> Capitolo SETTE.

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"Facciamo un patto, qualche scopata quando voglio io e spariranno, in caso contrario sai bene cosa potrei fare" quasi sussurra, provocandomi i soliti brividi lungo la schiena. Sento il suo naso sfiorarmi la pelle del collo, rabbrividisco ancora ma stavolta appoggio le mani sul suo petto e lo allontano.

"Lurido stronzo''

"Dopo quello che ho sentito sul mio conto potrei prenderlo come un complimento''

"Sei proprio malato! Non farò una cosa del genere!'' Alzo un pò la voce.

''Ssh, non scaldarti prima del tempo, sono fatti tuoi. O ti arrestano oppure vieni a casa mia e fai quello che ti chiedo io'' appoggia un dito sulle mie labbra, deglutisco solo al pensiero di essere arrestata, mentre cerco di capire quali problemi lo affliggano appoggia le labbra appena sotto la mia mascella. Sospiro e lo allontano, di nuovo.

''Allora sei proprio in fissa!''

''Brava, ci sei arrivata vedo''

''Cancellale, o la tua faccia avrà un inconto moolto ravvicinato col muro''

Scuote la testa, conservando il cellulare in tasca.

''Guarda l'effetto che mi fai con una semplice maglia più scollata, come potrei?'' dice guardando fra le sue gambe, per riflesso faccio lo stesso. Sembra divertito ma a me vien soltanto da piangere.

''Beh, allora hai dei problemi''

''So che ti piace ma non sbavare''

''Non puoi cancellare quelle fottute foto?! Te ne trovo una a sera!''

''Non ne voglio una a sera, voglio te'' non so come prenderla sinceramente.

''Oh avanti! Scendiamo ad un compromesso!''

''Chiudi la bocca e conserva le enegie per quando ti servirà con me'' cerco di ignorignorare i suoi comenti crudi.

''Dammi il tuo cazzuto numero di telefono'' dico porgendogli il cellulare, digita il suo numero ammiccando un sorriso che lascia intendere cosa sta pensando.

''Quindi é un sì...molto bene'' mi prende il mento con le dita, il suo tocco é possessivo, opposto polare di quello di Niall, estremamente delicato e quasi impercettibile. Tolgo la mano dal mio viso, ormai é un'abitudine respingere gesti del genere dagli altri, ci riprova ma riceve un altro due di picche.

''Perché non ti fai nemmeno sfiorare? Sei così bella'' non so esattamente cosa stia cercando si fare, però credo di poter immaginare dove vuole andare a parare.

''Non entri nelle mie grazie così''

''Ma entro fra le tue gambe, é già abbastanza, ma non hai ancora risposto alla mia domanda''

''Sai, non mi va di avere sul viso le stesse dita che erano dentro qualcosa che preferirei non menzionare''

''Sei proprio tosta''

''Immagino di si''

''Mi piacciono le ragazze così, sai?'' Dice fancedo scorrere un dito sulla scollatura della mia maglia.

''Ora scollati e non sbavare'' imito la sua voce mentre cerca di scoprire quanto più carne possibile con questo stupido giochetto.

''Non credo che mi odierai quando sarai sotto di me e mi starai implorando di andare più veloce, ci vediamo tigre'' dice sfiorandomi il collo con le labbra,detto questo mi dà le spalle facendomi l'occhiolino, poi sparisce lungo il carridoio. Oh Dio ma che cazzo sto facendo? Forse ho ceduto troppo facilmente. Non posso dipendere da qualcuno, non ci riuscirò. Non riuscirò a supportarlo nemmeno per due giorni, e se dovesse finire male? Non penso arrivi a tanto, in realtà lo spero vivamente. La mia vita fa già abbastanza schifo, l'ultima cosa che mi servirebbe in questo momento é una cosa del genere quindi credo che per una volta forse dovrò provare a mettere da parte il mio ego e cercare di sottomettermi a qualcuno senza che il mio fottuto orgoglio agisca al posto mio. Quindi adesso prendo un bel respiro e mi calmo. No cazzo, come posso calmarmi!? Sospiro appoggiando la testa contro i fottuti armadietti verde nauseante totalmente rovinati e dalla vernice staccata. Chiudo gli occhi per qualche secondo, sperando che quando li aprirò tutto tornerà a quattro anni fà, non funziona. Se solo fossi stata più forte, se solo avessi pensato che la mia vita non é soltanto una persona ma il capitano di me stessa sono io forse non sarei arrivata a questo punto. So che tutto questo non porterà a nulla di buono, sicuro come la morte che finirà male come tutte le volte che ho provato a fare qualcosa. Sono un tale casino, spesso arrivo a chiedermi cosa ho di sbagliato. Deve esserci qualcosa che non va in me, per forza. Il mal di testa mi sta uccidendo, non oso immaginare che la giornata deve ancora iniziare e Liam non è stato il modo migliore di cominciarla, beh in realtà sarebbe stato meglio non incontrarlo, non ubriacarmi e non finire nel suo letto.

Blackmail.Where stories live. Discover now