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Pov's Martina

-Pronto?– Martina rispose sbadigliando,dopo aver inveito contro lo scocciatore che disturbava il suo sonno e soprattutto dopo aver gettato per terra la lampada che aveva sul comodino,frantumandola in mille pezzi,per cercare il cellulare.Non aveva nemmeno guardato chi fosse il mittente.

-MARTINA!– la voce particolarmente eccitata e acuta di Lodovica fù un pugno nello stomaco.

Cercò l'interruttore sul comodino per accendere la luce,visto che la lampada era ormai fuori uso e guardò la sveglia mestamente.

Le 7:00 del mattino.

Perchè Lodovica la chiamava a quell'ora?Era sabato!Porca paletta!

Martina grugnì –Ciao Lodo...a cosa devo questa tua gradita telefonata?– chiese con voce impastata dal sonno.

-Martina,non crederai alle tue orecchie!È da ieri sera che aspetto questo momento.Non hai idea di quanto dura sia stata resistere a non chiamarti,ma Diego mi ha fatto notare che erano le due del mattino e magari stavi dormendo.– disse tutta allegra.

-Eh!Chiaro...invece telefonare alle sette del sabato mattino è normale!– sbuffò irritata.

Perchè quella benedetta ragazza non la lasciava in pace almeno nei week-end?

Forse perchè sapeva che li passava sempre in pigiama e la maggior parte delle volte a lavorare,giusto per far passare un pò il tempo.L'alternativa erano le lacrime davanti ad un film d'amore o leggendo un libro o peggio ancora le lacrime e basta!

Non che il resto della settimana fosse diversa.

Ormai il suo abbigliamento standard era la tuta da ginnastica.

Poteva vantarne una collezione infinita di tute da quando aveva finito il college ed era stata assunta al "Romantic Woman Journal".

Il lavoro era tutto quello che le era rimasto dopo essersi trasferita in quella città così grande e il suo compito era leggere le centinaia di lettere di donne che chiedevano consigli per poi sceglierne quattro alla settimana e rispondere.

Si doveva recare in ufficio solo una volta alla settimana.Prendeva le sue belle letterine e portava quelle da pubblicare con le risposte e i consigli.

Sorrise tristemente.Era assurdo che lei desse consigli d'amore ad altre donne,quando la sua vita sentimentale era un vero e proprio disastro.

In realtà il suo lavoro le piaceva molto,soprattutto adesso che aveva cominciato a pubblicare ogni settimana anche un capitolo del suo racconto e stava ricevendo un sacco di lettere e mail dalle sue lettrici.Era una cosa veramente eccitante.

Per di più,se qualche volta non se la sentiva di uscire di casa,poteva evitare anche il gravoso compito di recarsi al giornale,visto che poteva tranquillamente fare tutto via mail e la posta gliela recapitavano loro con un facchino,ma se non c'erano gravi impedimenti,cercava di uscire per non rinunciare anche a quel suo giorno d'aria settimanale,altrimenti sarebbe diventata un invertebrato.

Meglio uscire,per carità!

Quando Elizabeth andava a trovarla,circa una volta al mese,faceva sparire dentro l'armadio le prove del suo 'amorfismo' ovvero le tute deformi,i CD e i DVD strappalacrime e le migliaia di libri che acquistava on-line.

Dopo averla scoperta in quelle condizioni,facendole un'improvvisata,la genitrice pazza si era installata a forza per più di una settimana nel suo appartamentino e aveva cercato di tirarla sù di morale in ogni modo.

Poi ritornata a casa non c'era stato giorno in cui non l'aveva chiamata,anche le telefonate di Lodovica e Candelaria erano aumentate.

Elizabeth,però,non le aveva più fatto sorprese.Fortunatamente l'avvertiva sempre quando sarebbe passata a trovarla,così si poteva preparare.

Give your heart a break 2Where stories live. Discover now