Post-it di scuse

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Toni's pov
Jacqueline: -allora, dove ti porto?-
Toni: -a casa- dico con tono freddo. Ma come le è venuto in mente di baciarmi sapendo che la mia ragazza era vicino a noi.
Jacqueline: -senti, so che sei arrabbiata con me, e ti chiedo scusa-
Toni: -spiegami, perché mi hai baciata-
Jacqueline: -non lo so, forse mi manca l'amore, visto che con Nick non è ho mai avuto uno vero e proprio-
Toni: -certo, così andiamo a rovinare tutte le coppie- dico in modo sarcastico.
Jacqueline: -hai ragione e mi dispiace. Tanto da domani torno a New York e nessuno parlerà più di me-
Toni: -torni a New York?-
Jacqueline: -sì, i miei sono preoccupati per me e vogliono che torni- fantastico, prima fa un errore e poi sparisce. Ha sempre fatto così d'altronde. Quando si presenta un problema più grave di una semplice ferita al dito, subito cerca una scusa per andarsene. All'epoca non me ne sono accorta, però crescendo ho imparato a leggere le persone. Dopo che Cheryl è scappata, ho passato dieci minuti ferma sul posto, trattenendo con forza le lacrime e la rabbia che avevo verso di me. Perché non mi sono allontanata? Perché non ho corso più veloce per rincorrerla? Dove sarà ora? Magari è di nuovo allo SweetWater River.
Toni: -cambia strada, vai al fiume- fa come le dico. Sono le nove e non è ancora totalmente buio, visto che siamo in estate. Controllo tutto il paesaggio e fortunatamente non c'è. Rientro in macchina, visto che lei non è uscita, e finalmente dopo due ore e mezza arriviamo alle roulotte.
Toni: -ciao-
Jacqueline: -ciao e scusa per oggi- non le rispondo entrando nella roulotte, cambiandomi ed appendendo il costume bagnato. Provo a scrivere un messaggio a Cheryl, magari avrà più successo delle quindici chiamate senza risposta. Devo essere cauta con lei, prende ogni parola in grandissima considerazione.
Toni: -Hey Cher, sì, sono stata un idiota, non so cosa mi sia preso davvero. Ti prego, possiamo parlare?- non viene online da quando se n'è andata. Vado a prendere a pugni il mio sacco da box, l'unica cosa che mi impedisce di mettere a soqquadro tutta la roulotte. Bussano alla porta.
Toni: -sì?- dico con tono scocciato.
Sweet Pea: -sono io, posso?-
Toni: -entra- ormai so che ha le mie chiavi.
Sweet Pea: -hey sorellina. Quanto rumore che fai-
Toni: -scusa se vi ho disturbati-
Sweet Pea: -ma no, tranquilla. Fangs e Jug sono al White Wyrm, quindi siamo solo noi due-
Toni: -bene- riprendo a tirare pugni contro l'enorme gigante che ho davanti e che oggi ha preso le sembianze di Jacqueline.
Sweet Pea: -riconosco i pugni di allenamento da quelli di totale rabbia, quindi cos'è successo?-
Toni: -ho fatto una cazzata, come sempre. Ho baciato Jack-
Sweet Pea: -cosa?- dice sorpreso.
Toni: -già-
Sweet Pea: -ma perché?-
Toni: -non lo so, non mi sono resa conto neanche io di cosa stesse succedendo, finché non ho visto Cheryl che se ne andava correndo-
Sweet Pea: -hai provato a chiamarla?-
Toni: -quindici volte Sweet, non risponde. Le ho anche scritto un messaggio, nulla-
Sweet Pea: -hai provato a cercarla?-
Toni: -no-
Sweet Pea: -vedi, ti arrendi troppo facilmente-
Toni: -e cosa dovrei fare avanti?- mi alzo di scatto dalla sedia avvicinandomi a lui.
Sweet Pea: -devi lottare per le persone, non provare a risolvere con una chiamata-
Toni: -non è colpa mia se non risponde-
Sweet Pea: -è normale che non ti risponda, hai baciato un'altra-
Toni: -non l'ho baciata, non volevo baciarla-
Sweet Pea: -però non ti sei neanche allontanata- lo prendo per il colletto della giacca scuotendolo.
Toni: -non sai quanto io tenga a Cheryl, e ti sto dicendo che non volevo baciare Jack, ok?- lo guardo negli occhi sibilando a denti stretti.
Sweet Pea: -ok, volevo solo sentirtelo dire-
Toni: -vaffanculo- inizia sempre ad urlarmi contro, perché sa che quando urlo dico sempre la verità.
Toni: -sai, hai ragione- vado in camera, butto i vestiti bagnati sul pavimento, mi vesto con una semplice tuta e salgo sulla moto, non dicendogli nulla.

Per prima cosa vado a ThistleHouse, sono sicura che sia lì. Mi fermo davanti al cancello. Non c'è?
La sua berlina rossa non è nei paraggi. Continuo il mio giro di ricerca andando a casa di Betty, però anche lì non c'è la macchina della mia ragazza. Non voglio scrivere a nessuno dei miei amici, non voglio che sappiano cosa io abbia combinato. Continuo a vagare per Riverdale, che è totalmente deserta, passando vicino alla casa di Ronnie e Josie, però non è neanche lì,
Mentre decido di tornare a casa, finalmente la vedo. La macchina scintillante come sempre, accostata al marciapiede vicino ad una casa. Leggo il nome sul citofono, Shana Hills, la madre di Heather. Guardo l'orario, sono solo le nove e mezza. Suono due volte, non voglio sembrare impaziente, anche se lo sono. Mi apre Heather, in pigiama, però sembra molto sveglia, perfetto almeno non perderò tempo a farla svegliare e ragionare.
Heather: -Toni?-
Toni: -ciao, senti Cheryl è da te?-
Heather: -come puoi vedere- fa un cenno verso l'auto, però non si accinge a farmi entrare.
Toni: -posso-
Heather: -se puoi entrare? No. Per oggi ha passato abbastanza, ed ha anche pianto in camera. Torna domani-
Toni: -Hev, non fare la stronza-
Heather: -lo sto facendo solo per il suo bene. Dico davvero Toni, torna domani-
Toni: -lo farai per il suo bene quando mi farai entrare in questa dannata casa-
Heather: -ok, sarò più chiara. Non vuole vederti ok? Mi ha supplicato di non farti entrare e sarà ciò che farò. Ora scusami ma voglio andare anche io a riposarmi, ciao- mi chiude la porta in faccia. Non vuole vedermi. Prendo un post-it dalla tasca. Ne ho sempre un blocchetto pieno, visto che a volte con i Serpents ci divertiamo scrivendo frasi del tipo ehi cogline, dammi una spinta e lo appendiamo sul retro delle macchine. Una volta Lewis, uno dei membri più anziani della gang, ha davvero tamponato un'auto e mentre il tipo lo stava per uccidere, ha usato come scusa quello stesso post-it rosa. Alla fine Jug è riuscito a chiarire tutto e anche se ci ha raddoppiato i turni al White Wyrm, quello scherzo è stato epico. Ciao Cher, visto che non rispondi alle chiamate e ai messaggi, ho deciso di scriverti qui. Mi dispiace tantissimo, non so cosa mi sia preso, forse ero ancora assonnata, non lo so e non sto cercando scuse, solo sappi che mi dispiace. Hai ragione a non volermi parlare. Sono stata un idiota come sempre e ti ho ferita. Quando vorrai possiamo parlare, ne ho bisogno davvero, voglio spiegarti tutto. Scusa ancora. TT.

Before the sparkWhere stories live. Discover now