> Capitolo TRE.

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"Dove...che hai intenzione di fare?''

''Vieni a casa mia'' dice e prima che possa realizzare ciò che sta succedendo siamo quasi nel parcheggio. Arrivati lì , preme il corpo contro il mio ,costringendomi ad indietreggiare fino a toccare la superficie della sua macchina. Le sue mani ormai sono ovunque sul mio corpo ,insieme alle sue labbra che torturano la pelle sensibile del mio collo.

"Abiti solo?'' Chiedo col fiato corto,sottraendomi per un attimo ai suoi baci.

"Non esattamente'' dice, fermandosi un attimo.

"Vieni a casa mia allora'' non dice nulla ,in risposta tira fuori le chiavi della macchina.

[***]

"Dove eravamo rimasti?'' Dice,appena entriamo in casa, con un sorriso accattivante sul viso.

Avvolgo le braccia intorno al suo collo, i nostri corpi sono premuti l'uno contro l'altro e le sue mani trengono stretta la mia vita.

"Qui'' mormoro sulle sue labbra, usando lo stesso tono abbastanza provocatorio che ha usato lui poco fa.
Lui taglia quel piccolissimo spazio a separare le nostre labbra e la sensazione é evidentemente più intensa di quella di prima. Mi sfila delicatamente la maglietta che finisce a terra e,poco dopo, é insieme alla sua. Accarezzo il suo petto pallido ma incredibilmente attraente e ne bacio la pelle, soffermandomi su un punto del collo. Succhio con forza la pelle nivea mentre lui ansima leggermente,lasciando un segno violaceo appena sotto la mandibola.
Lo trascino di sopra fino alla mia camera, chiude la porta e fa girare la chiave nella serratura. Mentre mi bacia voracemente ,le sue mani accarezzano il mio ventre, con le dita sbottona i miei pantaloni che faccio scivolare lungo le mie gambe, restano a terra insieme alle scarpe.
Con le mani percorre il mio corpo fino alle cosce, mi alza da terra e avvolgo le gambe al suo bacino. Si avvicina al letto e mi ci fa stendere dopo avermi slacciato il reggiseno e averlo buttato da qualche parte sul pavimento. É sopra di me e tiene il suo peso sulle sue stesse braccia. Appoggia di nuovo le labbra sul mio collo succhiando avidamente la pelle. Faccio scivolare le mani fino alla sua vita, sbottono i suoi jeans che faccio scendere fino alle cosce, di lì li sfila via lui.

[***]

La sveglia suona interrompendo il nostro sonno beato, mi sveglio in un suo abbraccio, ma esco subito dalla sua presa, a dire il vero molto piacevole.
Sono le sette, non sono mentalmente pronta dopo una nottata simile. Non è stata una buona idea uscire,portarsi un ragazzo a casa e scoparci fino alle quattro del mattino il mercoledì sera.

"Niall?'' Lo chiamo, lui mugula qualcosa in disapprovazione,stringendosi di nuovo a me.

"Niall!'' Quasi urlo e lui sobbalza.

Quando mette a fuoco la situazione, si stropiccia gli occhi e si mette a sedere accanto a me.

"Cazzo, allora é successo per davvero'' Sussurra fra se e se, continuando a passarsi le mani sul viso e fra i capelli color grano.

"Beh,si. Dovremmo andare a scuola'' sbuffa e inzia ad infilare i vestiti il più in fretta possibile.

''Vado a casa, ci vediamo a scuola''

''Beh, ok'' mi lamento passandomi le mani sul viso.

Mi sorride uscendo dalla mia stanza e poco dopo riesco a sentire la porta d'ingresso chiudersi.
Inizio a prepararmi facendo una doccia, semplicemente seguo la mia solita routine ed esco di casa.
Di fronte al cancello della scuola riesco a vedere Diana in lontananza e cerco con tutta me stessa di evitarla.

"Alexa!'' La voce cristallina della ragazza giunge alle mie orecchie come un ultrasuono.

''Ciao'' L'ultima cosa che voglio in questo momento é parlare con qualcuno.

Blackmail.Where stories live. Discover now