Buio luminoso

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Toni's pov
Decido di mettermi dei semplici jeans strappati e un top nero con dei brillantini.
Un look semplice; non voglio attirare l'attenzione fin da subito. Quando arrivo davanti all'enorme casa di Veronica, sono le dieci e un quarto. Come sempre sono in leggero ritardo.
Già da fuori si sente la musica a palla. Sinceramente non amo le feste però devo pur integrarmi in qualche modo in questo nuovo ambiente. Berrò qualche drink, parlerò con qualche amico e poi potrò tornare a casa. Entro in quell'inferno di urla, musica e gente che balla. Scruto il posto per qualche secondo. Intravedo Veronica tra la folla e mi dirigo verso di lei.
Veronica: -hey, come va?-
Toni: -bene bene, hai una casa stupenda- mi sorride bevendo un sorso del suo Margarita.
Veronica: -i tuoi amici sono già arrivati, dovrebbero essere qui da qualche parte- la ringrazio e prendo un bicchiere di birra. Non ballo, le mie doti da ballerina sono sempre state alquanto pessime, quindi me ne sto addossata al muro a guardare gli altri che si divertono. Il dj ci sa decisamente fare dato che la musica spacca. Dopo due bicchieri di birra e qualche conversazione con i miei amici, la musica cessa e tutti si voltano. Mi alzo sulle punte dei piedi per vedere chi è arrivato, e qualche secondo dopo vedo dei boccoli perfetti, il vestito leggermente sopra le ginocchia che non può appartenere a nessuno se non a Cheryl Blossom. Un'amante delle entrate ad effetto a quanto pare. Entra salutando Veronica e Betty e va a prendersi un cocktail. Le si avvicina subito un ragazzo e lei gli sorride raggiante, a quanto pare devono conoscersi. Le fa un cenno con la testa verso la pista da ballo e le porge la mano.
Iniziano a ballare, con lui che la tiene per i fianchi. Prendo un altro bicchiere di birra e lo mando giù tutto d'un sorso; devo socializzare anche io, non posso continuare a starmene qua facendo il palo in attesa di chissà cosa. Trovo un ragazzo che sta in disparte e mi dirigo verso di lui.
Toni: -vuoi ballare?-
: -decisa la ragazza- mi rivolge un ghigno e si alza dalla sedia prendendomi per mano ed insieme ci buttiamo in pista. Balla davvero bene, tutto il contrario di me che cerco di seguirlo e di non pestargli i piedi. Ad un tratto vedo Cheryl che si stacca dalla sua preda dirigendosi verso il bagno.
Il ragazzo si sta pian piano avvicinando ed io non faccio niente per fermarlo. Sento le sue labbra sulle mie e gli passo una mano tra i capelli morbidissimi; non so chi sia, non so neanche il suo nome, mi sto semplicemente godendo questo momento. Le sue doti nel baciare non sono le stesse di quelle da ballerino, però non mi lamento. Dopo qualche minuto ci stacchiamo con le labbra arrossate.
Toni: -devo andare adesso- per fortuna non insiste nello scambiarci l'Instagram o cose del genere, odio quando la gente si aggrappa a qualcosa che non ha avuto nessuna importanza.
Vado un attimo in bagno per rinfrescarmi, sotto sta facendo troppo caldo per i miei gusti, mentre al piano di sopra non c'è nessuno e posso godermi un po' di tranquillità. Entro in bagno e trovo Cheryl che si sta sistemando il trucco. Appena mi vede alza gli occhi al cielo e continua a passarsi il rossetto sulle labbra. Provo rompere il ghiaccio, del resto abbiamo tutte le lezioni insieme perciò non voglio avere problemi.
Toni: -com'è la festa?-
Cheryl: -finché non sei arrivata tu era perfetta-
Toni: -il tuo cavaliere ti sta aspettando?- dico aprendo il rubinetto e mettendo le mani sotto il getto freddo.
Cheryl: -già, devo proprio andare- esce a passo svelto dai servizi, lasciandomi lì da sola. Wow, sono davvero così minacciosa? Penso ridacchiando. Una volta finito di asciugarmi le mani esco dall'abitazione per fumare una sigaretta. L'aria fresca della notte mi accarezza le braccia scoperte. Guardo il telefono e sono già le undici, cavolo come è volato il tempo. Mentre sono appoggiata al muretto vedo che anche la rossa è uscita e con passo veloce si sta dirigendo verso il parcheggio. Mentre cammina inciampa su un fosso e fa uno sforzo enorme per non cadere. Mi stacco abbastanza velocemente per prenderla prima che caschi o si sloghi una caviglia con quei tacchi assurdi. Lei sobbalza.
Cheryl: -ma che diavolo?-
Toni: -grazie Toni per avermi aiutato, prego Cheryl, non c'è di che- sbuffa alzando gli occhi al cielo.
Toni: -avrai freddo, vuoi la mia disgustosa giacca del Southside?- le porgo l'indumento ma lei neanche la guarda.
Cheryl: -non metterò mai la robaccia di quella gang- andiamo, stavo cercando di essere gentile.
Toni: -preferisci morire di freddo?-
Cheryl: -decisamente- risponde acida. Sbuffo leggermente mentre lei si volta e ricomincia a camminare.
Toni: -perché parli così con le persone?- chiedo rimanendo ferma. Si blocca anche lei, come per riflettere sulla mia domanda, poi ricomincia a camminare ed io rimango senza la mia risposta.
Sconsolata torno alla moto di Sweet che prendo in prestito e me ne vado senza salutare nessuno. C'è qualcosa che quella ragazza nasconde, qualcosa di più profondo del semplice egoismo. Chissà cosa nasconde la Blossom.

Cheryl's pov
Cammino per le strade deserte. Tutti a quest'ora sono a ballare e divertirsi, mentre io penso a tutti i miei problemi. A JJ, a mio padre, a mia madre, a come tratto le persone senza volerlo. Questi momenti mi capitano più volte al giorno, soprattutto quando sono da sola e i pensieri hanno la meglio sul mio corpo. Sto morendo di freddo e rimpiango di non aver accettato la giacca di Toni. Ho  davvero bisogno di parlare con qualcuno, raccontare le mie paure, i miei pensieri, i miei dubbi. Ho solo paura che qualcuno possa prendermi in giro e raccontare tutte le mie debolezze agli altri e di diventare lo zimbello di tutti. Figuriamoci posso fidarmi di una Serpent, sono degli spacciatori, manipolano le persone per ottenere ciò che vogliono. È stato proprio un Serpent a portare la droga a mio padre a casa ogni settimana, cosa che ha in parte portato JJ alla morte, quindi è fuori discussione che io mi fidi di loro. Tradirei Jason se permettessi ai nostri nemici di sempre, di starmi accanto. Ritorno al parcheggio e vedo che c'è una moto in meno. Se ne è andata anche lei? Non importa, perciò entro nella mia berlina e guido verso Pop's, la mia unica salvezza. A volte i clienti di mia madre restano più a lungo del previsto ed io non voglio tornare nel mentre si divertono. Arrivo al locale in pochi minuti. Saluto Pop Tate e dopo aver ordinato il mio solito hamburger e il milkshake alla ciliegia mi siedo al posto vicino alla porta. Non c'è letteralmente nessuno. Il locale a quest'ora mi ricorda tantissimo la mia vita. Così bella, piena di sogni e passioni, eppure così sola, senza però nessuno che parla e ride. Inizio a mangiare in silenzio, godendomi le luci e il calore del locale.

Before the sparkWhere stories live. Discover now