II

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Madison pov:

«smettila» dico, allontanandomi da lui
«che c'è? É forse troppo per una come te?» lo ignoro, continuando a camminare, fin quando non giungo dinanzi ad una porta chiusa.

«questa è la tua camera" dico, aprendo la porta
«grazie, piccola malfoy»
«é così difficile pronunciare il mio nome?»
«faccio fatica a ricordare i nomi...piccola malfoy»
Certo, come no.
«io credo che tu te lo ricordi benissimo il mio nome»
«come mai ne sei così sicura?»
«perché te l'ho detto poco fa, come fai a non ricordartelo?»
«memoria a breve termine»
Non parlo, sono incapace di dire altro. Nella stanza regna il silenzio, mentre lui si sfila la maglietta, senza imbarazzo.
Le mie guance si tingono di rosso.

«io vado» nel pronunciare quelle parole, mi catapulto fuori da quella stanza.

«aspetta» esclama Mattheo, e in un attimo, afferra il mio polso.
«cosa c'è?» domando
«te ne vai perché sono senza maglia?»
«cosa?! no!»
«allora resta» dice, facendo cenno alla camera
«non credo sia il caso» rispondo, cercando di liberarmi dalla sua presa
«non faccio nulla, se é questo che pensi»
Lo guardo, facendo attenzione a tutti i suoi lineamenti, e soprattutto ai suoi bellissimi occhi, così scuri e profondi.

«se resti, potrai osservarmi quanto vuoi»
«cosa?» domando, sbattendo più volte le palpebre
«hai capito»
«io...»
«lascia stare» dice, vedendo Draco avvicinarsi a noi
«cosa sta succedendo?»
«nulla» mi affretto a rispondere
«é successo qualcosa?» domando, rivolgendomi a Draco
«voldemort vuole parlare con te»
«perché proprio io?» chiedo, confusa

Io e mio zio non avevamo un rapporto bellissimo,anche perché, lui disprezzava i mezzosangue e alcuni dei miei amici lo erano, ma lui, e nemmeno la mia famiglia, lo sapevano, eccetto Draco.
«non lo so..vai e lo scoprirai, no?»
«non andare» la sua voce esce come un sussurro
«se ha detto che deve andare, lei va» risponde Draco
«tu non lo conosci»
«madison, vai» dice Draco, ed io annuisco, rivolgendo un ultimo sguardo a mattheo, prima di scendere al piano di sotto.

Giunsi in soggiorno, dove erano radunati i mangiamorte, e lì vi era anche lui,voldemort.
«signorina malfoy...» la voce di Voldemort sovrasta i sussurri e le risatine da parte degli altri mangiamorte.
«ciao, zio»
«ricordi tuo cugino,tom?» chiede Bellatrix
«certo che sì» rispondo
Io e tom avevamo un rapporto bellissimo, anche se lui era un anno più grande di me, ci volevamo lo stesso un gran bene.
«bene...anche lui verrà ad hogwarts quest'anno, e frequenterà il tuo stesso anno» dice voldemort, mentre fa segno a tom di venire accanto a me.
«tu e lui avete un compito»
Confusa, guardo Tom, in cerca di risposte, ma neanche lui sembra sapere a cosa si riferisca suo padre.

«tenere d'occhio mattheo» dice
«ma è maggiorenne» intervengo, dicendo la prima cosa che mi passa per la testa, senza neanche pensarci prima.
«sí...ma non mi fido di lui, è come sua madre..pazzo, psicopatico,manipolatore,tossico...» non ha neanche il tempo di finire, che Mattheo si fionda in soggiorno.

«davvero pensi questo di me, papà

«davvero credi che mia madre fosse pazza? si vede che non mi conosci proprio...ah, aspetta tu non sei mai stato con me. Hai abbandonato me e mia madre e te ne sei andato con questa» dice, guardando bellatrix in cagnesco.
«non osare rivolgerti così a Bellatrix» urla Voldemort

«madison, accompagna
mattheo nella sua camera» dice bellatrix, ed io mi ritrovo ad annuire.

«vengo con voi» esclama tom

«non ho bisogno che mi facciate da babysitter, so badare a me stesso» e così dicendo, corre su, in camera sua, ed io lo seguo.
Non so perché l'ho fatto, ma adesso sono qui, davanti alla porta di quella camera, oramai sua.
«mattheo...»
«vattene.»
«fammi entrare»
«cazzo» impreca, ma alla fine apre e mi lascia entrare.
«come stai?» azzardo una domanda, vedendolo portarsi una sigaretta alle labbra.
«se vuoi stare qui, non cominciare con queste domande del cazzo» sputa acido, ispirando del fumo.
«non puoi fumare» dico, avvicinandomi a lui
« e questo chi lo dice? La piccolina qui presente?»
«almeno esci fuori...»
«faccio il cazzo che mi pare»
«é casa mia»
«apri la finestra»
«cosa?»
«aprila»
«cosa vuoi fare?»
«ballare, cosa ne dici?» dico, con una nota di sarcasmo
«sempre così simpatica»
«sempre.» rispondo, mentre lo vedo intendo ad aprire la finestra
«okay, finestra aperta, adesso?» domanda, facendo incastrare i suoi occhi con i miei
«fuma fuori»
«come vuoi, piccola»
«perché mi chiami così?» sbotto
«te l'ho detto, faccio fatica a ricordare i nomi» dice, osservando i cirri fumosi, che si creano quando fa fuoriuscire tutto il fumo inspirato.

🦋*spazio autrice*🦋

//ciao ragazzi
ecco il secondo capitolo,
spero vi piaccia.
non dimenticate di cliccare sulla stellina💓

the angel and the demon//mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora