totalmente incurante di quello che qualcuno dall'altra parte del mondo gli stava dicendo.
Dopo qualche altra annoiata conferma da parte sua chiuse la telefonata per poi chiamare il room service e ordinare la colazione in camera.
Qualche minuto dopo Jungkook uscì dal bagno con ancora i capelli umidi leggermente sugli occhi, una maglietta nera piuttosto aderente e un calzoncino sportivo anche quello nero che gli fece venire la voglia di strapparglielo immediatamente di dosso e ricominciare a possederlo lì sul posto.
Il più piccolo catturò il suo sguarda sorridendo malizioso, aveva capito esattamente cosa stava pensando e mordicchiandosi il labbro inferiore gli si avvicinò facendo scorrere le braccia dietro al collo portando le dita ad intrecciarsi nei suoi capelli " non dirmi che ti eccito anche vestito così ? " le sue parole sussurrate sulla bocca di Tae lo fecero gemere " piccolo, tu mi faresti eccitare anche vestito da palombaro " mormorò prima di travolgerlo con un bacio mozzafiato che li riportò velocemente sul ciglio del baratro del piacere, ma prima che potessero lasciarsi andare qualcuno bussò alla porta e con un gemito frustrato si staccarono ansanti e, mentre Jungkook andava ad aprire il manager si avviò verso il bagno
" intanto che prepara per la colazione in terrazza faccio una doccia velocissima ".
Si lavò e asciugò a tempo di record per poi indossare una semplice t-shirt ed un bermuda, poi scalzo raggiunse i due uomini sulla terrazza giusto in tempo per vedere il cameriere mettere le ultime cose ed uscire.
Mangiarono in un clima estremamente rilassato interrotto solo da qualche chiacchiera, battuta o risata, godendosi quel panorama da sogno e la reciproca compagnia, sembravano una vecchia coppia e probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato che quei due ragazzi due settimane prima neanche si conoscevano.
" Ho sentito che c'è un posto qua vicino
molto famoso per le immersioni e mi
piacerebbe visitarlo con te, hai mai fatto attività subacquea ? " avevano finito e ora si godevano
il sole rilassati contro lo schienale delle sedie.
" Uhm ... qualcuna " Jungkook lo guardò divertito e sorrise " ero nelle forze speciali " .
" Sul serio ? " la faccia sorpresa di Tae lo fece scoppiare a ridere " ok ... cosa ne pensi cucciolo se ora ci prepariamo e poi stasera a cena ci conosciamo un po' meglio ? ".
" Non sono un cucciolo " arrossendo lievemente sbuffò, facendo un tenero broncio, che fece aggrottare le sopracciglia a Taehyung prima di scoccargli un sonoro bacio a stampo e ridendo lasciargli una leggera pacca sul sedere.
Il manager aveva organizzato tutto il giorno prima con l'aiuto del concierge e di Alessandro che tramite mail aveva smosso mari e monti per aiutare quella coppia che gli era entrata nel cuore.
Mano nella mano scesero verso il porto dove li stava aspettando una bellissima barca che lasciò il più piccolo a bocca aperta, il suo accompagnatore viveva veramente in un mondo parallelo dove con ogni altra persona sicuramente si sarebbe trovato a disagio, ma lui era ... talmente speciale, generoso e umile che Jungkook si ritrovò a bordo con i piedi nudi gironzolando su quello yacht come se non avesse fatto altro nella vita.
Dopo qualche minuto vennero raggiunti dalla loro guida, un sommozzatore molto esperto di nome Mario.
Capelli bianchi e pelle cotta dal sole era un ex militare in pensione cresciuto in quella zona ed innamorato del suo mare.
Appena salpati iniziò subito a spiegare in un più che onorevole inglese cosa avrebbero fatto più tardi e che tipo di attrezzatura usata.
Visto che nessuno dei due conosceva quei  luoghi non si sbilanciò su cosa avrebbero visto e si augurò fosse una bella sorpresa.
Il tragitto non era molto lungo, ma avevano a disposizione l'intera giornata, così furono portati al largo e tra risate e figuracce, dotati di canne da pesca riuscirono a prendere abbastanza pesce per meritarsi un discreto pasto condiviso, per loro volere, con tutto il personale presente a bordo.
Dopo pranzo, mentre la coppia si rilassava prendendo un po' di sole, la barca si diresse verso il luogo dell'immersione e appena gettata l'ancora si alzarono per andare a curiosare.
Con gli occhi sgranati e sotto lo sguardo divertito di Mario, ammirarono la meravigliosa baia con rocce a picco su di un mare cristallino ed in mezzo ad una radura sabbiosa una grande costruzione che sembrava una chiesa o qualcosa di simile.
" State ammirando l'abbazia di San Fruttuoso patrimonio della nostra meravigliosa regione, raggiungibile solo per mare o a piedi tramite i sentieri provenienti da Portofino " l'orgoglio nella voce di quel vecchio marinaio era tangibile.
" Ha ragione Mario è da mozzare il fiato ... faremo qua l'immersione ? ".
" Esatto, prepariamoci ragazzi ".

- Bodyguard - vkook  kookv حيث تعيش القصص. اكتشف الآن