13. Pizza andata a male per cena

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«Mi hai mentito, non è vero?» chiedo a Celeste con le orecchie fumanti di rabbia.
«Amelia, non ti ho mentito, ho solo omesso alcune informazioni» risponde ridacchiando.
«Accennare al fatto che la mia coinquilina è la stessa Eva Smith che tempo fa era la mia migliore amica, non è solo una omissione innocente, nani. Hai volutamente tenuto nascosto questo piccolo dettaglio» cerco di soppesare le parole, e il tono di voce, per non sembrare troppo adirata.

«Dai tesoro, non arrabbiarti. Io volevo solo che ti godessi appieno la sorpresa» sembra quasi dispiaciuta e lo sono anche io per averla rimproverata in questo modo.
«Hai ragione, nani, è stata una bella novità» sorrido, anche se lei non può vederlo, «A ogni modo, come state? Siete già a letto?»

Nessuna risposta, neanche un sussurro, solo un suono preciso e costante che segna la mancanza di collegamento, o qualcosa di simile.
«Nani? Nani, non ti sento!», esclamo scocciata, «Mi hai messo in attesa, Celeste, di nuovo. Premi il tasto centrale sullo schermo, quello con il microfono».

«Pronto? Amelia, mi senti ora?» chiede lei.
«Ciao nani, bentornata nel mondo tecnologico! Dicevo: come state? Siete già a letto?» la prendo in giro.
«Signorina! Non prendermi in giro, non è colpa mia se questi telefoni senza tasti sono così difficili da usare!» esclama lei «E poi, va bene che sono anziana, ma non vado a letto alle otto di sera, sto guardando la televisione» la sento ridacchiare.

«Per una vecchietta che ha più di settant'anni, devo dire che ti mantieni ancora giovane».
«Ragazzina! Guarda che sono sempre tua nonna, attenta a ciò che dici!», ghigna malefica prima di addolcirsi e cambiare argomento, «Sono così contenta di sentire la tua voce, come è andato il viaggio?»
«Mi ha distrutta, non pensavo che guidare in solitudine per diciassette ore fosse così difficile» rispondo stravolta.

«Lo so, tesoro, però ora sei arrivata e inizierai presto una delle più belle esperienze che tu possa vivere, o almeno così penso dato che non sono mai andata al college. Da quando sei partita, invece, Luis non fa altro che chiamare il tuo nome e imprecare perché non vai da lui. Ho dovuto dargli una infinità di gocce calmanti perché mi sta dando il tormento».

«Mi spiace, nani, se avessi anche solo immaginato che sarebbe stato così difficile per voi...» non riesco a finire la frase.
«No, no, no.», scommetto cinquanta dollari che ha alzato il dito indice per rimproverarmi, «Non pensare neanche per un secondo che ti avrei impedito di partire. Tuo nonno è facile da gestire, ma non avrei mai sopportato di essere colei che non ti ha permesso di partire. Non voglio che tu comprometta il tuo futuro» la voce gentile di Celeste mi scalda il cuore ogni volta. Mi ci voleva un po' di dolcezza in questa serata di solitudine.
«Ti voglio bene, nani» la sento singhiozzare dall'emozione.
«È un piacere sentirtelo dire, dovrò ringraziare la dottoressa Johnson, quando la sento».

Parliamo ancora per circa mezz'ora. Le racconto di Eva, di quanto sia cambiata rispetto a quando viveva a Deadwood, le dico di quanto sia gentile la seconda moglie di Leopold - e anche in po' strana in realtà, ma questo decido di ometterlo - e quanto sia cresciuto Mason. Sapevo che sarebbe diventato un bel ragazzo, lo era anche da bambino, aveva risposto lei prima di esortarmi a fare qualche passo verso di lui, potrebbe essere un'esperienza interessante.

«Nani! Ma che ti prende!» sono rimasta senza parole per la sua affermazione.
«Che c'è? Sei giovane e, se non ricordo male, è stata proprio la dottoressa Johnson a dirti di vivere qualsiasi esperienza a Seattle. Sbaglio?» una voce divertita si impossessa di mia nonna.
«Hai ragione, ma non posso farmi il fratello della mia coinquilina durante la prima sera di convivenza!» esclamo scioccata.

«Se avessi cinquant'anni di meno, io lo farei.» A questa affermazione quasi mi strozzo con la lingua.
«Nani! Smettila!» urlo ma le mie parole si fondono alle sue risate.
«Ora devo salutarti, è arrivata la pizza, e se non apro la porta se la mangerà il fattorino» dico prima di salutare Celeste e augurarle la buonanotte.

ANNI LUCE DI DISTANZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora