3. Chissà se qualcuno ricorda qualcosa

263 82 165
                                    

Chiamare lavoro quello che faccio da ormai un anno lo definirei un gigantesco eufemismo, in realtà è un passatempo che mi permette di guadagnare qualche dollaro servendo birre a vecchietti epatopatici che non danno particolare importanza alla loro condizione.

Non è una cosa proprio legale, sia chiaro non dovrei neanche poter mettere piede al Vanilla, ma conoscendoci tutti nessuno si lamenta. Non sono stata obbligata, i miei nonni sono più che benestanti e quando andrò al college si sobbarcheranno di tutte le spese del caso, tuttavia Amelia Davis è una persona troppo orgogliosa per chiedere altri soldi.

Nonno Luis è sempre stato una persona di riferimento per la nostra comunità, arrivato a Deadwood nel 1960 con una cazzuola e il desiderio di lavorare sodo si è costruito un'ottima reputazione grazie alle sue abilità da costruttore. In meno di dieci anni fondò la sua prima e unica azienda specializzata nella creazione e nell'installazione di prefabbricati e nella costruzione di case in legno. La Davis Wooden Houses è ancora oggi un'istituzione e un motivo di vanto per la comunità di Deadwood che, nonostante non sia più gestita da mio nonno ma da suo fratello Arnold e il figlio Jason, ha mantenuto la nomea.

Se devo essere sincera, essere la nipote dell'uomo che ha innalzato le mura di tutte le nuove case del paese mi ha sempre messo un po' in soggezione. Sono sempre stata vista come la nipote di Davis e questo ha contribuito, in parte, nella formazione del mio carattere tremendamente introverso e diffidente. Aiuto ragazza, tu si che sei problematica.

«Non più di tanti altri» penso ad alta voce. Se non ti facessi tutte queste paranoie a quest'ora non avresti problemi nello sfruttare la fama e i soldi di nonno Luis.

«Lo so, ma io non sono così» dico di nuovo con una vena di amarezza. La verità è che non mi è mai mancato nulla e non voglio approfittarne, se posso fare la mia parte. Seattle è una città molto più costosa di Deadwood e non mi va proprio di gravare sulle loro spalle più di quanto abbia fatto in questi anni.

Per questo motivo un giorno, dopo averci pensato molto, ho preso in mano il telefono e ho chiamato Hilary, mia amica e proprietaria del Vanilla, e le ho chiesto se per caso avesse bisogno di una mano nelle ore pomeridiane e serali. 'Visto che ti ho sempre intorno, tanto vale che mi aiuti' mi aveva detto al telefono e da allora frequento quel bar ancora più di prima.

Oggi però sembra difficile anche solo pensare di trascinarmi a lavoro, sono stata tentata di chiamare Hilary almeno un milione di volte per dirle che non mi sarei presentata per via di una qualche malattia, ma non sarei stata credibile. Ieri sera ricordo chiaramente di averla incontrata alla festa, quindi sicuramente avrà notato lo stato in cui ero. Non puoi inventarti balle anche con lei, Amelia.

Ora che ci penso, andare al Vanilla potrebbe essere positivo per la mia memoria, potrei parlare con la mia amica e capire se lei possa aver notato qualcosa o se io le abbia raccontato ciò che è successo. Chris non si è fatto sentire nonostante il messaggio che gli ho inviato dopo il pranzo con Celeste e non posso dire che la cosa mi abbia lasciata del tutto indifferente.

La mia testa continua a tornare alla sera appena passata, ma più ci penso e più non ricordo nulla. Questo è frustrante e avrei voglia di stritolare Chris con tutte le mie forze, se solo mi rispondesse.

«Tesoro, sono le cinque. Non sei in ritardo?» chiede nonna Celeste dopo aver aperto delicatamente la porta della mia stanza. La vedo arricciare il naso come se qualcosa la infastidisse.

«Da quanto tempo non pulisci la tua camera? Qui dentro c'è odore di cadavere» sbotta mentre come un segugio inizia ad aggirarsi tra le quattro mura. Amelia, ti sei ricordata di lavare il cestino di questa mattina?

Spalanco gli occhi in preda al panico - ma come ho fatto a non ricordarmi del cesto? - e mentre fisso Celeste inorridita dalle mie azioni faccio scivolare lentamente il secchio sotto al letto.

ANNI LUCE DI DISTANZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora