𝐈. 𝐀𝐧 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲 𝐃𝐚𝐲

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Aprì la porta del suo piccolo studio. Appena entrò prese la piccola scatola di legno in cui si trovavano i suoi tarocchi, la mise sul tavolo di legno, al centro della piccola stanza, coperto con della seta color lavanda.

La poggiò vicino alla tavola Ouija, posta al centro. Prese l'accendino dalla tasca destra dei suoi jeans, accese le candele lilla sparpagliate per lo studio e diede fuoco a delle stecche dall'odor lavanda.

<<Nonostante ti conosca da sempre>> cominciò la sorella, sedendosi sulla sedia, in cui di solito si sedeva Bella, di mogano con sopra un comodo cuscino violaceo <<non capisco la tua fissa con la lavanda e il viola>>

<<Beh, io non capisco la tua fissa per il caffè e il beige>> dopodiché la ragazza si diresse verso il giradischi, prese un vecchio vinile dei Beatles - che prima era appartenuto alla nonna delle due ragazze - e fece partire la musica. Di certo non avrebbe aspettato i suoi clienti nel completo silenzio.

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La giornata era andata relativamente bene, dopotutto non tutti credevano ai tarocchi - o alla tavola Ouija. Fuori era già notte.

Le due sorelle spensero le candele, Arabella riordinò il tavolo e mise al loro posto i tarocchi violacei e la tavola Ouija - insieme alla planchette di legno .

Stava per chiudere la porta di vetro del locale, su cui si trovavano le parole 'Fortune Teller'. Si poteva vedere la luce lilla illuminare il volto della ragazza, in quel momento aveva i capelli blu legati in una coda, qualche ciocca le incorniciava il volto. Le labbra rosate era, ora, aperte leggermente, dava l'impressione che la venticinquenne volesse urlare fallendo, però, nel tentativo.

Gli occhi, prima verde smeraldo, erano completamente bianchi.

Qualsiasi persona la vedesse in quel momento si preoccuperebbe, ma non era il caso del migliore amico della ragazza dai capelli blu.

Il ragazzo corse il più velocemente possibile, che per ogni essere umano normale sembrerebbe la velocità della luce, verso Bella.

Peter sapeva perfettamente cosa stesse succedendo all'amica. Stava avendo una delle sue odiate e amate premonizioni.

Poteva vedere la tristezza e il dolore che stava provando Bella dall'espressione che aveva in viso, delle lacrime le bagnavano le guance e le mani erano strette in due pugni.

La prima cosa che Arabella vide, furono gli occhi castani di Peter. Lei, per impulso, abbracciò il ragazzo. I capelli tinti di grigio avevano il solito odore di vaniglia, che le entrava dolcemente nelle narici. Aveva un estremo bisogno di stare tra le braccia del migliore amico.

Tutta colpa della morte imminente di uno dei gemelli Maximoff.

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Helluo, come va? Anyway, sto scrivendo queste note autrice per dirvi che Peter io lo immagino come il Pietro Maximoff degli X-Men, queendi niente volevo solo dirvi questo :)


𝐅𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐞 𝐓𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫 || 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐌𝐚𝐱𝐢𝐦𝐨𝐟𝐟 ||Where stories live. Discover now